Recensione SpongeBob Film Saving Bikini Bottom
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Saving Bikini Bottom

Il nuovo film di SpongeBob di Netflix è un esperimento/spin-off fallito su Sandy Cheeks e la sua avventura per salvare Bikini Bottom. Il brand di Nickelodeon non riesce a risollevarsi da un declino che sembra essere irreversibile.

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La città di Bikini Bottom viene improvvisamente estratta dal fondo dell’oceano, spingendo Sandy Cheeks e SpongeBob a intraprendere un viaggio verso il Texas, la terra natale di Sandy. Qui incontrano la famiglia di Sandy e si trovano a dover affrontare un perfido amministratore delegato, con l’obiettivo di salvare Bikini Bottom dalla distruzione.

Con l’uscita di Saving Bikini Bottom su Netflix, le aspettative dei fan non erano alte, ma si auspicava un rilancio di un brand oramai in declino. Dopotutto, SpongeBob SquarePants è un personaggio che ha segnato l’infanzia di molti, una figura iconica per diverse generazioni cresciute tra la fine degli anni ’80 e metà degli anni ’90. Tuttavia, il film rilasciato dalla grande N il 2 Agosto ha finito per essere una delusione sotto molti, anzi, troppi aspetti, arrivando ad essere additato nel vasto mondo dell’internet come il peggior film di SpongeBob mai realizzato.
Nonostante questo sia principalmente un film dedicato ad un pubblico per bambini/ragazzi, sono presenti enormi lacune che vanificano l’unico pregio del lungometraggio.

UN UNICO PUNTO DI FORZA E MOLTI PUNTI DEBOLI


Il nuovo film su SpongeBob si può criticare in moltissimi e giustissimi modi, ma vi è un solo unico lato positivo: sul piano tecnico Saving Bikini Bottom è un prodotto visivamente accattivante che funziona. La tecnica mista, cioè la combinazione di CGI e riprese dal vivo è stata eseguita con competenza, risultando esteticamente molto piacevole. Questa tecnica è ormai all’ordine del giorno, non è assolutamente niente di rivoluzionario ma risulta essere ancora funzionale e non abusato, che è quanto si può richiedere al giorno d’oggi.
In ogni caso questa qualità visiva non riesce a compensare le gravi carenze di contenuto che rendono questo film un pessimo modo di rilanciare un franchise che avrebbe tutte le carte in regola per tornare ad essere un’icona generazionale. La sceneggiatura, debole e priva di quella genialità nonsense che ha sempre caratterizzato la serie, delude profondamente. L’umorismo, un tempo fresco e brillante, appare ora forzato e troppo infantile (alla Me Contro Te, per fare un esempio), strappando rarissimi e tristi risate sorrisi.
Uno degli aspetti peggiori della pellicola è la rappresentazione dei personaggi: SpongeBob, Patrick e Squiddy e tutti gli altri, che una volta erano personaggi con una specifica personalità, sono rappresentati o come un caricatura esagerata di loro stessi (Spongebob e Patrick) oppure come una personalità totalmente diversa (Mr. Kreb). Oltre a non essere riusciti a rappresentare nel migliore di modi i character già esistenti, il film ha introdotto la numerosa famiglia di Sandy, portando confusione e frustrazione nel vedere personaggi non interessanti a favore dei beniamini del pubblico relegati ad essere delle comparse.

NON UN CASO ISOLATO


Il problema della snaturazione dei personaggi nella pellicola di Netflix non è un evento isolato, ma piuttosto il culmine di un processo iniziato molti anni fa: dopo la conclusione della 3° stagione e l’uscita del primo film, Stephen Hillenburg, il creatore della serie, desiderava porre fine allo show tuttavia Nickelodeon scelse di continuare senza di lui, portando a un evidente calo di qualità che divenne palese dalla quarta stagione in poi. Tutto questo emerge prepotentemente in questa manovra di Netflix di creare una serie di spin-off con i personaggi secondari come protagonisti dei lungometraggi.
In ogni caso non si può non confrontare Saving Bikini Bottom con il primo lungometraggio della serie, SpongeBob – Il Film del 2004: quest’ultimo è stato un successo che ha saputo catturare l’essenza della serie, offrendo una storia avvincente e gag memorabili, proprio come voluto dal compianto Hillenburg. Al contrario, il nuovo film manca di quell’energia creativa che ha reso SpongeBob un fenomeno culturale. Molte scene sembrano riprese dal primo film ma mancano di mordente e puntano molto solo su smorfie e versetti.
Lapalissiano il lato musical: se nel primo film le canzoni erano funzionali e diegetiche alla trama, qui sono degli intermezzi inutili, tediosi e funzionali solamente al raggiungimento del minutaggio necessario per concludere la pellicola.


In sintesi: Saving Bikini Bottom rappresenta un’occasione mancata.
Questo nuovo prodotto di Netflix avrebbe potuto rilanciare un’icona generazionale in una nuova avventura, ma finisce per alienare i fan storici risultando noioso ed insapore. Nonostante il buon livello tecnico, il cuore del film è assente, e il risultato è un prodotto che probabilmente sarà già stato dimenticato. L’unica cosa che verrà ricordata è la prova recitative degli unici 3 attori in scena (Ilia Isorelýs Paulino; Matty Cardarople; Wanda Sykes) che potrebbero finire direttamente sugli Razzie Awards del 2025 così come essersi rovinati per sempre la carriera.

TITOLO ORIGINALE: Saving Bikini Bottom: The Sandy Cheeks Movie
REGIA: Liza Johnson
SCENEGGIATURA: Kaz, Tom Stern

INTERPRETI: Carolyn Lawrence, Tom Kenny, Bill Fagerbakke
DISTRIBUZIONE: Netflix
DURATA: 82′
ORIGINE: USA, 2024
DATA DI USCITA: 02/08/2024

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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