The Bear 2×09 – OmeletteTEMPO DI LETTURA 3 min

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recensione The Bear 2x09Al suo penultimo episodio di questa seconda stagione, The Bear dà un’accelerata non da poco alla trama orizzontale arrivando al momento tanto atteso da fan e spettatori: l’apertura del nuovo The Beef.
Ovviamente, per arrivare a questo punto, Storer e soci se la prendono comoda con i dovuti tempi, atti a creare un climax crescente fino ai minuti finali.
Questo grazie a dialoghi e monologhi sempre azzeccati e mai fuori luogo, dati soprattutto da un cast incredibile che farebbe la fortuna di qualsiasi show televisivo.
Perfino l’inizio dell’episodio, che potrebbe sembrare ridondante e didascalico, si rivela poi molto importante sul finire della puntata, in cui un abile cliffhanger, realizzato ad-hoc, lascia lo spettatore con la porta del The Bear che si apre, pronta ad accogliere potenziali nuovi clienti.

PAURE E INSICUREZZE


Il tema principale dell’episodio, infatti, almeno all’inizio sembra essere quello del rapporto genitori-figli. Che traslato diventa anche quello fra mentori e allievi. Un rapporto che non sempre è idilliaco, perché è tanta la responsabilità dell’essere dei “nani sulle spalle dei giganti” e quindi di non sentirsi all’altezza delle aspettative.
The Bear prende questo concetto e lo rende universale attraverso i propri personaggi, con Sydney e la sua rabbia repressa nei confronti dei consigli non richiesti del padre; con Richie e Neil che improvvisano discorsi motivazionali allo staff appena assunto con risvolti ovviamente comici (bellissima la scena di loro due allo specchio vestiti eleganti) e soprattutto con i mille dubbi e ansie di Carmy, interpretato ancora una volta magnificamente da Jeremy Allen White, ormai calato alla perfezione in questo ruolo.
The Bear si conferma dunque una serie “generazionale” capace di parlare della paura e dell’ansia da stress tipica di certi ambienti lavorativi (vero focus di tutto lo show), in una maniera estremamente realistica e veritiera.

TRIANGOLI AMOROSI E NON


A parte questa storyline (che rappresenta comunque l’80% della trama orizzontale), a farla da padrone è sicuramente il triangolo sentimentale che riguarda Carmy-Sydney-Claire. Se “Bolognese” lasciava infatti intendere che Carmy si fosse deciso a rimettersi definitivamente con Claire, questo episodio spiazza ancora una volta mostrando come, di fatto, i sentimenti per Sydney non siano del tutto chiari, anche se tenuti ancora molto a freno.
La continua tensione affettiva che intercorre fra i due (di fatto la scena della riparazione del tavolo è una sorta di dichiarazione d’amore) rende da un lato più “leggera” la narrazione con questa parentesi da rom-com. Non è ancora chiarissima la direzione che Storer vuol far prendere a questo duo, c’è la sensazione che ci possa essere qualcosa di più ma allo stesso tempo il tutto potrebbe essere tradotto in mero apprezzamento lavorativo e stima reciproca.
Questa parentesi rappresenta il lato più “fiction” e “pop” della storia, ma non per questo fa perdere di vista tutto il contesto che le ruota attorno, anzi avvalorandolo ancora di più per quanto riguarda l’umanità mostrata dai vari character.

CONCLUSIONI


Sono poche le serie tv che riescono nel tentativo di descrivere così bene un ambiente lavorativo. Anche se con un minutaggio molto breve comunque gli episodi mostrati finora hanno avuto la capacità di mostrare ad un pubblico mainstream le varie fasi che portano alla creazione di un business lavorativo, con tutto lo stress da burn-out che ne consegue, per cui è veramente difficile non immedesimarsi nelle vicende dei vari protagonisti dello show.
Menzione a parte merita lo straordinario monologo da parte di zio Jimmy (un immenso Oliver Platt) sull’accettare il rischio nel proprio mestiere ma non perdersi mai d’animo, momento che si prende giustamente una buona parte del minutaggio della puntata, ma mai senza annoiare o distogliere l’attenzione dello spettatore.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Apertura del locale!
  • Il momento sotto il tavolo
  • Dialogo iniziale fra Sydney e il padre…
  • …monologo di Oliver Platt…
  • …in generale tutta la regia e i dialoghi presenti
  • Nulla di particolare

 

Dopo 9 episodi il nuovo The Bear si prepara finalmente all’inaugurazione fra triangoli (e dubbi) amorosi e una costante ansia di non farcela. L’episodio perfetto dunque per lo show di Christopher Storer.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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