Premessa: The Walking Dead serie tv e fumetto non si sono mai promessi amore eterno, lo show non è obbligato a seguire la controparte cartacea e i produttori sono liberi di percorrere la strada che credano sia la migliore per il programma. Spesso infatti, facendo di testa loro, sono finiti nel fango e la serie è rimasta incagliata, venendo derisa giustamente in lungo e in largo. Tuttavia, non c’è nessun bisogno di scendere in piazza con fiaccole e forconi se un personaggio ancora in vita nel fumetto muore; anche perché, come appena detto, non hanno nessun obbligo a tenerlo in vita e, rodersi il fegato per un programma televisivo e non per pubblicità ingannevoli di qualche bene materiale un po’ più importante, è da scellerati. Ecco quindi spiegato perché qui, in casa RecenSerie, dei fumetti interessa relativamente, sempre purché lo show non si distacchi in modo vergognoso dai suoi cardini originali. In aggiunta, un attore se vuole andarsene per motivi personali, come Chandler Riggs (Carl) è libero di farlo, e ciò che dev’essere giudicato nella serie non è la scelta finale, bensì il percorso intrapreso per arrivare a quel punto.
Alla notizia dell’abbandono di Andrew Lincoln, e di conseguenza l’addio di Rick Grimes, in pochi non saranno rimasti stupiti. Notizia importante, anzi, enorme per i fan della serie, un colpo al cuore per chi, nonostante tutto, ne è rimasto innamorato fino ad ora. D’altra parte, per chi si è disaffezionato e non prova quasi più alcun sentimento positivo per la serie, l’indifferenza non può essere stata veramente totale. Quindi, un po’ tutti, sono arrivati a quest’episodio, dopo essere stato prontamente pompato dall’AMC, con una sana dose di interesse e le aspettative probabilmente non sono rimaste tradite. “What Comes After” è un buon episodio, sicuramente il migliore della stagione e molto probabilmente il più lodevole dai tempi di quel gioiello che è “The Day Will Come When You Won’t Be“.
Prima di concentrarsi sugli aspetti positivi dell’episodio, che una volta tanto sono la maggioranza, le pecche, nonostante sia stato un episodio emozionante e, in fin dei conti, speciale, non vanno dimenticate. Innanzitutto, chi afferma di non aver voluto veder crepare il cavallo bianco di Napoleone Rick è un bugiardo. L’equino, oltre ad essere il vero artefice della ferita del protagonista dello show, si è comportato, per l’intera puntata, in modo schizzato, alternando momenti di panico con Rick in groppa e scene in cui è sembrato beato e pacifico con tutti i non-morti attorno. Ovviamente non è colpa sua essendo, di fatto, solo un povero animale, con la vera colpa che ricade sugli sceneggiatori che gli hanno conferito un comportamento così altalenante all’interno di quest’ultimi due capitoli stagionali.
Altro difetto della puntata è ciò che attanaglia lo show dalla terza stagione, cioè la retorica spicciola. E’ l’incubo di tutti i recensori del mondo trovare e dover analizzare un episodio zeppo di dialoghi inutili e qualunquisti, vanificando, a causa di una sceneggiatura pessima, la possibilità di compiere riflessioni serie ed elaborate, dovendole sostituire forzatamente con imprecazioni che evocano tutti i santi dei calendari. Sfortunatamente, nel lungo corso, The Walking Dead ha rovinato l’entrata in Paradiso di tutti recensori della serie ma, l’episodio di oggi, come quelli di questa nona stagione, non rientra tra questi. Con ciò non si vogliono di certo lodare i sermoni di un Rick morente che saluta tutti i suoi cari scomparsi (emozionanti i ritorni di Hershal e Shane, molto meno quello di Sasha), però si può chiudere un occhio in quanto è stata una puntata tributo al personaggio che ha reso The Walking Dead la serie che è ora. Tributo apprezzabile ma che in fin dei conti è stato alquanto vano, dato che Rick ha dato prova, per l’ennesima volta, della sua immortalità rimanendo in vita dopo quanto successo nel finale dello scorso episodio e dopo l’eccitante esplosione del ponte. Fortunatamente è ormai ufficiale che non si rivedrà più nel piccolo schermo, fatto che si spera darà una boccata d’aria fresca ad una serie che ne ha decisamente bisogno.
