Il Problema Dei 3 Corpi 1×06 – Destinazione StelleTEMPO DI LETTURA 4 min

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Ci si era lamentati, in una precedente recensione, di come il fenomeno di “blinking” delle stelle non avesse suscitato particolari reazioni in nessuno.
Con questo “Destinazione Stelle”, Il Problema dei 3 Corpi fa ammenda e risarcisce il pubblico con gli interessi (e come dovrebbe anche essere visto che è una questione di realismo). In un magnetico cold opening, si vedono le conseguenze nel mondo intero dell’avvistamento del cosiddetto “occhio nel cielo“. La sequenza culmina nell’apocalittica visione degli impiccati, uno sotto ogni lampione nel lungargine di Londra, davanti agli occhi esterrefatti dell’investigatore Shi.
Adesso l’umanità sa dell’esistenza degli alieni e del loro arrivo.
L’arrivo dei San-Ti è previsto tra 400 anni, ma ugualmente l’umanità si divide: alcuni cercano di tirare avanti serenamente, tanto per allora saranno morti anche i nipoti dei nipoti dei loro pronipoti; altri vogliono comunque fare qualcosa. Tra di essi, in prima fila, Thomas Wade.

PROGETTO RISALITA


Mr. Wade si mette a capo dell’ambizioso “Progetto Risalita”. Lo aiuta una Jin piena di sensi di colpa per aver rivelato agli alieni quanto scoperto giocando al videogioco e anche per la morte di Jack.
Qui, probabilmente, anche il pubblico si sarà diviso. Il piano, infatti, comprende innanzitutto una nutrita serie di esplosioni nucleari da incastrare l’una nell’altra calcolando tempi e distanze con precisione millimetrica (ovviamente con un margine di errore vicino allo zero). Occorrono per far viaggiare una capsula con cui mandare “un’ambasciata” agli alieni. Senza, ovviamente, avere mai testato nulla di simile in precedenza o sapere come la prenderanno i San-Ti.
Insomma, brividi di gioia per chi ha familiarità con certi concetti fin da quando ha visto i cartoni animati giapponesi anni ’70 – ’80 ed è anche l’occasione di tornare, in età adulta, su certi temi per approfondirli. Altri spettatori, forse, avranno abbandonato qui la visione vista la surrealità e anche la velocità con cui tutto è presentato.
Si attende il prossimo episodio per capire definitivamente se il piano prenderà la svolta Armageddon, scegliendo una soluzione improbabile quando ce ne sono mille più logiche e più pratiche, o se la tensione della vicenda rimarrà immutata.

UN IMPREVISTO INTERMEZZO SENTIMENTALE


Dopo tanto parlare di massimi sistemi, la narrazione si prende una pausa per concentrarsi sui sentimenti più intimi dei personaggi coinvolti, come da classica serie tv che, in seguito ad un plot twist gigantesco, si prende il suo tempo per dar spazio ai vari character.
Auggie ad esempio, ancora sconvolta dalla distruzione della Judgement Day e dall’avere ucciso bambini innocenti si ubriaca pesantemente e vomita. La drammaticità della scena è evidente anche se Eiza Gonzales indossa una raffinata e impeccabile lingerie, francamente evitabile ma tant’è.
Soprattutto però, ci si concentra sul triangolo Will-Jin-Raj.
Fatta l’analisi delle dinamiche fra i personaggi, il risultato non è particolarmente incoraggiante: Jin sta sbagliando tutto quello che può sbagliare. Purtroppo i suoi sbagli non hanno affatto funzione di alleggerimento comico. Will è quel personaggio a cui tocca in sorte di venire bersagliato da ogni sciagura, mai una gioia e mai un grazie da parte degli altri. Forse neanche l’intervento dei San-Ti basterebbe a risarcirlo come merita.
Raj, dal canto suo, per ora è fermo al livello di bellimbusto poco incisivo, ma ci sono possibilità di miglioramento anche se le aspettative sono molto basse arrivati a questo punto e dato lo scarso sviluppo pregresso fatto dagli sceneggiatori.

FISICA, FEDE E RELIGIONE


Un momento più intimo e tranquillo ci sta tutto, dopo i mille colpi di scena dell’episodio precedente, ed è anche un classico nella costruzione delle serie tv.
Di sicuro, però, lo show dà il suo meglio quando si dedica al suo centro d’interesse principale: la reazione alla scoperta degli alieni, davanti ai quali fede, fisica e religione arrivano quasi a toccarsi e confondersi. Anche perché, su questo fronte, si può avvalere delle grandi interpretazioni di Liam Cunningham e Rosalind Chao.
Il primo è un veterano di Game Of Thrones. Il suo Thomas Wade è autorevole e affidabile come il Cavaliere delle Cipolle, ma potrebbe anche riservare sorprese. La Ye Wenjie di Rosalind Chao, invece, è granitica nel suo bizzarro miscuglio di testardaggine e cieca fede nel Signore dei San-Ti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il cold opening
  • Liam Cunningham
  • Rosalind Chao
  • Colonna sonora
  • Jin pasticciona
  • Will mai una gioia

 

Puntata che segna un momento per rifiatare, dopo le grandi scene della puntata precedente. L’intermezzo sentimentale non è particolarmente riuscito, ma serve ad approfondire i caratteri dei personaggi anche in vista degli sviluppi futuri. Comunque, a tenere alto l’interesse c’è la spiegazione del progetto Risalita, materia tosta e senza sconti. Si segnala anche la colonna sonora, con vecchi successi come Can’t Find My Way Home e brani più recenti, come Videogames di Lana del Rey, a impreziosire il tutto.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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