Arriva su HBO Como Agua Para Chocolate, serie tratta dall’omonimo libro dell’autrice messicana Laura Esquivel, in italiano “Dolce Come Il Cioccolato”. Del libro, lo show rispetta la scansione in capitoli, ognuno intitolato ad una sfiziosa ricetta preparata dalla protagonista in modo impareggiabile, e per la prima puntata tocca alle torrejas de nata, che sono delle frittelle con la crema.
Il romanzo aveva già dato vita ad un film nel 1992. Se allora, nei ruoli principali di Tita, Pedro e mamma Elena c’erano Lumi Cavazos, Marco Leonardi e Regina Tomé, oggi ci sono Azul Guaita, Andres Baida e Irene Azuela. Per essere precisi, la serie, che vanta la presenza dell’attrice Salma Hayek come produttrice esecutiva, incorpora le vicende anche di un altra opera della Esquivel, Il Diario di Tita. La serie ha già incassato il rinnovo per una seconda stagione, probabilmente di sei episodi come questa prima, onde sviluppare bene e completare degnamente il suo discorso.
UN AMORE CONTRASTATO
La vicenda si svolge in Messico, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. L’epoca delle rivolte di Pancho Villa. Tita è la minore delle tre figlie di mamma Elena, donna scorbutica e prevaricatrice. Il suo rifugio, da sempre, è la cucina, da cui fa uscire piatti deliziosi con l’aiuto di Nacha, la serva che l’ha praticamente cresciuta. Tita si innamora di Pedro, figlio di conoscenti della famiglia. Sua madre pone subito il veto, perché ha deciso, “per tradizione di famiglia”, che la ragazza non debba mai sposarsi, per poter stare ad assisterla vita natural durante.
C’è anche un’ulteriore complicazione: le famiglie dei due giovani sono in lite da tempo, per una vecchia questione di bestiame. Un matrimonio potrebbe ripianare le cose. Mamma Elena quindi propone a Pedro di sposare la maggiore delle sue figlie, Rosaura. A questo proposito, sono divertenti le scene del ballo: nonostante gli ordini precisi della madre, tutti invitano a ballare Tita e Gertrudis, l’altra sorella, e la povera Rosaura nessuno se la fila.
REALISMO MAGICO
Il realismo magico permea e caratterizza tutta la vicenda. Tita, soprattutto, ha la magica capacità di infondere i suoi sentimenti e le sue sensazioni nei piatti che cucina. C’è quindi un valore aggiunto all’effetto goloso e sensuale del vedere gli ingredienti esposti in cucina, con i loro colori ben abbinati come in un quadro. Chi mangia percepisce lo stato d’animo della cuoca e ne viene coinvolto, quando non travolto.
L’intento programmatico, comunque, si capisce già dal titolo: l’acqua per il cioccolato, infatti, deve essere bollente. Così si sente la giovane protagonista, nervosa e sulle spine, pensando ai suoi problemi con la madre e con l’amato Pedro. Se, comunque, non riesce ad esprimersi a voce, anche perché non le è concesso di parlare, riesce a farlo cucinando. Su questo punto, molto importante, lo show centra il bersaglio: anche lo spettatore si sente partecipe, si ingolosisce, sente arrivare sentimenti e sensazioni direttamente dai piatti.
INGREDIENTI E DOSI PER 4 PERSONE
Sostanzialmente, la semplice trama sentimentale, stile Cenerentola, viene servita in modo intrigante e divertente grazie agli elementi di realismo magico di cui si diceva sopra. C’è pure una madre/matrigna nel ruolo dell’antagonista, secondo la migliore tradizione. L’essere su HBO è utile per non avere troppi problemi di censura, ma non implica lo spingere sull’acceleratore ad ogni costo. Quando si deve rispettare lo spirito della pagina scritta, l’episodio riesce comunque a restare sui binari prescritti.
Il gusto prettamente intimista del romanzo Dolce Come Il Cioccolato, nella trasposizione su schermo, viene stemperato dall’inserimento di tutta una parte socio politica (la questione della lite per il bestiame, ma non solo). Questo irrobustisce la narrazione. Per ora, non spiccano particolarmente proprio i due giovani protagonisti, ma c’è tempo per recuperare e migliorare.
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Il prodotto è molto consigliato a chi cerca momenti di sano divertimento, evasione e leggerezza. Non è solo questione dell’arrivo delle festività di fine d’anno. Di questi tempi, i momenti di spensieratezza sono sempre più rari e preziosi. Il voto resta su una convinta sufficienza a causa della trama classicissima e della mancanza di particolari guizzi d’ingegno, almeno per ora, da parte di regia e interpreti. La serie si inserisce comunque degnamente in quel genere di opere dove buona cucina, sentimenti e sensualità si intrecciano e si abbinano positivamente.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).