Peter Watson è un giovane adolescente molto timido e bravo a scuola. Quando due ragazzi più grandi inizieranno a tormentarlo, Peter dovrà fare ricorso al suo coraggio e alla sua intelligenza per salvarsi. |
Nel 1977, Roald Dahl pubblicò “The Wonderful Story Of Henry Sugar And Six More”, una raccolta di 7 racconti brevi. Come si può evincere dal titolo, il racconto principale è proprio quello dedicato al personaggio di Henry Sugar, magistralmente interpretato da Benedict Cumberbatch nel primo dei 4 mini-film di Netflix diretti da Wes Anderson.
La differenza tra il racconto del signor Sugar e gli altri 6 racconti della raccolta è innanzitutto di lunghezza. Il primo, infatti, consta di più di 40 pagine, altri arrivano più o meno alle 15 pagine l’uno. Tale differenza non poteva non riproporsi nella durata dei singoli film tratti da questo libro. Come detto in precedenza, quello con protagonista Cumberbatch ha avuto una durata superiore ai 40 minuti, mentre gli altri 3 dureranno un quarto d’ora l’uno. Una scelta che – come si verà nel caso di The Swan – era tanto inevitabile quanto necessaria e azzeccata.
Peter Watson had a small, frail body.
Face freckled and he wore spectacles with thick lenses.
He was a brilliant pupil, already in senior class at school though he was only 13.
He loved music and played the piano well. He was no good at games. He was quiet and polite.
AL GIOVANE ERNIE FU FATTO UN REGALO
Pur essendo stati pensati come mini-film distinti e separati, è impossibile non fare un confronto tra le 4 opere dirette da Wes Anderson. In primis, è possibile affermare come The Swan abbia una sola, importante caratteristica in comune con il racconto di Henry Sugar: Il protagonista che funge da narratore di tutto il racconto.
In tutti gli altri aspetti, la differenza è considerevole. Mentre Henry Sugar presentava una grande ricchezza di scenografie, personaggi di contorno, colori e ambientazioni, The Swan è l’esatto opposto. Le scenografie sono poche, semplici, brulle, tipiche della vita di campagna, sempre – o quasi – simmetriche. Tutte caratterizzate, ovviamente, dalle immancabili tinte color pastello.
Anche il numero di personaggi menzionati nella storia è minore. Oltre al protagonista, infatti, gli unici citati sono i due bulli che lo tormentano, ossia Ernie e Raymond.
IL NARRATORE
La scelta di trasporre i racconti mantenendo l’elemento del narratore produce due effetti. In primo luogo, avvicina un prodotto televisivo a uno spettacolo teatrale, con alcuni piccoli riferimenti proprio alle opere sul palco (come il protagonista che a un certo punto dice “Open!” per passare alla scenografia successiva).
In secondo luogo, questa scelta rende il giudizio complessivo molto dipendente dalla performance del protagonista, che diventa l’unica persona a parlare e a non svolgere il ruolo di comparsa sullo sfondo. Benedict Cumberbatch si è confermato una garanzia nel primo film.
In The Swan, il ruolo è stato affidato a Rupert Friend, noto soprattutto per essere stato Peter Quinn in Homeland. L’attore originario di Cambridge, da qualche tempo presenza fissa dei lavori di Wes Anderson, si è a sua volta dimostrato all’altezza di un ruolo simile.
UNA STORIA SEMPLICE
Nella sua natura più essenziale, The Swan è una classica storia per giovani lettori, con un protagonista intelligente e timido che viene perseguitato da dei bulli più grandi e più forti, ma anche molto più stupidi di lui.
Le varie sequenze del film, infatti, si basano su diverse situazioni in cui Ernie e Raymond hanno deciso di tormentare il piccolo Peter Watson. Con scaltrezza e coraggio, Peter escogita sempre delle soluzioni per sopravvivere, sia quando lo legano sulle rotaie del treno che quando lo fanno salire su un albero per sparargli contro con un fucile.
The Swan è quindi un racconto molto semplice, per di più con un finale assolutamente non elaborato e che lascia pochi spunti di riflessione. In poche parole, non si tratta certo del miglior racconto di Roald Dahl.
Nonostante ciò, il giudizio è assolutamente positivo. Rupert Friend – che rappresenta la versione adulta di Peter Watson – svolge egregiamente il ruolo di narratore, riuscendo a caratterizzare bene i personaggi di Enrie e Raymond pur senza che essi vengano mai inquadrati in primo piano.
Allo stesso modo, anche la lettura del finale da parte di Ralph Fiennes – seppur non necessaria, dato che Friend se la stava cavando alla grande – rappresenta un cameo piacevole e che innalza ulteriormente la qualità degli interpreti.
TITOLO ORIGINALE: The Swan REGIA: Wes Anderson SCENEGGIATURA: Wes Anderson INTERPRETI: Rupert Friend, Ralph Fiennes DISTRIBUZIONE: Netflix DURATA: 17′ ORIGINE: USA, 2023 DATA DI USCITA: 28/09/2023 |