La seconda stagione di “Invasion” ha appena concluso il suo tremendo e nauseabondo viaggio, lasciando finalmente i suoi stoici spettatori liberi dalla crudele tortura perpetuata da Apple TV+. L’entusiasmo iniziale per il potenziale della serie, come già ampiamente discusso, ha ceduto immediatamente il passo nella scorsa stagione ad una crescente delusione mista a disperazione. Con l’ultimo episodio di quest’anno, sì può dire di aver sprecato nuovamente un innumerevole e prezioso quantitativo di tempo scomparso per sempre.
UNO SU MILLE
Come riportato in innumerevoli recensioni, il lato tecnico è l’unica cosa che altre serie dovrebbero invidiare allo show, ma più per bravura di Simon Kinberg e David Weil (ideatori dello show), il vero merito va ad Apple per aver abbondantemente impiegato risorse economiche. Ma questo è l’unico pregio costante che non ha mai abbandonato il prodotto televisivo.
Invece, se si deve cercare l’ago nel pagliaio degli aspetti positivi riguardanti la sceneggiatura, la “seduta spiritica” dei bambini emerge come unico momento intrigante dell’episodio, se non dell’intera stagione. Questa scena ha offerto uno sguardo su un lato misterioso della storia che avrebbe potuto e dovuto essere sviluppato in modo più profondo e coerente, invece che essere etichettato come importante non spiegando minimamente la relazione tra bambini ed alieni. Chissà, forse in una terza malaugurata stagione, sì riusciranno ad ottenere spiegazioni più concrete e a dare un briciolo di logica a questa serie di eventi paranormali.
NOVECENTONOVANTANOVE SU MILLE
Quanto scritto nel titolo del paragrafo sono gli innumerevoli aspetti negativi che abbondano in questa puntata così come nell’interezza del prodotto televisivo. Le interazioni tra i personaggi sono spesso insulse, inutili e riempitive, addirittura scollate da quanto si sta raccontando (triangolo tra adolescenti). La recitazione, per non dire altro, è rimasta costantemente su livelli insufficienti senza attori che siano riusciti ad emergere da un tremendo piattume.
Il mancato sviluppo dei personaggi è un problema persistente. I protagonisti sono rimasti esattamente tali e quali dall’inizio della stagione, senza alcuna crescita o cambiamento significativo. Tutto questo rende impossibile riuscire ad affezionarsi ad un qualsivoglia personaggio visto che questi risultano essere sia finti che odiosi.
Altro problema evidente riguardo la scrittura è la passività dei protagonisti di fronte agli eventi. Tranne Mitsuki, gli altri personaggi principali sembrano incapaci di prendere in mano le redini delle situazioni. In effetti, sembrano spesso più vittime degli eventi che personaggi con una qualche influenza sulla storia. Aneesha, Trevante e Caspar non scelgono nulla, hanno degli “obiettivi” che perseguano meccanicamente senza alcun tipo di passione, non prendendo mai delle vere decisioni.
LA POSSIBILE TERZA STAGIONE
È inutile girarci attorno, il finale di questo secondo anno di serie è un non-finale. Non vengono fornite alcun tipo di risposte, anzi, vengono alzati alcuni interrogativi cui solo una ipotetica terza stagione potrà rispondere. Attualmente Apple Tv+ non si è ancora espressa a riguardo, ma un ritorno di Invasion dovrebbe essere necessario per ricevere un vero finale.
Eppure, questo terzo ritorno sarebbe davvero una beffa per centinaia di serie che sono state ingiustamente cancellate e che meritavano ben altro destino. La qualità dello show non è mai aumentata ma, al contrario, è scesa senza ottenere mai una sufficienza; cosa che invece accadeva, ad esempio, nella scorsa stagione. L’unico lato positivo di questo episodio conclusivo è l’essere effettivamente l’ultimo. Nel frattempo non si può che attendere e vedere se la serie riceverà un rinnovo o se si verrà liberati dalla sua stessa invasione.
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In qualche modo e con molta fatica si è arrivati alla conclusione della seconda stagione di Invasion. La serie di Apple Tv+ è riuscita nell’incredibile impresa di peggiorare, senza riuscire mai a soddisfare i propri spettatori. Che terribile esperienza seriale.
