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Waco: The Aftermath 1×01 – Truths And ConsequencesTEMPO DI LETTURA 5 min

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recensione Waco The Aftermath 1x01La rete televisiva Showtime prende in eredità da Paramount Network la vicenda dell’assedio di Waco, una delle pagine più nere della recente storia degli USA. Una vicenda che ebbe, all’epoca, un enorme risalto mediatico e che, ancora oggi, infiamma il dibattito su quello che effettivamente successe in Texas nel 1993.
Prova di questo enorme interesse per la vicenda è proprio il successo dei prodotti televisivi annessi a tale evento, come la già detta mini-serie Paramount in 6 episodi o la recente docu-serie prodotta da Netflix.
A queste ora si aggiunge Waco: The Aftermath che rappresenta di fatto un sequel di quanto prodotto dalla Paramount nel 2018. Il cast tecnico-autoriale e gli interpreti sono infatti gli stessi e la narrazione riprende esattamente dal punto in cui si era interrotta. ed è proprio questo aspetto che rappresenta la parte più interessante di questo nuovo prodotto seriale. The Aftermath si basa infatti sul successivo processo fatto dal governo statunitense ai davidiani sopravvissuti nella strage.

CAST VECCHIO E NUOVO


L’idea così sviluppata è già abbastanza intrigante di suo. I personaggi e il cast sono infatti sempre gli stessi della precedente serie ma più invecchiati (ovviamente), il che rende ancora meglio l’idea del trauma che l’assedio ha lasciato in loro.
Si rivedono dunque, già nella primissima scena, il negoziatore Gary Noesner (l’ottimo Michael Shannon) e l’agente dell’FBI, nonché coordinatore dell’assedio, Mitch Decker (Shea Whigham). Il confronto fra i due mostra già il conflitto interno che si andrà a sviluppare da qui nei restanti minuti, nonché tutti i temi che lo show si prefigge di sviscerare.
Risulta abbastanza evidente che l’assedio ha lasciato una lacerazione, non solo nei protagonisti stessi ma anche nell’intera società americana, divisa fra il difendere a tutti i costi le proprie istituzioni e il cercare di capire cosa sia veramente successo.
Le due cose evidentemente non vanno di pari passo e questa è la fonte di maggior conflitto per tutti i character presentati. A questi poi si aggiungono ovviamente le new entry di questo sequel, come l’avvocato Dan Codgell (l’altrettanto ottimo Giovanni Ribisi) che ha il compito di difendere proprio i davidiani durante il processo, in un clima socio-politico che certamente non è favorevole a loro.

PRIMA E DOPO WACO


Se già così i conflitti, interni ed esterni ai personaggi, risultano ben delineati, la mini-serie si preoccupa anche di mostrare, in maniera più completa possibile, anche tutto quello che c’è stato dopo ma soprattutto prima di Waco.
Un elemento che anche nella serie Paramount non era tralasciato, ma che si focalizzava principalmente sulla figura del solo David Koresh.
Ora il punto di vista si sposta maggiormente proprio sulla stessa comunità di persone, a partire da quello che originariamente era la setta dei davidiani, prima di scontrarsi con il loro carismatico e mortale leader.
Da questo punto di vista la serie opera un netto cambio di protagonista con Keean Johnson (già visto in Euphoria) che sostituisce Taylor Kitsch nel rappresentare un giovane e (quasi) imberbe David Koresh. Questa particolare sequenza è molto utile peer dare un quadro generale di quella che era la comunità dei davidiani (all’epoca ancora dentro la Chiesa avventista) e permette di empatizzare meglio con le loro motivazioni e il loro credo. in particolare è molto interessante il rapporto che si viene a creare fra il giovane David e la figura di Lois Roden (interpretata da J. Smith-Cameron, già vista in Succession), vera e propria mentore per il suo cammino spirituale.
Allo stesso modo vengono trattati i character dell'”altra parte”. La sequenza che riguarda Gary Noesner e l'”affaire Wild Bill” è emblematica in quanto rappresenta il diverso approccio che il personaggio ha nel proprio lavoro dopo quanto successo a Waco. Sono soprattutto questi due poli narrativi (Koresh e Noesner) a farla da padroni in questo episodio pilota, ma già ce n’è abbastanza per delineare le successive storylines dei personaggi vecchi e nuovi che s’alterneranno nel corso delle puntate.
Una scelta narrativa che aiuta certamente per quanto riguarda il ritmo narrativo degli episodi stessi. ma che potrebbe, alla lunga, rivelarsi un’arma a doppio taglio se si comincia a spezzare troppo il ritmo durante le fasi del processo (che comunque rimane la vera parte centrale della storia).

CONCLUSIONI


Un pericolo che, comunque, appare al momento lontano.
Come episodio pilota “Truths And Consequences” fa il suo dovere in maniera egregia, facendo un veloce “recap” della storia che è sempre utile nel caso qualcuno non avesse visto la precedente miniserie (anche se appare un po’ difficile immaginare questo tipo di pubblico per un prodotto del genere), ma allo stesso tempo non si perde troppo in chiacchiere e viene subito al punto presentando i conflitti principali.
Il tutto con la solita regia e scrittura dei fratelli Dowdle, sempre molto accurata e ricercata. unendo momenti di quasi-documentario ad una continua tensione drammatica (puramente fiction ma efficace) il risultato è una naturale prosecuzione di quello che è stato uno dei prodotti più notevoli del 2018. Perché se c’è qualcosa di sicuro è che attorno alla vicenda di Waco c’è ancora tanto da dire e da commentare. E questa serie Showtime/Paramount rimane comunque una garanzia in questo senso.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Stessi autori e cast della precedente mini-serie
  • Stessa tensione narrativa
  • New entry Giovanni Ribisi e Keean Johnson
  • Sigla
 

  • Uso dei flashback potrebbe rallentare un po’ troppo la narrazione principale

 

Continua la storia dalla comunità di Waco e dei Davidiani in questa nuova mini-serie targata Showtime. Si riprende esattamente da dove si era lasciati ma il focus ora si sposta sul processo fatto ai Davidiani sopravvissuti. Rimane come costante il cast di autori e interpreti, il che è un’ottima premessa per sviluppare ulteriormente la storia con nuovi e interessanti punti di vista.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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