| Roma, 1890. Durante uno spettacolo del Buffalo Bill Wild West Show avviene una storica sfida fra i cowboys americani e i butteri italiani. Con grande sorpresa saranno proprio i cavallerizzi italiani, guidati da Santino (Alessandro Borghi), a battere i rivali yankee. Ma dopo la vittoria non c’è affatto la gloria. Anzi, proprio da qui Santino e la sua amante Rosa (Nadia Tereszkiewicz), intraprendono una vera e propria odissea per vincere qualcosa di ben più prezioso: la propria libertà. |
Nel 1890 a Roma avvenne una sfida diventata leggendaria. Durante una delle tappe del famoso Buffalo Bill Wild West Show, una serie di spettacoli circensi itineranti che vedevano il mitico Buffalo Bill protagonista, con i suoi cowboys, di rodei che celebravano il mito della Frontiera, questo venne sfidato dal conte Caetani, che l’ospitava presso di sé in Italia, sulla superiorità dei butteri italiani (gli allevatori di cavalli tipici delle zone fra Toscana e Lazio) e i cowboys americani. Così le due fazioni si sfidarono su chi riuscisse per primo a domare un gruppo di puledri selvaggi americani.
La sfida fu vinta incredibilmente proprio dai butteri italiani, umiliando (e non poco) i cowboys di Buffalo Bill.
Da qui prendono spunto i registi Alessio Rigo De Righi e Matteo Zoppis per imbastire Testa O Croce? un inusuale “western all’italiana” dove il genere si mescola con la storia, la commedia romantica e (perché no) con una certa dose di horror e fantasy. Un calderone di generi che rende tale pellicola un unicum e la vera sorpresa dell’ultima edizione del Festival di Cannes, in cui è stata presentata in anteprima.
UN WESTERN ALL’ITALIANA ITALIANO
Dalle premesse fatte si potrebbe pensare che tale episodio sia la vera e propria trama del film. E, invece, non ne è che la premessa. Dalla famosa sfida dei cowboys contro i butteri i due registi narrano la storia di Rosa (Nadia Tereszkiewicz), sposa del signorotto locale che organizza lo spettacolo di Buffalo Bill (un istrionico John C. Reilly), che dopo la vittoria uccide il marito e fugge con il suo amante, il buttero Santino (Alessandro Borghi).
Su di loro si scaglia la furia dei parenti del morto, che incaricano proprio Buffalo Bill di dar loro la caccia, con la ricompensa di una grossa taglia. Da qui parte il vero e proprio western “italiano” ambientato nelle campagne laziali. Ma più che ispirarsi ad una tradizione già consolidata del genere, i due registi confezionano un vero e proprio pastiche postmoderno che mescola i generi più disparati. E che non è nient’altro che una scusa per parlare di altro.
In particolare, per sferzare una critica al potere dei mass media mainstream e del loro storytelling. Sulle figure di Rosa e Santino, infatti, si scatena ben presto una caccia all’uomo che ne rafforza l’immagine di ribelli anarchici. Ma i due novelli “Bonny e Clyde“ sono più degli antieroi insicuri che si ritrovano tali loro malgrado. Il che rende il tutto una surreale e ironica “piccola odissea”, dove a farla da padrone, più che l’epica, sono i personaggi bizzarri che i due incontrano per strada.
WESTERN AL FEMMINILE
A voler cercare un paragone per questa pellicola, più che nella filmografia di Sergio Leone, bisogna andare a pescare nel cinema dei fratelli Coen (comunque ben presenti anche in questo genere cinematografico), o al massimo in Il Mio Nome È Nessuno, indimenticabile western crepuscolare all’italiana in cui la tematica è molto più affine.
Ma è soprattutto nei suoi personaggi che il film dà il meglio di sé. In particolare proprio per il Buffalo Bill, prettamente cialtrone e filo-americano (oggi si direbbe MAGA), rappresentato da John C. Reilly, ormai specializzato nell’impersonare simpatici venditori di fumo “made in USA”.
Ma a spiccare fra tutti è certamente Rosa, vero e proprio motore di tutta l’azione. Su di lei si concentra buona parte della trama e il suo è effettivamente l’unico percorso davvero evolutivo della storia. Il che rende Testa O Croce? un unicum nel suo genere proprio perché uno dei pochi veri “western al femminile” in cui la figura centrale della storia è l’unica donna, che sfugge a qualsiasi convenzione o stereotipo che si possa immaginare per il suo ruolo in questa vicenda.
REGIA E FOTOGRAFIA
Per il resto la trama procede a capitoli abbastanza precisi e modulati alla perfezione. Forse un po’ troppo, nel senso che in certi punti lo schema narrativo e i risvolti che prende la trama diventano abbastanza prevedibili. Per fortuna ci sono alcuni plot twist (in particolare uno, nel finale, che cambia totalmente il genere del film) che mantengono viva l’attenzione.
Ma il merito principale della pellicola va sicuramente alla regia molto studiata e ricercata del duo De Righi-Zoppis, e più di tutto al comparto tecnico. In particolare la fotografia “granulata” di Simone D’Arcangelo che riesce a conferire epicità e romanticismo al paesaggio laziale mostrato. Che qui non ha veramente nulla da invidiare alle più blasonate location “ammeriggane“.
Testa O Croce? forse non è un film perfetto, sia come pellicola in sé sia per il genere prettamente western. In alcuni punti pecca un po’ d’ingenuità e alcune trovate “surreali” rischiano un po’ d’incoerenza fra loro.
Ma nel complesso è sicuramente un film originale, come non se ne vedevano da tempo. Ha certamente il coraggio di osare in un genere che ormai sembra aver raccontato tutto quello che c’era da raccontare. E lo fa pure con una certa autorialità che non guasta. Per questo motivo è un film più che consigliato, anche per godere di una storia che parla di “rivalsa” degli europei sugli statunitensi. E anche quello, va detto, non guasta mai.
| TITOLO ORIGINALE: Testa O Croce? REGIA: Alessio Rigo De Righi, Matteo Zoppis SCENEGGIATURA: Carlo Salsa, Matteo Zoppis, Alessio Rigo de Righi INTERPRETI: Nadia Tereszkiewicz, Alessandro Borghi, John C. Reilly, Peter Lanzani, Gabriele Silli, Gianni Garko DISTRIBUZIONE: 01 Distribution DURATA: 116′ ORIGINE: Italia/USA, 2025 DATA DI USCITA: 02/10/2025 |
