1670 1×01 – Il SejmikTEMPO DI LETTURA 4 min

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Potrebbe mai una serie tv polacca rappresentare il fiore all’occhiello delle uscite mensili di una piattaforma rinomata a livello planetario come Netflix? Apparentemente sì.
Presentata in pompa magna all’interno della puntata del nostro podcast, 1670 sembrava (quanto meno dal trailer) avere tutte le carte in regola per riuscire a catturare attenzione e interesse di una grossa fetta di pubblico. Vuoi per lo stile mockumentary che è stata la fortuna di show come The Office e Parks And Recreation; vuoi per il taglio satirico e demenziale che si percepiva nelle varie sequenze; vuoi, infine, per una trama che è una ventata d’aria fresca in un ambiente che spesso puzza di stantio come quello delle comedy. Influisce anche la totale mancanza di alternative e titoli lontanamente interessanti? Può essere.
Sta di fatto che il pilot di 1670 conferma le buone premesse e si mostra per quello che è: un buono show che sfrutta lo stile del falso documentario con sapienza, senza esagerare troppo con una trama molto semplice. Un mezzo miracolo, soprattutto se si tiene in considerazione il minutaggio che, di primo acchito, avrebbe potuto far storcere il naso: quasi quaranta minuti a puntata non sono certo pochi per una comedy e la visione avrebbe potuto risentirne.
Certo, al netto di titoli di coda, intro e sigle varie quello che restano sono circa 32-33 minuti totali. Un minutaggio comunque molto corposo per una comedy: Scrubs e affini raramente sfiorano i 25 minuti.

POCHI PERSONAGGI, MA FUNZIONALI


Il pilot ha il compito di introdurre rapidamente gli elementi della storia oltre che i personaggi. 1670 racconta della vita di Jan Paweł Adamczewski, capo di una nobile famiglia che vive in Adamczycha, una cittadina all’interno del Commonwealth polacco-lituano. Il tutto ambientato, chiaramente, nell’anno 1670.
Oltre a Jan Paweł (il cui obbiettivo nella vita è diventare il “Giovanni Paolo più famoso della Polonia”) la famiglia degli Adamczewski conta: Zofia, moglie e fanatica religiosa; Aniela, figlia ribelle e fervente progressista (figura con cui gli sceneggiatori si divertono a sfruttare tutti i cliché di genere legati al periodo storico); Stanislaw, figlio più grande, nonché erede, ma apparentemente meno preso in considerazione dal padre; Jakub, figlio più piccolo e prete (per convenienza e desiderio di fama).
Un ristretto gruppo di personaggi che tuttavia permette alla sceneggiatura di avere molti argomenti da trattare: il controllo del piccolo villaggio; la religione e il differente approccio al credo; la figura femminile; la guerra; le differenze tra polacchi e lituani; il confronto generazionale; l’odio verso gli svedesi. Insomma, 1670 intrattiene e lo fa con una dose di satira che era difficile da aspettarsi, nonostante il già citato trailer con cui si era presentata la serie.

L’INIZIO DI QUALCOSA DI VERAMENTE BELLO?


Per quanto concerne la comicità, 1670 si appoggia a punch line a tratti prevedibili e scontate (Jan Paweł che annuncia di stare andando a pranzo di fronte ai bambini affamati), ma in altri casi (come per esempio il già citato desiderio di Jan Paweł) vengono tirati fuori dei veri e propri conigli dal cilindro. Anche inaspettati, forse, complice una diffidenza legata più a banali preconcetti che altro. Sia chiaro: il pilot non fa morire dalle risate lo spettatore, ma lo avvicina in maniera ilare all’argomento e lo fa con una buona dose di risate. Volendo essere onesti nemmeno The Office, con il primissimo episodio, aveva intontito lo spettatore dalla comicità. Non si sta qui cercando di paragonare 1670 e The Office, anche perché non ce ne sarebbe motivo, quanto piuttosto sottolineare come occorra del tempo per poter avere un’idea più completa riguardo a determinati show.
Le premesse di 1670 sono più che buone, ma andranno confermate fin da subito senza dare spazio a improbabili parentesi che possano portare ad un’inflessione narrativa.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Semplicità dei personaggi: pochi, ma utili alle varie spaccature che lo show vuole raccontare
  • Un Miracle Workers: Dark Ages che ce l’ha fatta
  • Il mockumentary funziona sempre
  • Comicità mai forzata e raramente banale/prevedibile
  • Il minutaggio spaventa leggermente, ma la tenuta nel complesso è più che buona
  • Una votazione cauta e dettata dalle visioni passate di molteplici serie tv che sono iniziate molto bene per poi sciogliersi come neve al sole già al secondo episodio

 

In conclusione, 1670 si è presentato come un prodotto interessante e meritevole di uno sguardo, confermando le buone sensazioni trasmesse anche dal pilot. Il numero ristretto degli episodi (8) gioca a suo favore, mentre il minutaggio resta un grosso punto di domanda che potrebbe trasformarsi in un problema più avanti nella stagione. Ma per ora meglio godersi questo piccolo, inaspettato, gioiellino.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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