Outlander 7×11 – A Hundredweight Of StonesTEMPO DI LETTURA 4 min

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Si era già rilevato in una precedente recensione come Outlander avesse un problema. Giunti alla puntata 7×11, la diagnosi è conclamata: c’è un severo impantanamento della trama principale. Per chiarire il concetto, si può fare un’analisi dell’episodio con conta dei punti.
Si parte dal matrimonio fra Claire e Lord John. Un improvviso crollo del soffitto avrebbe reso tutto più dinamico, interessante ed imprevedibile. Oppure si poteva sperare di vedere la sposa prorompere in un bel “No!” dell’ultimo momento. Tanto per affermare un imperituro amore, o un nobile intento della signora di non coinvolgere gli altri nelle sue scelte e nei disastri che combina. Sarebbe stato un importante passo di evoluzione personale.
Invece no, lo sciagurato patto viene sigillato. Questo comunque non impedisce a Claire di essere a lutto per Jamie nella maniera più devastante. Forse uno dei pochi punti logici dell’intera imbarazzante vicenda.

MOMENTI MOLTO IMBARAZZANTI, PRATICAMENTE CRINGE


Lord John, pure lui non al massimo dell’allegria, decide di agire. Forzando la neo sposa ad un rapporto sessuale. Scelta sicuramente non encomiabile. La scena, dal punto di vista tecnico, dosa saggiamente il mostrare e il suggerire. Dal punto di vista narrativo, ha il paradossale effetto benefico di far superare ai personaggi la fase del lutto più stretto. Poi però si arriva al dialogo della mattina dopo.
Claire si mette a impicciarsi di usi e costumi della vita privata dell’uomo che ha sposato. Ma essendo lei, riesce a trasformare una conversazione tra il sincero e il maldestro in un’occasione per partire con tirate politically correct, riguardanti il parlare con le persone con le quali si va a letto. Ci vuole proprio un nobile gentiluomo del Settecento per rispondere in poesia, con la storia del cervo bianco. Peggio ancora, quando il nipote di Lord John dichiara di voler sposare una donna afroamericana.

CLAIRE, POLITICALLY CORRECT


Beninteso, si capisce la necessità di cambiare le cose. Come dice il proverbio, anche il viaggio di diecimila miglia comincia col primo passo. Il primo passo, però, non può essere quello di fare la maestrina con un nobile inglese del Settecento, sinceramente preoccupato per suo nipote, suo fratello e per i beni di famiglia. Questo Claire non lo sa e non lo vuole sapere. Il fastidioso predicare toglie anche tempo sullo schermo ad elementi potenzialmente più interessanti. Uno su tutti, il gioco di spie tra l’esercito inglese e quello americano.
Raffazzonato è anche il finale di puntata, dove trovano posto in pochi secondi il ritorno di Jamie, una sparatoria e addirittura un’agnizione. William, infatti, apprende per caso chi è il suo padre biologico e la cosa non gli fa per niente piacere. La soluzione di qualche piccolo problema di bigamia è rimandata ai prossimi episodi. Intanto la logica da soap opera impera.

IL CONTORNO FUNZIONA


Per fortuna, le sotto trame secondarie funzionano bene. Rachel, puritana quacchera, si rivela molto più dinamica e aperta alle possibilità della vita rispetto a Claire. Anche per sapere l’utilità di un ulteriore triangolo (William si è subito innamorato di lei), comunque, bisognerà attendere gli sviluppi futuri.
Soddisfazioni, per non dire gioie, promette anche la sotto trama della ricerca del piccolo Jem. Quest’ultimo, come si scopre, non è stato portato nel passato, ma è ancora nel 1980. Così resta in gioco Brianna. Le ricerche di Roger non sono da meno: si aprono molte possibilità e sono tornati in gioco Geillis Duncan e lo Zione, nientemeno. Basta certamente non aspettarsi una gestione del tema della ricerca degna del maestro Michelangelo Antonioni.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • Rachel
  • Si rivede Brianna 
  • Sciagurato matrimonio
  • Rapporto forzato
  • Tirate politically correct di Claire
  • Tempo sottratto a sviluppi di trama più interessanti

 

Nessuno credeva che Jamie fosse morto per davvero. Almeno non nel team Recenserie. Bastava solo vedere le foto diffuse online dove Sam Heugan, felice e sorridente, truccato da anzianotto, festeggiava la fine delle riprese dell’ottava stagione di Outlander.
A parte ciò, la conta dei punti è impietosa. Nell’episodio in oggetto, ci sono: un matrimonio sciagurato, un rapporto non consensuale, due tirate politically correct fuori luogo e in bocca a chi, forse, non ha un gran diritto di farle. Quattro punti negativi da cui nasce il quinto: tempo sottratto ad elementi più interessanti, i quali vengono ammassati e raffazzonati.
Le previsioni per il futuro sono incerte, tendenti al nuvoloso. Non è sicuro, infatti, che dai grandi colpi di scena affastellati nel finale di puntata possa derivare un ritorno in carreggiata della trama principale. Per il momento, comunque, schiaffi a Claire e qualche bacchettata di ammonimento persino a Lord John.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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