Dopo il (primo) passo falso compiuto da Star Trek: Strange New Worlds ecco che l’equipaggio dell’USS Enterprise subito torna in sella per uno dei migliori episodi della stagione. Le classiche atmosfere à-la Star Trek si fondono con un mood fantascientifico in stile Alien, ben visibile anche dal cambio di uniforme per fronteggiare la minaccia dei Gorn. “All Those Who Wander” è un vero e proprio episodio corale, grazie alle sue tre storyline parallele che coinvolgono gran parte del cast.
L’equipaggio del capitano Pike atterra su un pianeta desolato, attirato da una richiesta di soccorso. Il pianeta è Valeo Beta V e la minaccia è rappresentata dai temutissimi Gorn, re-introdotti appena qualche settimana fa. L’episodio, più dei precedenti, è un manifesto della qualità artistica che Star Trek ha raggiunto nel panorama televisivo. Dopo anni di assenza e di prodotti non all’altezza, con Strange New Worlds, Star Trek può fregiarsi finalmente di un posto all’interno dell’élite della TV, al pari di pochi altri show.
GORN E XENOMORFI
Come non parlare subito dei Gorn. Razza aliena introdotta in uno degli episodi classici più iconici di tutti, “Arena“, in cui il capitano Kirk affrontava, in una lotta corpo a corpo, un Gorn. I mezzi erano quel che erano e la resa è abbastanza goffa, però fa sorridere pensare che “Arena” abbia portato, in qualche modo, alla realizzazione di uno degli alieni più inquietanti visti sul piccolo schermo da parecchi anni (Invasion, capito?).
Il parallelismo con gli Xenomorfi di Alien è immediato, probabilmente voluto dagli autori con un episodio che è, di fatto, un grande omaggio a uno dei capostipiti del cinema sci-fi. A partire dalla nascita dei Gorn, che avviene in modo analogo ai famosi Chestburster. La suspense viene costruita sapientemente attraverso l’uso delle musiche, ma anche delle scenografie e delle luci. La regia riesce infatti a creare un’atmosfera che, seppur spostandosi dal classico Star Trek, riesce comunque a sposarsi con gli elementi fulcro del franchise, creando qualcosa di nuovo e funzionante.
Sam Kirk: “Impressive? You think this is impressive? […] It killed Duke right in front of you, Spock. Doesn’t that hit you, somewhere deep inside? Can you feel anything? Or are you just some heartless, pointy-eared computer?“
L’IRA DI SPOCK
Prendendo spunto dal titolo di un famoso film della saga, “All Those Who Wander” ha il grande pregio di aver affrontato il tratto più affascinante relativo al personaggio di Spock. Più volte in questa prima stagione era stato affrontato il tema del dualismo tra il sangue vulcaniano e il sangue umano che scorre nelle vene del primo ufficiale scientifico. Non è un caso nemmeno che la goccia che fa traboccare il vaso provenga dalla bocca del fratello del futuro migliore amico di Spock.
Sam Kirk è stato sempre un po’ volatile finora, presente ogni tanto giusto per ricordare allo spettatore della sua presenza. Tuttavia i pochi momenti che l’hanno visto protagonista sono stati tutti importanti e necessari. Non è da meno lo scambio di battute con Spock, a causa di cui il vulcaniano abbandona la logica in favore delle sue emozioni umane. Spock emotivo è un qualcosa già proposto saltuariamente nel franchise, ma è una trovata evergreen, capace di soddisfare ed emozionare lo spettatore ogni volta.
PRIMO SACRIFICIO
La puntata si apre con la voce narrante di una Nyota Uhura ancora troppo indecisa riguardante il suo futuro nella Flotta Stellare. Già in “Children Of The Comet” c’era stato un arco narrativo riguardante l’ufficiale delle comunicazioni, fragile e insicura riguardo al suo ruolo. Tuttavia forse per gli autori c’era ancora spazio per l’evoluzione del personaggio di Celia Roose Gooding, consegnando allo spettatore un qualcosa che in ogni caso può sembrare un déjà-vu.
Questo rappresenterebbe un problema per l’economia dell’episodio, se non fosse per Hemmer. La riproposizione del dilemma personale di Uhura viene infatti giustificato dal triste e commovente epilogo destinato all’ingegnere Andoriano. Proprio il sacrificio di Hemmer, infettato dai Gorn, riesce ad emozionare lo spettatore con un uscita di scena degna del personaggio tridimensionale che era stato costruito.
Una scelta anche coraggiosa, quella di far morire persone importanti dell’equipaggio, per dare ulteriore spessore alle scelte compiute dai personaggi storici.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Una puntata non molto superiore ai buonissimi standard di Strange New Worlds, impreziosita da eventi irreversibili piuttosto rari in una serie di carattere verticale. L’emotività di Spock, il sacrificio di Hemmer e lo xenomorfo Gorn regalano il primo Bless più che meritato.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.