Revolution 1×16 – 1×17 – The Love Boat – The Longest DayTEMPO DI LETTURA 4 min

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Fare una recensione di un buon episodio è sempre più difficile che scriverne una su una puntata che ha fatto schifo. Con Revolution non c’è questo problema perchè la sufficienza non è di casa ma qui nasce un nuovo problema: come insultare cast e sceneggiatura senza diventare stucchevoli? Un bel problema che proverò ad aggirare parlando del solo character
che si salva in questo stagno salmastro: Captain Neville.
Se di norma un attore bravo lo si riconosce anche in mezzo ad un manipolo di altri attori di caratura normale, qui Giancarlo Esposito è illuminato da un fascio di luce e circondato da un insieme di angeli che cantano un coro angelico ogni volta che viene inquadrato. I momenti che lo vedono come protagonista sono anche gli unici in cui sparisce quel fastidio inspiegabile che accompagna ogni scambio di battute tra gli altri personaggi, innegabile insomma un errore di casting. Una cosa buona che constatiamo qua e che finalmente mette un po’ di pepe al culo allo show è l’alleanza forzata tra Neville e tutti gli altri inetti. Nessuno vuole stare insieme a lui, figuriamoci prendere ordini da lui e proprio su questo fanno gioco-forza gli autori che sembra abbiano capito che giocandosi la carta Esposito qualcosa di buono dovrebbe venir fuori. Le dinamiche padre-figlio ad esempio ne escono rinnovate anche se stancano lo stesso dopo due scene perchè se uno ha una mimica facciale ed uno sguardo che ti gela il sangue, J.D. Pardo invece ha una sola espressione da bambino corrucciato e la sfoggia ogni 3×2, non sei Ben Stiller e quella non è la Blue Steel quindi basta.

Tra tutti gli altri disagiati che si adoperano a ripetere battute imparate a memoria senza metterci un minimo di quel che si dice possiamo provare a strizzare l’occhio anche per Elizabeth Mitchell che comunque un minimo di esperienza sulle spalle ce l’ha anche se è finita in questo puttanaio. Il suo problema? Le hanno appioppato il Ciccione di Google, una vera e propria palla al piede. Se un certo Cavaliere una volta disse parlando a Rosy Bindi “lei è più bella che intelligente”, qui possiamo parafrasare il tutto e dire che il Ciccione è più bello che utile, e spero di non dover spiegare la battuta. Per dare un senso alla sua inutile esistenza è stato messo un trafiletto del giornale che lo citava dentro la “bibbia” di Rachel, cosa che se da un lato potrebbe spiegare la sua inutile vita, dall’altro lo lega ulteriormente allo show e questa non è assolutamente una buona cosa visto che chiunque lo odia oltre al fatto che è ancora inspiegabilmente grasso nonostante mesi di carestia. Revolution ha bisogno di tutto tranne che di personaggi senza spina dorsale e inutile, personaggi come il Ciccione insomma o anche Nora.
Già Nora. Una delle tante che fa parte dell’harem di Miles e che è dotata di una misconosciuta abilità nel maneggiare bombe ma che oltre a questo offre solo dei terribili sguardi da pesce lesso e nient’altro. Quindi oltre ad una botta e via col capo e ad essere sequestrata da Monroe nel suo curriculum non si può aggiungere altro sotto la casella delle qualità che continua a rimanere vuota.
Della serie “uccidiamo tutti i character fighi” ecco che un altro generale delle file di Monroe viene fatto fuori così alla cazzo di cane, sto parlando di Mark Pellegrino che si deve ritenere fortunato perchè libero di interpretare altri ruoli (da settembre lo vedremo come regular in Tomorrow People). In una comprensibilissima coincidenza viene scambiato per il mandante del tentato assassinio a Monroe e per questo condannato a morte da quest’ultimo sempre più imparanoiato e senza più nessuno su cui poter contare. In un ultimo e maestoso monologo Pellegrino spiega chiaro e tondo quello che sta succedendo a Monroe che, impassibile e sempre più in preda a manie persecutorie, se ne frega e lo fa ammazzare. Ammazzassero così facilmente anche i “buoni”…
Dulcis in fundo non si può non dire due parole sui novelli piccioncini Rachel-Jason che, dopo solo 17 puntate, si scambiano il primo bacio dopo che lui è uscito dal coma. Stucchevelozza in ogni dove e prurito alle mani impossibile da far passare. Uccideteli tutti.

PRO:

  • Interpretazioni di Giancarlo Esposito e Elizabeth Mitchell
  • Canto del cigno per Pellegrino
  • Neville che deve collaborare coattivamente con la banda Matheson
CONTRO:
  • Non esiste la concezione di causa-effetto
  • Spiegazioni lasciate allo spettatore, tipo come ha fatto Neville a sopravvivere e scappare dalla barca? Mistero. Come ha fatto Neville a portare il figlio ferito all’accampamento se non riuscivano neanche a reggersi in piedi? Mistero.
  • Billy Burke recita come un cane agonizzante
  • Charlie dovrebbe essere la “protagonista” ed invece è sempre più relegata a comparsa, cosa che comunque non è proprio un male.

A tre episodi dalla fine di questa stagione viene ancora da domandarsi come si faccia a guardare questa serie oggettivamente brutta e mal sceneggiata. Sono masochista? Probabile ma in fondo al cuore penso ancora che potenzialmente facendo una carneficina si possa salvare il salvabile e renderla una serie decente. Vediamo se i prossimi tre episodi esaudiranno il mio desiderio.

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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