“I found ‘em.”
Nella terribile ultima giornata di Rick in quel di Virginia, l’ex sceriffo ha combattuto con le unghie e con i denti per portare l’orda di zombie più lontano dai propri amici, cercando di salvare anche il ponte per cui hanno lavorato duramente negli ultimi mesi. Se The Walking Dead fosse una serie adatta ai più piccoli, tutto si sarebbe risolto con Rick sorridente ad Alexandria attorno agli amici. Invece il character di Andrew Lincoln non ha fatto altro che viaggiare attorno alla foresta, soffrendo come un cane, affrontando i propri demoni interiori per poi ritornare nel punto di partenza iniziale. Sembrava, ad un certo punto, essersi addirittura salvato con l’aiuto della fidanzata e dei propri amici, ma si è reso conto in seguito di aver sofferto dell’ennesima allucinazione causata dal dolore. Un calvario inutile che alla fine l’ha costretto a sacrificare il lavoro dei propri amici facendo saltare all’aria tutto; un sacrificio che in fin dei conti è valso la pena, avendo sterminato l’orda gigantesca, ma che l’ha privato della propria vita e della famiglia che si era costruito in queste nove stagione. Tutto per colpa di un cavallo bianco imbizzarrito. Un epilogo crudele, amaro e decisamente sadico.
Negan: “Please kill me.”
Maggie: “Why?”
Negan: “You have to. Just do it.”
Maggie: “You tell me why! Tell me! Why should I?!”
Negan: “So I can be with my wife! So I can be with Lucille! I should be dead. I have to be dead.”
Per quanto riguarda il dialogo soprastante non c’è in fin dei conti molto da dire a riguardo. Negan si è arreso completamente, è stato spezzato in modo irreparabile. Il confronto tra la vedova e l’ex nemico pubblico numero uno è, senza mezzi termini, incantevole. L’alchimia tra i due ha raggiunto apici che nello show abbiamo visto ben poche volte e la vittoria di Maggie, anzi, del metodo Rick, è spiazzante. Ora, però, cambia tutto e comincia ad essere davvero interessante il futuro dell’ex capo dei Saviors. Tornerà ad essere il nemico del popolo ora che l’eroe di Alexandria è scomparso o si è definitivamente sottomesso alle regole di Michonne & Co.? Incredibile ma vero, si torna ad avere hype per ogni uscita settimanale di The Walking Dead. Ormai nessuno ci sperava più.
Per concludere, questa 9×05 sarà sicuramente una puntata da ricordare, non solo per quanto successo all’ex sceriffo di Cynthiana, ma anche per quanto avvenuto successivamente al suo addio. Un time skip intrigante mostra allo spettatore che dalla sua uscita di scena è passato molto tempo. La piccola Judith si è fatta grandicella e ha salvato, in modo eroico, un gruppo di persone dall’assalto di un’orda. Probabilmente i nuovi arrivati saranno coloro che sostituiranno l’ex sceriffo e la futura partente Maggie. Si spera quindi che riescano a tenere alto il livello di questa nona stagione, dato che erano tantissimi anni che non ci si divertiva così seguendo The Walking Dead. Ora, più che mai, la speranza è l’ultima a morire.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Nemmeno il tempo per finire di asciugarsi le lacrime per l’addio illustre di Andrew Lincoln che l’AMC conferma che Rick Grimes lo rivedremo presto sul grande schermo. E’ uno scherzo questo, vero? Maledetti bast…
The Obliged 9×04 | 5.10 milioni – 2.0 rating |
What Comes After 9×05 | 5.41 milioni – 2.1 rating |
Sponsored by The Walking Dead Italia, Andrew Lincoln Italy
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.
Una puntata PESSIMA. FAN SERVICE OVUNQUE. Siete caduti in basso…