La puntata inizia dal colpo di scena con cui si era concluso l’episodio precedente: Jonas è vivo. Meglio ancora, questa rivelazione apre spiragli sulle tensioni interne alla BPO, sui dissidi tra Whispers e un non meglio identificato Megadirettore Globale Totale Presidente.
Purtroppo, a questi aspetti della vicenda, un po’ complicati ma interessanti, viene dedicato poco tempo. Non aiuta la tecnica tipica della serie, per cui i contatti mentali vengono rappresentati da sequenze in cui vengono semplicemente giustapposte inquadrature realizzate in ambienti diversi.
Una bella metà dell’episodio è dedicata agli aspetti più intimi e personali delle vite dei personaggi principali, ai quali tocca consolarsi a vicenda. Spiccano in questo senso soprattutto Lito e Sun. Il primo dà praticamente il meglio di sé in versione “casalinga disperata”, mentre piange sulla sua carriera disastrata e si ingozza di gelato, neanche fosse il cliché di una donna abbandonata, indossando un’improbabile tutina – pigiama. La seconda stavolta non picchia e non combatte, si limita a fare il numero del “Ce l’ho più grosso del tuo” (il dispiacere) e forse, in questo caso, ci voleva proprio, con la benedizione dei pupazzi stile Hello Kitty, Totoro e Mokona fra cui i due si sdraiano per coccolarsi.
(Al di là di tutte le complesse teorie psicologiche e filosofiche esposte da Hernando sul perché Lito abbia scelto di fare l’attore, forse la spiegazione è molto più semplice: l’ha fatto per entrare in un mondo più fracassone, colorato e divertente di quello in cui viveva e vive).
A proposito di pigiami, stavolta i soavi momenti spot – videoclip sono assenti, forse sostituiti da diverse scene in cui i protagonisti indossano solo la biancheria intima. Momenti di pura gioia per le fans di Max Riemelt (che schifo però quando lei gli lecca il sudore) e di Toby Onwumere, ma anche chi apprezza Tina Desai si è potuto rifare gli occhi.
A controbilanciare l’alto tasso di zuccheri ci pensano Capheus e Lila Facchini (interpretata dall’italiana Valeria Bilello). Il primo si è messo in politica, sulle orme del padre e comincia a raccogliere consensi, ma anche minacce, come era prevedibile. La seconda fa capire come essere sensates non significhi per forza essere dolci, carini e comprensivi. Il suo ruolo è un po’ quello di Magneto negli X-Men: combattere per la supremazia dell’homo sensorium sull’homo sapiens. Intanto, fornisce la quota azione alla puntata, con ringraziamenti degli spettatori che rischiavano il colpo di sonno.
Vedremo nelle prossime puntate la reazione del suo bersaglio prediletto, Wolfgang. Egli, essendo di Berlino, sa che proprio nella sua città, nel 1933, andò al potere un uomo il quale, per prima cosa, fece bruciare il Reichstag, poi si dedicò ad un esteso e capillare programma per l’eliminazione di chiunque fosse considerato “razza inferiore”, “sub umano”. Non finì bene. La sua opposizione al cluster Mai soli, però, sarà di certo complicata dalle accuse di molestie sessuali che, a quanto lasciano intuire le scene finali, gli pioveranno addosso presto.
Notare come, nel cercare Lila al ristorante, i nostri non possano contare su Nomi e sulle sue abilità come hacker. La ragione è semplice e buffa (la ragazza è cascata dai tacchi alti battendo la testa), ma tutto serve per sottolineare, caso non lo si fosse già capito, il ruolo di Internet come equivalente, per l’homo sapiens, delle connessioni dei sensates.
In generale, questo episodio sembra voler preparare quello che succederà nel finale di stagione: restano da approfondire e dipanare gli intrecci interni alla BPO, è scoppiata la guerra con il clan dei Mai Soli, si attende di sapere cosa accadrà alla festa dove Sun si intrufolerà, sotto l’egida delle abilità di Lito come barista. La risposta nelle prossime puntate.
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I Have No Room In My Heart For Hate 2×06 | ND milioni – ND rating |
All I Need Right Now Is One More Bullet 2×07 | ND milioni – ND rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).