Una sparatoria preannunciata. Una pistola rubata. Un probabile assassino (Greg) che ne conosce un altro (Rick). Una famiglia a dir poco problematica. Un gruppo di amiche dalle voglie represse.
A prima vista i particolari narrativi sembrerebbero poter essere degni di questo nome, tanto che il primo episodio lasciava trasparire la possibilità di avere una terza stagione di The White Lotus quanto meno carica di intrattenimento. Sensazione che, arrivati alla quinta puntata, sembra essersi dissolta nel nulla.
La sparatoria resta il punto di arrivo a cui si sta arrivando a fatica e, tolta la pistola rubata, le evoluzioni sono talmente poche e irrilevanti che sembra non essere cambiato assolutamente nulla rispetto al primo episodio in quanto a status quo.
La pistola rubata è l’ennesimo aspetto narrativo non sfruttato: c’è la certezza di chi l’ha rubata (ripreso dalle telecamere), ma non viene fatto assolutamente nulla in merito. Gaitok è a conoscenza che il ladro sia Timothy ma non cerca né il confronto (quello avvenuto in bagno non può essere definito tale), né riporta del furto a qualsiasi altra persona.
Una decisione che si apprende in modo quasi distaccato, con totale disinteresse.
AHI AHI AHI, QUANTI GUAI A BANGKOK
Rick è volato a Bangkok per regolare i conti che l’uomo che avrebbe ucciso suo padre (così ha detto a Chelsea), una scelta inusuale quella di allontanare uno dei personaggi principali dal resort in questa maniera (soprattutto perché era quello più interessante). Il dialogo con Sam Rockwell (che interpreta Frank, una guest star che fa piacere vedere in scena e che è anche il marito di Leslie Bibb) per quanto surreale e particolare non può in alcun modo risollevare l’episodio, nonostante HBO carichi la mano del marketing e spinga su questa sequenza quasi volendo sottolineare “ehi ehi ehi, guardate come siamo alternativi”.
Il dialogo sul desiderio di scoperta sessuale di Frank e sulla sua ricerca di nuovi stimoli è a modo suo molto in linea con lo stile di The White Lotus, ma elevarlo a qualcosa di estremamente scioccante o disturbante è esagerato. E questo, utile sottolinearlo di nuovo, è il momento più alto dell’intero episodio.
I FESTINI PRIVATI
Perché il restante minutaggio si circoscrive a due feste: uno sulla nave di Greg dove Lochlan, Saxon, Chloe e Chelsea si divertono sotto effetto di acidi, scelta che porta ad un bacio (in scena si è visto solo quello, se poi è accaduto altro si scoprirà nella prossima puntata) tra i due fratelli. Plot twist abbastanza telefonato visto e considerato lo strano rapporto che interconnette tutti e tre i figli della famiglia Ratliff.
La seconda festa vede partecipare Kate, Laurie, Jaclyn, Valentin e altri due suoi amici. Festa che, considerato l’alto livello alcolico, si conclude come è lecito aspettarsi: scelte non ponderate correttamente, dettate dall’istinto, che avranno pesanti ripercussioni nel prosieguo della stagione.
Anche in questo caso, si tratta di qualcosa di inaspettato? Assolutamente no visto che già lo show aveva avvicinato a questa possibilità quando Saxon aveva abbordato poco galantemente le tre donne.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Arrivati alla quinta puntata inizia a delinearsi di fronte agli occhi del pubblico una grossa occasione persa con questa terza stagione di The White Lotus che aveva la possibilità di rimettersi in pista e rimediare ad una seconda stagione già non totalmente soddisfacente. Invece sembra prospettarsi una caduta quasi verticale dove le storie dei personaggi non catturano alcun tipo di interesse mostrandosi prevedibili, poco accurate e condite da una costante ed estrema perdita di tempo che è peggiorata da un costante aumento annuale degli episodi.
Non è sufficiente un dialogo al limite dell’assurdo per salvare un’ora di visione. Tre puntate basteranno per salvare il tutto?
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.