Rain Dogs 1×01 – It’s Hard To Be A Saint In The CityTEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione Rain Dogs 1x01 HBOA volte si vuole creare un prodotto semplice ed immediato, con cui lo spettatore può immedesimarsi fin da subito, altre volte si cercano di replicare i sogni e le fantasie rendendole più accattivanti possibili. Tra questi due archetipi Rain Dogs si pone certamente tra le file del primo creando un universo narrativo attorno a sé del tutto reale e contemporaneo, con una storia verosimile e con personaggi concreti ed umani. Tuttavia, questo non significa che sia una serie semplice e banale, lo show targato HBO in pochi minuti chiarisce di essere un prodotto intelligente e brillante, ma anche spietato e malinconico, in sintesi: un prodotto di qualità e che merita la visione del pilota.

Selby: “By the way, how are your family?”
Jones: “Still dead.”
Selby: “Mm. They’re just still very much walking around, aren’t they? You know it’s customary to bury the dead, don’t you?”
Jones: “Stay away from me and Iris.”
Selby: “Oh, but then everything would be so dull, darling.”

HBO E BELLE PREMESSE


Nel panorama seriale poche cose possono dare una certezza, una di questa è sicuramente il logo HBO ad inizio di un proprio prodotto. Con questo non si vuole affermare che ogni show dell’emittente televisiva di New York sia qualitativamente ottimo, ma la media è sicuramente più alta di qualsivoglia sito streaming o canale concorrente. E dopo la visione di “It’s Hard to Be a Saint in the City”, se non si può dire di aver assistito ad un capolavoro, sicuramente si può essere ottimisti ed affermare che Rain Dogs sia partito con il passo giusto.
Altro fattore che avvalora la tesi è il formato di uscita della serie: otto episodi da 30 minuti che rendono lo show estremamente godibile e fruibile, piazzandosi così tra i prodotti comedy più interessanti del 2023.
A capitanare lo show creato dall’esordiente Cash Carraway, sono Daisy May Cooper (This Country, Avenue 5 e Am I Being Unreasonable?) nei panni di Costello Jones, Jack Farthing (Poldark, Un Amore E Mille Matrimoni e Spencer) con il suo Selby e la piccola Iris interpretata da Fleur Tashjian. Questo trio ha immediatamente convinto con Farthing sugli scudi grazie ad un personaggio fortemente accattivante.

TRA DISAGI E VITE INTRECCIATE


“Oh, uh, hi, Selby, I’ve somehow found myself trapped in a pervert’s cupboard. Can you come get us? We’re on the Millbank Estate, 11 Carbridge Gardens. And hurry. Please.”

Ad una prima occhiata, per tematiche e personaggi, la serie potrebbe ricordare un mix tra Shameless e I May Destroy You, vista l’importanza centrale della famiglia e la decadenza del contesto sociale più simile alla prima, ma con le atmosfere più serie della seconda. Ed è da questo interessante approccio che Jones e Selby guadagnano una forte ed importante tridimensionalità, infilandosi, quindi, in situazioni tragicomiche ma con un alone di pesantezza e disagio permeante. Il singolare rapporto tra i due personaggi principali deve ancora essere sviscerato ma da quel poco che si è visto non si vede l’ora di comprendere come è nata la loro “relazione”, cioè come si è creata questa “famiglia” caratterizzata da una forte tossicità e dipendenza nonostante, stranamente per come gira il mondo reale, la sfera sessuale sia del tutto ininfluente e di secondo piano.
Tuttavia, allo stato attuale delle cose, Jones dipende in tutto e per tutto da Selby e lui sembra volerla controllare in ogni modo possibile. Eppure, il ragazzo sembra provare un vero e sincero amore per Iris. Questo interessante rapporto è frutto di un ottimo lavoro di sceneggiatura e di caratterizzazione dei personaggi, risultato raggiunto in soli 30 minuti di puntata, traguardo notevole grazie al quale non si può che fare un plauso a Cash Carraway. In ogni caso il lavoro dei due attori è ottimo con Selby che si è reso subito un personaggio enigmatico e magnetico, del quale si vuole sapere molto di più; mentre Jones risulta essere estremamente tridimensionale e sfaccettata, e con la quale ci si immedesima e si prova subito una forte simpatia.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tridimensionalità dei personaggi
  • Atmosfera dello show
  • Attori in parte
  • Rapporto morboso tra Selby e Jones
  • Personaggi secondari al momento ininfluenti

 

Per concludere, Rain Dogs parte nel migliore dei modi grazie ad un buon livello di sceneggiatura, attori capaci e personaggi interessanti. E’ troppo presto per indicare la serie come una delle migliori sorprese dell’anno, ma HBO ha creato l’ennesimo prodotto dalle ottime prospettive.

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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