The Umbrella Academy 4×02 – Jean And GeneTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Umbrella Academy 4x02 recensione

Chi sperava in un inizio di stagione al fulmicotone, visto e considerando i soli sei episodi a disposizione per chiuere la serie, si sbagliava di grosso. E tra questi vi è anche chi sta scrivendo queste righe: “Jean And Gene” continua sulla falsariga di “The Unbearable Tragedy Of Getting What You Want“, ovvero una puntata sufficiente con alcune idee interessanti ma anche diverse carenze che non possono non essere notate.
A scrivere la sceneggiatura non c’è lo showrunner Steve Blackman, si trovano invece non uno, non due ma addirittura tre sceneggiatori: Molly Nussbaum (penna della 1×03 di Brave New World), Robert Askinse e Jesse McKeown (entrambi nel team di sceneggiatori di The Umbrella Academy da anni). Considerando il numero di mani messe al lavoro su questa puntata, a posteriori, ci si aspettava un lavoro migliore ed invece “Jean And Gene” soffre di alcuni difetti, soprattutto nelle scene d’azione e nella gestione della trama legata ai viaggi nel tempo.
A tal proposito bisogna subito levarsi un sassolino dalla scarpa riguardo la CGI e, in particolare, riguardo la scena in cui tutti i personaggi cominciano a vomitare nel pulmino. Sebbene la scena sia destinata a colpire lo spettatore per il suo impatto (letteralmente) viscerale, non si può non notare come la CGI utilizzata per il vomito appaia poco autentica e decisamente migliorabile, tanto che finisce per distogliere l’attenzione dal momento, riducendo quello che dovrebbe essere un climax a una sequenza ridicola.
Si può notare benissimo come Five vomiti e il vomito gli esca da dietro e non da dentro la bocca, un esempio di come l’esagerazione e una CGI non all’altezza possano danneggiare l’effetto complessivo di una scena .

IL FIL JENNIFER ROUGE


Quanto lasciato intendere nella season premiere, ovvero riunire il cast attorno alla missione di trovare questa fantomatica “Jennifer”, si conferma come fil rouge di questa stagione. Vista la tendenza della serie di separare i vari character mandandoli in direzioni opposte per farli “risplendere” nelle loro sottotrame, questa è una scelta molto positiva perchè riesce nell’intento di riunire tutto il cast che, palesemente, funziona meglio nella propria disfunzionalità piuttosto che singolarmente.
L’idea di una cittadina in cui tutti lavorano segretamente per Sir Reginald Hargreeves per mantenere Jennifer segregata è senza dubbio intrigante e apre la porta a numerose possibilità narrative, ma allo stesso tempo lascia ampio spazio per far risaltare i buchi nella sceneggiatura. Il modo in cui questo concetto viene esplorato è superficiale, genera molte domande e le lascia senza risposta, vuoi per mancanza di tempo, vuoi perchè è una scelta di comodo dei tre sceneggiatori.
Basta comunque solo una domanda ad esemplificare questo concetto: perchè mai Jennifer sceglie Ben rispetto a tutte le persone che conosce da anni? Esigenze di trama, ovviamente, così come la necessità di sparare migliaia di proiettili senza mai colpire un bersaglio. Tutto normale quando non si scrive una sceneggiatura decente.

LA METROPOLITANA DEL MULTIVERSO DI RUSSIAN DOLL


L’idea di inserire una metropolitana come mezzo per far viaggiare Five tra le diverse linee temporali è un altro elemento di questo episodio che non convince appieno. Oltre a non essere particolarmente originale visto che Russian Doll aveva già esplorato un’idea simile nella sua seconda discutibilissima stagione, il concetto risulta poco sviluppato e scarsamente totalmente non spiegato (e probabilmente nemmeno verrà affrontato).
Il passaggio tra una realtà e l’altra sembra essere governato solo dal volere degli sceneggiatori, rendendo il tutto confuso e poco soddisfacente per lo spettatore. La mancanza di una spiegazione chiara su come funzioni questo sistema temporale mina la credibilità della storia, trasformando un potenziale punto di forza in un difetto evidente, senza considerare la presenza assurda di una fermata della metropolitana nel parco di una cittadina e il totale menefreghismo dei cittadini. Ennesima prova di una sceneggiatura scritta badando veramente poco al realismo scenico che dovrebbe esistere anche in The Umbrella Academy.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La cittadina costruita ad hoc per segregare Jennifer
  • La verve della puntata emerge prepotentemente quando i fratelli sono tutti insieme
  • Introduzione di Jennifer
  • La CGI, specialmente durante il vomito
  • Non convince l’idea della metropolitana del multiverso
  • Buchi nella sceneggiatura vari ed eventuali

 

“Jean And Gene” è il secondo capitolo di un prologo che offre alcuni spunti interessanti ma soffre di difetti che ne compromettono l’efficacia. La riunione del cast attorno alla ricerca di Jennifer e l’idea della cittadina segreta di Hargreeves sono aspetti intriganti, ma le carenze nelle scene d’azione, la gestione confusionaria dei viaggi nel tempo e una CGI nemmeno all’altezza di un vomito decente penalizzano l’episodio.
Con ancora molto da esplorare, c’è speranza che i prossimi episodi riescano a risollevare le sorti di una stagione che, per ora, procede a rilento.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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