“When a Zephyrian man loves a woman, sometimes one of the man’s penises sucks a woman’s egg out of her uterus into the man’s he-womb, where it is fertilized, and then grows inside the man until it’s big enough to bite its way out of the man’s lower back. And then, birds and bees swarm the mess left on the ground.”
Non vogliamo parlare di occasione sprecata ma terminare una stagione in questo modo, con così tanti colpi di scena e con così poca trama orizzontale del recente passato, fa riflettere. Specialmente viste le potenzialità infinite date dalla natura stessa di Son Of Zorn.
Zorn rapito dal suo più acerrimo nemico e Son Of Zorn (detto anche Alangulon) incinto sono due stravolgimenti che garantirebbero ad una serie normale almeno una stagione intera di eventi e snodi importanti, e se mai ci sarà una seconda stagione, probabilmente tutto verrà liquidato nel giro di mezzo episodio. Lo diciamo con cognizione di causa visto l’abbandono di Craig in “The Battle Of Self-Acceptance” ed il seguente ritorno in “The Quest For Craig“. E questo è sia il più grande pregio di Son Of Zorn, perché permette alla serie di sorprendere in maniera impensabile lo spettatore, che il suo più grande difetto, per ovvie ragioni. Esisterebbe una via di mezzo chiamata “buon senso”, ma visti i precedenti storici sembra che anche questo non sia molto contemplato dagli showrunner Reed Agnew ed Eli Jorné. È proprio Agnew, tra l’altro, la penna di questo episodio.
“All Hail Son of Zorn” non è di per sé molto divertente, sì, ci sono delle battute interessanti e degli incipit intriganti (la vendita degli oggetti zephyriani che poi causerà il rapimento di Zorn), ma tutto si esaurisce da solo senza nemmeno provare ad alimentare la narrazione, quasi come se si stesse cercando di accendere un fuoco e si facesse prendere fuoco un legnetto per volta. Ovviamente il paragone è meramente esemplificativo ma il concetto è quello, ovvero una certa sufficienza nella scrittura e nell’approfondimento degli eventi.
L’idea del “prom” è banale e sfruttata in maniera molto basica, va un po’ meglio quando ci si addentra nel flusso di coscienza dei personaggi e si finisce fagocitati da deliri o esternazioni degne dei migliori acidi. La normalità che viene affiancata all’assurdo è la parte migliore di Son Of Zorn ed è anche il motivo per il quale si apprezzano quegli svarioni visivi e mentali che sarebbero totalmente fuori contesto narrativo in una qualsiasi serie non cartoonesca. La gravidanza di Alangulon parla da sola in tal senso e viene affrontata in maniera squisita da Zorn prima (“Get out of my house, you whore! You have shamed this family for the last time.“) e Edie poi (“Zorn. We’re not angry. Everything’s gonna be fine, because we’re gonna deal with this as a family.”) attraverso quella calma che regna sovrana anche nel più totale squilibrio della razionalità
Craig: “We’re gonna be gran-partners in crime.
A margine di tutto si denota un profondo miglioramento di certi personaggi che ad inizio stagione sembravano semplici consumatori d’ossigeno e che invece si sono tramutati in qualcosa di più creandosi un loro piccolo spazio e, soprattutto, un motivo per essere presenti nella comedy: parliamo ovviamente di Linda e Craig su tutti. Se Linda è passata dall’essere la capa di Zorn ad essere il suo love interest (a tempo perso), è solo merito di un buon lavoro di scrittura del personaggio resosi necessario per il vuoto di side-character della serie, cosa che invece non si può dire di Craig, la vera rivelazione di questi 13 episodi. Presentatosi come il gentile, bidimensionale e strano nuovo fidanzato di Edie, appunto per questo odiato da Zorn, nell’avanzare della stagione è riuscito a guadagnare carisma ed una sua caratterizzazione proprio giocando sulla sua stranezza e la sua natura. Se c’è un motivo per il quale Son Of Zorn non ci ha deluso, quello è Craig perché senza di lui sarebbe stato diverso. Peggiore.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Quest For Craig 1×12 | 1.44 milioni – 0.6 rating |
All Hail Son of Zorn 1×13 | 1.58 milioni – 0.7 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.