Per gli amanti della comedy a sfondo romantico, Hulu rilascia oggi una serie che è perfetta per rilassarsi e sorridere durante le afose giornate estive.
Una sorta di Medium ma senza cadaveri e omicidi, giusto qualche reflusso gastrico di fronte a certe battute e gag che paiono prese da un cinepanettone scritto male.
Maggie, infatti, presenta una trama altresì interessante che nasce da uno spunto narrativo ottimo, ma pecca un po’ nella sua realizzazione e nella scrittura di alcuni personaggi che si trovano pericolosamente in “zona cliché”.
Ovviamente non bisogna avere troppe pretese per un prodotto che, nella sua genuinità, vuole solo intrattenere e basta, anche se alcune tematiche la pongono comunque al di sopra di una normale sit-com romantica.
FATO O LIBERA SCELTA?
La tematica principale di tutta la vicenda verte sull’unico plot twist degno di nota (che di fatto diventa il what if che dà vita ad ogni situazione successiva).
Maggie (Rebecca Rittenhouse) è una sensitiva con il dono di leggere il futuro delle persone tramite il contatto con le mani. Un dono che è però anche una maledizione, specie quando si tratta di rapporti personali in cui vengono rilevate cose che possono sconvolgere la vita a chi le sta di fronte. Per questo motivo Maggie ha sviluppato un certo cinismo (leggasi: pessimismo profondo) nei confronti della vita, sapendo che tutto può sempre andare male.
Tutto cambia quando incontra Ben (David Del Rio), nel cui futuro vede loro stessi sposati e con un figlio. Il vedersi dentro una propria visione sconvolge l’equilibrio e la psiche di Maggie che non si sente pronta ad una relazione del genere, ma che sa benissimo di non poter sfuggire al proprio destino. Il che porta ad un interessante scontro (interiore ed esteriore) tra fato e libero arbitrio che può portar anche a considerazioni filosofiche di un certo tipo.
PERSONAGGI UN PO’ MEH
Se però lo sviluppo iniziale è interessante, meno lo è la sua realizzazione pratica. Purtroppo dovendo seguire le regole e i cliché di una normale rom-com, anche certe gag e personaggi risultano abbastanza prevedibili nonché triti e ritriti.
Tralasciando il fatto che l’episodio in questione abbonda di dialoghi altamente esplicativi (persone che si presentano ad altre sconosciute raccontando tutta la loro vita) c’è un problema di mancanza di empatia verso i personaggi ed i loro drammi. E questo è dovuto al fatto che questi rappresentano, appunto, più dei cliché che non dei character veri e propri e senza troppo approfondimento su di essi. C’è il mentore della protagonista che funga da voce critica, dal nomen-omen di Angel (Ray Ford), l’amica-consigliera del cuore Louise (Nichole Sakura) e i genitori-amici-iper-apprensivi Jack (Chris Elliott) e Maria (Kerri Kenney).
Tutti con l’unico scopo dichiarato di supportare (e sopportare) la protagonista in preda alla sua crisi d’identità, a volte con dialoghi azzeccati ma più spesso con insipide gag a volte un po’ troppo forzate.
CAGNOLINI E BISCOTTI DELLA FORTUNA
Gli stessi co-protagonisti, Maggie e Ben, appaiono alquanto insipidi in questo episodio pilota. Entrambi, di fatto, diventano burattini della propria vicenda, ma senza una vera e propria evoluzione caratteriale, passando incessantemente da momenti d’incontro a momenti d’allontanamento che scandiscono la trama dandole un ritmo.
Però tali cambiamenti di stato d’animo dei due sono fin troppo repentini e risentono del fatto che tutto sembra essere già scritto e stabilito dal Fato, che li porta sempre e continuamente a re-incontrarsi. E non bastano le metafore dei biscotti della fortuna o l’uso di un cani “pucciosi” per attirare simpatia da parte dello spettatore.
La trama e il suo sviluppo rimangono abbastanza prevedibili e scontate così come le loro risoluzioni. Rimane comunque un prodotto godibile nella sua semplicità e apprezzabile per quanto riguarda il cast che, seppur interpretando personaggi banali, risulta azzeccato per l’occasione.
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Hulu rilascia una nuova serie romantica che unisce il mistery e la chiaroveggenza alle love story. Un miscuglio sulla carta vincente, ma che nella pratica non convince in fondo, seppur animato da buone intenzioni.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!