La trama orizzontale di The Umbrella Academy ormai va avanti a cicli continui e ripetitivi in cui si può prevedere quello che succederà di episodio in episodio.
Così, per l’ennesima volta, si assiste alla separazione dei fratelli Hargreeves, che singolarmente decidono di risolvere i loro problemi (in attesa dell’inevitabile riconciliazione nel finale).
Queta volta tocca a Klaus (Robert Sheehan), il quale dopo essere stato “resuscitato” nel precedente episodio senza il suo consenso decide di ritirarsi dalla “missione” del gruppo, non senza una litigata un po’ troppo “out of charachter” con la sorella Allison (Emmy Raver-Lampman), ormai diventata anche questa una “routine” stagionale che si pensava di evitare dopo ben 3 stagioni simili e dopo tutto il percorso di formazione compiuto dai vari personaggi.
IL RITORNO DI REGINALD
E invece l’Accademia si trova ancora una volta punto e a capo fra la sparizione di Jennifer (Victoria Sawal), tenuta prigioniera dell’inquietante coppia di scienziati Gene e Jean, e il mistero dietro la morte di Ben che si rivela (adesso) il frutto di un probabile “falso ricordo”, per cui le strade dei vari membri della famiglia Hargreeves devono, per forza, indirizzarsi verso il loro “padre” Reginald (Colm Feore).
Come cliffhanger finale va detto che tale escamotage potrebbe funzionare, anche per portare i vari personaggi ad una soluzione definitiva dei propri traumi irrisolti (e dunque chiudere definitivamente lo show). Inoltre lo stesso personaggio di Reginald si rivela (come al solito) quello più interessante della “famiglia” per cui il suo ritorno nello show non può che preannunciare se non altro uno scossone all’interno della trama orizzontale. Il che, va detto, è ciò che al momento serve, almeno per non slogarsi la mandibola a forza di sbadigliare.
IL CALAMARO E LA BAMBINA
Anche perché le altre storylines presenti non destano particolare interesse né attenzione, compresa la rivelazione sul passato di Jennifer come annunciatrice della “Catarsi” (che al momento non sembra nient’altro che un modo diverso per definire l’Apocalisse). Il flashback con lei che viene estratta viva da un calamaro gigante è senz’altro suggestivo e di forte impatto, anche grazie alla regia di Paco Cabezas.
Peccato che il ritorno al presente rovini un po’ tutto con due villain fin troppo cartooneschi (e molto simili ai compianti Hazel e Cha-Cha della prima stagione) e con un salvataggio, da parte di Ben, che è fin troppo sbrigativo e facilone e che poteva essere studiato in più episodi, soprattutto per approfondire il legame affettivo fra i due che al momento è ancora troppo “disneyano” con il cliché dell’amore a prima vista dei due.
CONCLUSIONI
Per il resto le vicende dei singoli fratelli proseguono sulla scia lanciata dalla trama orizzontale. Si prefigura una collaborazione interessante fra Cinque (Aidan Gallagher) e Lila (Ritu Arya), gli unici due character che (in virtù del loro passato) forse possono offrire un quadro definitivo e oggettivo a tutta la storia. Tutti gli altri procedono come sempre fra un litigio e l’altro e fra situazioni rischiose (Klaus) e cliffhanger finali che potrebbero riscrivere tutta la trama di The Umbrella Academy da zero (gli altri membri dell’Accademia). Quindi, come al solito, bisogna attendere i prossimi episodi per dare un giudizio complessivo al tutto.
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Comincia un po’ a smuoversi la trama orizzontale di questa quarta stagione. Peccato che per ogni passo avanti se ne facciano almeno altri tre indietro, di fatto rendendo ripetitivo tutto quanto si vede.
