The Bear 2×08 – BologneseTEMPO DI LETTURA 4 min

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recensione The Bear 2x08Mancano due settimane all’inaugurazione del nuovo The Bear e, come spesso succede in questi casi, la tensione è alle stelle.
I primi minuti di questo episodio trasudano di questa tensione mostrando i piccoli tic nervosi e i continui salti umorali che prendono i vari personaggi presenti.
Si tratta di una bellissima metafora che, come tutto l’episodio, mostra la maturità raggiunta dagli autori e dal cast nel rendere sempre più “umani” i character presenti e che rende sempre di più una sorpresa lo show di Christopher Storer, capace di variare da toni più o meno drammatici a quelli più surreali e grotteschi, con una naturalezza impressionante.

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI PER THE BEAR


Tutti i personaggi, infatti, sono più o meno in ansia per il famigerato “test sulla sicurezza antincendio” del locale. Una prassi che fa parte della burocrazia per qualsiasi attività commerciale che ha a che fare con la cucina (che è da sempre un luogo molto caro agli incendi improvvisi).
Una prassi che però, se non passata, rischia di dire la parola fine al progetto “The Bear” ancora prima di nascere. Ecco quindi che l’episodio mostra tutta l’ansia crescente da parte di Carmy, Sidney, Natalie e di tutto lo staff che si vede letteralmente messo sotto esame. Questo porta praticamente tutti i character a dover fare i conti con sé stessi, il loro percorso umano, professionale e le loro aspirazioni future.
In pratica si tratta della “notte prima degli esami” per questi, il che crea anche la giusta empatia con lo spettatore che può facilmente identificarsi con ciascuno di essi. Carmy, ad esempio, che si trova ad affrontare non solo questo tipo di tensione ma anche l’inizio di una nuova relazione con Claire (Molly Gordon); Richie invece continua la sua evoluzione caratteriale già apprezzata nel precedente “Forks“, all’apparenza atteggiandosi da esperto maître con un vestito nuovo di zecca. Ma, al di là dell’apparenza, non c’è presunzione da parte sua, quanto piuttosto la consapevolezza di essere maturato come persona e volersi mettere in gioco sul serio anche ad un’età avanzata.
Ciascuno dei personaggi mostra un suo lato umano inedito che sfocia nell’esame atteso e nell’inusuale risoluzione finale scelta dagli autori.

ZERO POLITICALLY CORRECT


Neil: “Jewish Lightning!”

L’umanità e la caratterizzazione dei personaggi dominano questo episodio che, di fatto, è un immenso collage di piccoli percorsi evolutivi che iniziano e si esauriscono nel giro di “soli” 31 minuti (e qui un plauso agli sceneggiatori è praticamente dovuto).
Si potrebbe pensare ad un episodio di raccordo, dal momento che il climax narrativo è puramente verticale. In realtà visto l’affiatamento e l’evoluzione raggiunta dai personaggi (e il cliffhanger finale) non si può non pensare ad un “punto di non ritorno” per tutto lo staff in vista dell’imminente finale di stagione.
Da notare, inoltre, come gli autori riescano a trovare un giusto spazio a tutti i personaggi, anche quelli che, a prima vista, potrebbero sembrare secondari. Cosa non scontata dal momento che nella prima stagione il minutaggio maggiore era giustamente dedicato al solo personaggio di Carmy (anche se, da questo punto di vista, The Bear è sempre stata una serie abbastanza corale). Fra questi spicca su tutti il personaggio di Neil (Matty Matheson), character comico spesso in secondo piano rispetto ad altri, che qui ha il suo “momento di gloria” in una maniera assolutamente non-politicamente corretta.
Ma anche questo fa parte della cifra stilistica di The Bear che non si spaventa (a differenza di altri show) nel mostrare tutta l’umanità dei personaggi, anche in quegli aspetti che normalmente sarebbero considerati negativi o censurabili, ma che di fatto rappresentano la loro personalità nel bene e nel male.

CONCLUSIONI


“Bolognese” quindi rappresenta uno spartiacque molto importante per quanto riguarda la trama orizzontale dello show. Il tutto viene gestito seguendo un ritmo narrativo giusto che, pur nella sua brevità, riesce ad essere allo stesso tempo conciso e profondo nelle sue intenzioni.
Il salto evolutivo compiuto dai personaggi viene ben rappresentato e il climax crescente, mostrato con la solita regia e soundtrack azzeccate, non lascerà certamente deluso lo spettatore. E anche lo spettatore italiano passerà certamente sopra al titolo dedicato ad un piatto che fa parte di una tradizione culinaria errata e che sarebbe da eliminare tipo la pizza con l’ananas!

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Esame di sicurezza antincendio come rito di passaggio
  • La maturità mostrata dai vari personaggi
  • Regia e soundtrack of course
  • Il vestito di Richie
  • Neil che se ne frega del politicamente corretto!
  • Gli spaghetti alla bolognese ovviamente fanno storcere il naso al pubblico italiano, ma per una volta si può passare oltre questo difetto!

 

Episodio che potrebbe sembrare di raccordo, in realtà mostra un’evoluzione non da poco per tutti i personaggi di The Bear. Un rito di passaggio che, come tutti i riti, passa attraverso una prova, un esame. In questo caso l’esame per la sicurezza antincendio.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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