Munich Games 1×01 – Die BedrohungTEMPO DI LETTURA 4 min

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recensione Munich Games 1x01Dalla mente della sceneggiatrice israeliana Michal Aviram (già nota per Fauda), Sky presenta una nuova interessante miniserie in 6 episodi che si potrebbe definire un fanta-thriller politico.
In realtà, lo scenario e il contesto scelti per la trama orizzontale sono quanto di più realistico ci possa essere. In particolare, la situazione prescelta è una scusa per imbastire un’ipotesi narrativa purtroppo molto credibile che affronta più argomenti correlati fra loro, fra cui la fiducia verso il prossimo, il razzismo e l’antisemitismo.
Tutto questo senza dimenticare la componente meramente più “fiction”, imbastendo un ottimo thriller in cui la tensione rimane alta dal primo all’ultimo minuto.

I FANTASMI DI MONACO ’72


La serie si svolge ai giorni nostri fra Israele e la Germania. A 50 anni dall’attentato che sconvolse i Giochi Olimpici di Monaco, viene organizzata una partita amichevole di calcio celebrativa fra una squadra tedesca (Monaco 08) e una israeliana (Halutzi Tel Aviv).
Data l’importanza simbolica dell’evento e il forte carico di tensioni internazionali che questo porta con sé, i controlli di sicurezza sono altissimi.
Un agente informatico del Mossad, Oren Simon (Yousef Sweid), spulciando nel dark web, trova un video di un finto videogioco il cui scopo è quello di entrare nello stadio di Monaco e uccidere tutta la squadra israeliana. Quello che fa insospettire Oren è l’estrema accuratezza delle immagini, anche troppo per un semplice video amatoriale. Da qui la necessità di avvertire le autorità tedesche e cercare di prevenire un possibile nuovo attentato, evitando così un’altra strage a distanza di 50 anni.

UN “BUDDY-MOVIE” POLITICO


Inizia così una collaborazione fra l’intelligence israeliana e tedesca, caratterizzata più che altro da sospetti e odio reciproci più che da un reale interesse di aiutarsi a vicenda. Emblema di questa collaborazione è il rapporto che si crea fra Oren e l’agente tedesca Maria Köhler (Seyneb Saleh), cittadina di seconda generazione con origini libanesi. La collaborazione fra i due non nasce nel migliore dei modi, e non solo per la naturale diffidenza che sussiste fra israeliani e arabi. Oren è abituato a lavorare con l’intelligence israeliana, dove i metodi investigativi (soprattutto per quanto riguarda la ricerca di dati privati) sono ben poco ortodossi, specialmente agli occhi di un’agente occidentale già vittima dei pregiudizi verso il mondo arabo da cui proviene.
In questo senso, Munich Games si caratterizza come il più classico dei buddy-movie in cui a farla da padrone è l’interazione-scontro fra “poliziotto buono” e “poliziotto cattivo”. Tale dualità assume, inoltre, una visione chiaramente politica in cui lo scontro mostrato è anche quello fra una visione più “progressista” e una più “conservatrice” che si trovano a dover fare i conti con sé stessi e le rispettive convinzioni. Il che rende lo show decisamente interessante, soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione socio-politica della Germania contemporanea e dei vari gruppi sociali che la compongono, con un occhio decisamente “esterno” e senza pregiudizi.

SHOW AD ALTO TASSO EMOTIVO


Tutto l’episodio pilota si concentra sulla nascita di tale dinamica relazionale fra i due co-protagonisti, oltre a presentare antefatto e contesto iniziale. In questo senso, ottima l’apertura con la serie di immagini d’archivio proprio dell’attentato del 72, che fa entrare fin da subito lo spettatore nel mood dello show e funge anche da preambolo storico per chi non fosse a conoscenza della vicenda.
Fino all’ultimo viene lasciato allo spettatore il sospetto riguardo un reale pericolo o se non sia, in fondo, tutta una paranoia di Oren. Ma anche se fosse, l’episodio apre comunque tutta una serie di storylines parallele che fanno capire fin da subito come, attorno a tale evento sportivo, non aleggi certo un’aria amichevole.
In questi 40 minuti lo spettatore viene quindi immerso in un clima di tensione crescente (con annesse considerazioni non scontate o retoriche sulla situazione politica rappresentata) che lo tiene incollato fino al cliffhanger finale. Un buon biglietto da visita, dunque, per uno show che non promette altro allo spettatore se non la capacità di far parlare di sé, dato il tema trattato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Idea di fondo di tutta la miniserie
  • Costruzione dei personaggi
  • Seyneb Saleh e Yousef Sweid
  • Al momento nulla di rilevante

 

A 50 anni dall’attentato dei Giochi di Monaco 72 si svolge una partita di calcio fra la squadra tedesca del Monaco 08 e la squadra israeliana Halutzi Tel Aviv. Un evento che rappresenta la volontà di pace fra Germania e Israele ma che è anche portatore di forti tensioni internazionali. In questo contesto, un informatico del Mossad e un’agente dell’anti-terrorimo tedesca, con origini libanesi, dovranno unire le forze per evitare che si ripeta un’altra tragedia simile.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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