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Revenge 2×21 – 2×22 – Truth, Part 1 – Truth, Part 2TEMPO DI LETTURA 5 min

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“Truth” è il titolo di questo final season, beh la vogliamo dire la verità? Revenge non è stata la serie che poteva essere e soprattutto non la serie dell’anno scorso e questi ultimi episodi sono stati un macigno di carne buttata al fuoco per cercare di riattirare quell’attenzione del telespettatore che non ha avuto più da diverso tempo. Chiariamoci, non che il risultato non sia buono anzi, l’intento di tenere attaccato il telespettatore per ben 90 minuti è riuscito benissimo, perchè l’episodio è un susseguirsi di eventi, confronti e azione che lo hanno reso fluente e adrenalinico senza darci un attimo per realizzare cosa stesse accadendo e per rifletterci su.   Tuttavia non possiamo negare il fatto che non ci sia alcuna connessione con il resto della stagione, in particolare gli autori si sono ben ravveduti dal proseguire con l’intricata e pesante trama dell’Initiative, resettando tutto ciò che fino ad ora avevano costruito e riconducendo tutto a Conrad rendendolo l’artefice di tutto; credibile o meno, questa storia ha la funzione che vi avevamo già accennato tempo addietro e cioè quella di trovare un cattivo “umano”, non un’entità (abbastanza astratta anche) come l’Initiative, ma qualcuno di concreto, di fisico, che ci permetta di non tifare per lui, qualcuno che sia davvero vicino alla vendetta di Emily, insomma qualcuno che si faccia odiare, se poi lo faceva già prima tanto di guadagnato. Gli autori hanno quindi abbandonato la storyline dell’Initiative troppo lontana e fredda dal turbinio di sentimenti che muovono Revenge e tutti i suoi personaggi, trovando un vero cattivo che fino a quel momento la serie non aveva mai avuto “a termine fisso”, diciamo così, ma vi hanno gravitato solo piccoli nemici a turno e sopra aleggiava la grande ombra dell’Agenzia che si esponeva nemmeno poi troppo. A rischio di passare per pazza, anche questa scelta, comunque ben più vicina alla serie, non è stata delle migliori, poichè poco credibile. Ricondurre un attacco aereo con un centinaio di morti ad una questione di soldi non ha la credibilità e la potenzialità dei fini terroristici così largamente e fieramente rivendicati in entrambe le stagioni, per non parlare del fatto che Conrad non sembrava proprio il fondatore o comunque un loro membro, ma un sottomesso costretto ad eseguire i loro ordini, non so quanta logicità ci sia in questa scelta narrativa, ma è certo che finalmente siamo usciti dallo stagno dell’Initiative e questa discutibile storyline ha almeno il pregio di proiettare una terza stagione più ritmata e meno rigida e noiosa.

Altro ravvedimento degli autori è
stata la dipartita di Declan, ma questa è stata un’ottima scelta sotto molti punti di vista: innanzitutto il personaggio del giovane Porter era ormai un addobbo, e se nella prima stagione aveva un suo perchè, quest’anno ha letteralmente vegetato e le scene in cui gli si era dedicata una battuta erano totalmente inutili; in secondo luogo le circostanze nelle quali è avvenuta la sua morte porteranno come già hanno fatto in parte, ancora molti spunti narrativi destinati a svilupparsi nella terza stagione dove vedremo uno Jack ancora più agguerrito e vendicativo e, cosa più importante, vedremo tutto quello che questa morte comporterà per Charlotte la di cui gravidanza, a questo punto, acquista un enorme significato.

L’attacco c’è stato, questa volta ha causato un solo morto, ma purtroppo per Conrad, quello sbagliato e quindi nuove prospettive si aprono e speriamo non vengano disperse. Daniel non ha cambiato le sorti in questa stagione, non ha fatto la differenza che hanno fatto gli altri personaggi (vedi Jack o Aiden) subendo sempre tutto da parte di tutti e un buon proposito per Settembre sarebbe quello di smuovere il suo personaggio come è stato fatto con tutti gli altri, perchè a questo punto con l’uscita in scena di Declan, Daniel rimane l’unico personaggio fuori posto e senza una caratterizzazione significativa; è passato dal buono e umile ragazzo della prima stagione all’arrogante e stupido presidente della Grayson Global come se niente fosse. Anche qui Revenge ci lascia in sospeso dopo lo scontro tra i due pretendenti di Emily, ma non immaginerei più del dovuto perchè Aiden è tutt’altro che morto. E mentre i due litiganti se le danno di santa ragione, il terzo, se si può così dire, gode e Jack finalmente scopre The Truth, quella verità che forse davvero ha sempre saputo, ma troppo difficile da ammettere dopo la gravidanza di Amanda e soprattutto troppo dolorosa dopo il rifiuto di Emily per Daniel, anche in questo caso gli autori hanno fatto un ottima scelta, il segreto di Emily non è un punto di arrivo ma piuttosto un passo che qualcuno nella cerchia di personaggi che le ruotano intorno doveva fare, e Jack mi sembra il più indicato, vuoi per il momento, vuoi per il passato che hanno insieme.
Tirando le somme, la stagione è stata ad un livello molto inferiore rispetto alla precedente, questo è assodato, i due episodi finali hanno avuto il pregio di ridarci l’azione e l’adrenalina in Revenge, gli autori (di cui non fa più parte il creatore della serie Mike Kelley) avevano ben preparato il terreno e ora vi sono ottimi spunti per una terza stagione migliore.

PRO:

  • Jack scopre la verità
  • L’arresto di Nolan, il figlio di Victoria, la gravidanza di Charlotte: tutti ottimi spunti per la terza stagione
  • La dipartita di Declan (Connor e te ne saresti andato via da Gossip Girl per questo?)
  • Episodi ricchi di azione
  • Initiative e Conrad: questa storyline ha il pro di farci  uscire finalmente dalla melma dell’Agenzia e poter costruire trame molto più interessanti
CONTRO:
  • Daniel, dopo due stagioni il suo personaggio non ha ancora una caratterizzazione definita
  • Regina, sottotrama di due episodi inutile
  • Initiative e Conrad: questa storyline ha il contro di essere spuntata fuori dal nulla come tappabuchi e quindi di essere poco credibile

 

Dopo una stagione abbastanza mediocre il finale ha ridato quel ritmo serrato che caratterizzava Revenge offrendo la possibilità agli autori di redimersi, possibilità che a questo punto non può essere persa. Ora con il cambio di showrunner bisogna vedere cosa comporterà ai fini di trama e relazioni trai personaggi, però di questo ne riparliamo a settembre.

VOTO EMMY

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