Netflix decide di fare le cose in grande nel suo nuovo show di punta del mese di febbraio e mette insieme un cast decisamente eccezionale per una serie distopica che prende spunto dalla situazione geopolitica attuale (tanto da sperare che non diventi profetica), non a caso forse uscita in un periodo post-elezioni elettorali.
Protagonista di Zero Day è un Robert De Niro in gran spolvero nei panni di George Muller, anziano ex-presidente degli USA, che viene richiamato “in servizio” dall’attuale presidentessa Evelyn Mitchell (Angela Basset, tanto per gradire), per una missione delicata e inquietante per i suoi risvolti sociali.
Un thriller politico che parla di cybersicurezza e di diritti civili connessi con il concetto di “sicurezza nazionale”. Tutto questo prendendo spunto dall’attualità più prossima che ci possa essere, e per questo motivo non può che suscitare almeno un po’ di curiosità.
IL “GIORNO ZERO”
George Muller: “Hello everyone. This morning thousand of our fellows citizens, are still laying their loved ones to rest, victims of a vicious and cowardly attack. An assault on not only our lives and property, but our very sense of security, our very sense of who we are. And late last night, the United States Congress voted overwhelmingly with bipartisan support, and President Mitchell signed a law authorizing the creation of the so-called Zero Day Commission”.
Tutto comincia con un attacco hacker che paralizza tutti i sistemi informatici americani, lasciando dietro di sé anche qualche morto. Gli autori di tale disastro sono ignoti, anche se, per un attacco del genere, vengono presi in causa vari “nemici dell’America”, fra cui, guarda caso, gli immancabili russi.
In questo contesto la presidentessa Mitchell (forse gli autori speravano in una vittoria di Kamala Harris?) richiama nello Studio Ovale l’ex presidente George Muller. Il suo compito sarà guidare una speciale task force che dovrà indagare sugli autori dell’attacco informatico. Per questo incarico egli avrà pieni poteri, e potrà anche usare tutti i metodi investigativi a sua disposizione, compresi quelli che potrebbero ledere i diritti civili degli stessi cittadini americani.
Anche se, all’inizio, Muller appare abbastanza restio, ben presto l’episodio lascia intendere che anche lui nasconde alcuni segreti, probabilmente legati a qualcosa successo nel suo passato da militare o durante la sua presidenza. E chissà, quindi, che questo nuovo incarico non sia un’occasione buona (per lui) di risolverli.
REGIA E CAST
George Muller: “Look, you know it’s only temporary until we can get a handle on what’s really going on.”
Alexandra Mullen: “Said every would-be dictator who ever grabbed power!”
Come già detto, il merito principale di questo episodio pilota, a parte un ritmo ben azzeccato che fa subito entrare lo spettatore nel vivo della storia, è principalmente il cast scelto. Non si può infatti rimanere indifferenti se, oltre agli attori già citati, un cast comprende anche Jesse Plemons, Lizzy Caplan, Matthew Modine e Bill Camp.
Rimane purtroppo un certo “effetto spiegone“, tipico degli episodi-pilota per cui i vari personaggi devono per forza presentarsi e rivelare le loro intenzioni/carattere in maniera poco naturale. Ma sono dettagli che, almeno in questo episodio, si possono ancora perdonare. Altro elemento importante, invece, è la regia, curata qui da Lesli Linka Glatter. Una garanzia per quanto riguarda le serie fanta-politiche (è lei la “mente” registica dietro Homeland) e quindi perfetta anche per questo show.
L’episodio pilota dimostra di avere un buon ritmo narrativo creando quella giusta dose di suspence che comincia fin dai primi minuti e prosegue fino al cliffhanger finale, in cui le facoltà mentali del protagonista vengono messe non poco in dubbio.
CONCLUSIONI
Con tutta questa premessa, e i nomi che campeggiano nei titoli di coda, Zero Day ha certamente le carte in regola per destare curiosità.
Come primo episodio, l’azione segue soprattutto l’evolversi dei sentimenti del protagonista principale. Il resto viene giusto accennato ma se ne possono intuire gli sviluppi. Purtroppo l’azione s’interrompe sul più bello e, per tutto il resto, bisogna inevitabilmente aspettare i prossimi episodi. Soprattutto per capire il legame fra il protagonista e la misteriosa canzone Who Killed Bambi che lo tormenta dall’inizio alla fine.
Ce n’è comunque abbastanza per far venire una discreta ansia nello spettatore, soprattutto pensando al fatto che, anche nella realtà, non si è poi così lontani da uno scenario simile.
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Zero Day immagina un cyber-attacco agli Stati Uniti D’America che porta poi ad una repressione dei diritti civili. Profondamente attuale, lo show vede alla regia una veterana del filone thriller-politico come Lesli Linka Glatter e un “pezzo da novanta” come Robert De Niro in qualità di protagonista assoluto della puntata.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!