The Walking Dead: The Ones Who Live 1×05 – BecomeTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Walking Dead: The Ones Who Live 1x05Come sottolineato nella recensione di “What We“, difficilmente si sarebbe potuto assistere a qualcosa di meglio negli ultimi episodi della stagione e, effettivamente, così è.
Un segnale positivo e un barlume di speranza ci sono sempre ma vecchie dinamiche post-apocalittiche trite e ritrite, nuovi personaggi introdotti e fatti fuori in pochi minuti ai fini della trama (oltre che moltissime romanticherie) di troppo riportano alla realtà lo spettatore. Il tutto ben consapevole di stare assistendo a un prodotto in declino, un gigante dai piedi d’argilla, che può sorprendere ma più per lo sconcerto nell’assistere a qualcosa di qualitativamente anomalo, come il precedente episodio, rispetto alla bassezza a cui ha abituato il pubblico negli ultimi anni.

L’IDILLIO D’AMORE NEL MEZZO DELL’APOCALISSE


Raramente nel mondo di The Walking Dead si è assistito all’idillio, men che meno a un idillio d’amore più simile a una scampagnata con tanto di picnic a base di noodles superstiti dopo quindici anni di apocalisse e pick up gialli ibridi con il pieno per scorrazzare in giro per gli Stati Uniti. A questo si aggiunge però anche un bel rifugio tra i boschi con tanto di souvenir tra cui scegliere il regalo da riportare a casa dai figli e qualche romanticheria da piccioncini appena riappacificati.
Dopo il precedente episodio, in cui lo spettatore è stato portato nella mente di Rick Grimes grazie all’insistenza di Michonne, il “dream team” è di nuovo unito e niente potrà fermarlo.
Se non altro, Rick sembra convinto di tornare a casa e recuperare il tempo perduto, segno che Michonne è riuscita almeno in parte nell’intento di scardinare la ferrea certezza del compagno. D’altro canto, lo sguardo incerto di Rick in alcuni momenti ha fatto tremare i polsi anche solo all’idea di vedere tutto il lavoro di convincimento precedente andare alle ortiche.

JADIS LA DONNA DELLA SPAZZATURA


Chi ha visto, sopportato e portato avanti la visione della serie madre oltre l’ottava stagione ha ben presente il personaggio di Jadis (Pollyanna McIntosh), la donna della spazzatura, una leader particolare che non è mai riuscita ad andare d’accordo con il gruppo di Rick e company. L’evoluzione del suo personaggio, gestita con poca cura (come moltissime altre nelle ultimi stagioni della celebre serie AMC), non ha portato a nulla di significativo nonostante il potenziale e il tempo sullo schermo. Infatti, la sua dipartita dalla serie madre coincide con quella di Rick in “What Comes After“, salendo anche lei sull’elicottero che lo avrebbe portato al CRM.
In questo episodio il personaggio di Jadis viene approfondito in maniera inedita: la donna presa dai suoi desideri personali riceve una tridimensionalità inedita che la porta nei ranghi dell’umanità. Non si può considerare Jadis una “buona” ma nemmeno così malvagia, a dispetto delle azioni che ha compiuto. Il sottrarre Rick alla sua famiglia e privarlo della conoscenza del figlio che non sapeva di avere riceve un contesto all’interno della psicologia di una donna in cerca di un senso in un mondo che ormai ne è privo da molto tempo.
E, come avviene spesso alle menti fragili, l’ideologia della setta riesce a insinuarsi e attecchire, promettendo la salvezza, la speranza o qualunque cosa di cui abbiano bisogno. La CRM, infatti, con la sua segretezza, il briefing Echelon, la gerarchia e quant’altro, si configura come nientemeno che un’altra delle sette post-apocalittiche già viste e straviste in The Walking Dead, con un potere così forte sulla mente di Jadis, ormai presa totalmente dall’ideologia della CRM, che nemmeno il deprecabile padre Gabriel, che cerca di farla ravvedere, riesce totalmente nell’intento, tanto è forte la disillusione e il senso di fallimento dopo la perdita di più comunità da parte della donna. Detto ciò, la domanda sul senso di padre Gabriel in praticamente qualsiasi scena sia coinvolto e sulla sua immortalità nonostante non abbia alcuna dote per sopravvivere rimane perenne.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’approfondimento psicologico di Jadis
  • Anche se un po’ forzato, l’idillio di Rick e Michonne, di nuovo uniti dopo tanti anni di separazione 
  • Il gruppetto di sopravvissuti che dura da Natale a Santo Stefano
  • Perché c’è ancora padre Gabriel?

 

Non è un episodio memorabile ma il ricordo, un’eco di quello che The Walking Dead era stato, c’è. Speranze per il futuro? Meglio non nutrirle e godersi il risultato del momento senza aspettarsi più nulla, così come questo franchise ha abituato il suo pubblico negli ultimi anni.

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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