Cosa succede quando al delicato equilibrio di una coppia che lavora insieme si aggiunge la possibilità di una separazione non solo lavorativa?
O anche vista da un’altra prospettiva: può una scelta lavorativa compromettere completamente l’equilibrio di una coppia se la promozione di uno dei due arriva a discapito dell’altro?
Domande più che legittime da porre visto come è finita la quinta puntata e a cui questo sesto episodio prova a rispondere in maniera onesta (e anche oggettiva). Il tutto portando i protagonisti in terapia, facendo intuire che sia passato un bel po’ di tempo e anche enfatizzando diverse problematiche nella relazione che sono emerse in contemporanea. Oppure problematiche che più semplicemente erano già esistenti ma sono diventate più importanti con il passare del tempo e con l’acuirsi di questi problemi.
“Would you like to replace your John?”
PROVE TECNICHE DI SEPARAZIONE
Bisogna ammettere che ogni puntata di Mr. & Mrs. Smith è una sorpresa: può portare in Italia o nella giungla, così come al mercato di quartiere. Ogni scelta della location è interessante ma è anche costruita intorno alla coppia per muoverla in una direzione o nell’altra, quindi la scelta di focalizzarsi in sedute di terapia di coppia è altrettanto curiosa. A scrivere la sceneggiatura di questo episodio è la stessa (co-)showrunner Francesca Sloane che si fa carico sulle sue spalle individualmente dell’intera puntata come già fatto per il secondo episodio “Second Date“. Una decisione non casuale visto che questa è probabilmente la puntata che mette d’accordo chiunque sulla qualità di questo show che riesce a giocare sia sui sentimenti che su situazioni mortali con una leggerezza disarmante.
Non importa cosa si stia mostrando, se il tentativo di uccidere qualcuno per portare a termine una missione o se invece il focus sono cinque minuti sulla poltrona di una terapista di coppia, dal punto di vista dello spettatore rimane sempre piuttosto vivido sia l’interesse nella coppia, sia quello circa le diverse scelte narrative fatte per approfondire questa relazione. La Sloane da questo punto di vista fa quasi dei miracoli perché, pur tenendo ancorata la narrazione all’interno di diverse sedute a casa della “Dr.ssa Paulson”, riesce a proporre diverse situazioni ricche d’ironia che riflettono le dinamiche di coppia durante le missioni, momento specifico che rappresenta di fatto il vero fulcro del problema rispetto alla quotidianità dei coniugi Smith.
IL FATTORE TEMPORALE
Come si sarà potuto notare, in Mr. & Mrs. Smith manca completamente la connotazione temporale: lo spettatore non è a conoscenza di quando si svolge la storia, né, soprattutto, quanto intercorra tra un episodio e l’altro. Potrebbero essere settimane, mesi o addirittura anni, tutto è piuttosto vago, volutamente vago, e in questa stessa “Couples Therapy (Naked & Afraid)” si evita accuratamente qualsiasi tipo di informazione. La sensazione è però strettamente personale perché c’è chi potrebbe vedere dei mesi tra una seduta e l’altra, chi invece solo tre settimane (visto che sono tre sedute), il risultato è però lo stesso: una coppia in crisi che ha diversi problemi da risolvere che continuano ad emergere.
La sensazione di essere di fronte ad una strada a senso unico è vividissima, non ci sono progressi tra una seduta e l’altra e, anzi, la dinamica tra John e Jane continua a deteriorarsi portando a diversi litigi. Però allo stesso tempo c’è anche quell’ambivalente sensazione provata da chi guarda il tutto dal divano di casa che tutto possa risolversi in un momento, quasi come le cose viste in prospettiva e dall’esterno non siano così gravi come fatte intendere dai due protagonisti. E bisogna dare adito alla Sloane di essere riuscita a creare una sceneggiatura veramente efficace che diverte e fa riflettere al tempo stesso, ponendo il pubblico di fronte ad uno specchio, mischiando sentimenti e prospettive che ricordano vagamente (visto il tono diametralmente diverso) anche quel gran capolavoro di Scenes From A Marriage.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“Couples Therapy (Naked & Afraid)” si prende i suoi rischi ma consegna al pubblico una riflessione sulle dinamiche di coppia e su come tutto possa sempre cambiare più o meno velocemente se non si parla onestamente e non si lavora per risolvere i vari problemi già esistenti. Un confronto doloroso da vedere ma anche sadicamente divertente da osservare dalla distanza, lì dove non si viene toccati da questi problemi di coppia che non sono propri.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.