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Star Trek: Picard 3×10 – The Last GenerationTEMPO DI LETTURA 5 min

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Star Trek Picard 3x10“What began over 35 years ago… ends tonight”

I finali di serie hanno sempre un ingrato compito.
Se gli episodi e le stagioni che l’hanno preceduto sono stati soddisfacenti, lo spettatore si aspetta una conclusione all’altezza del resto della storia, che le dia un senso. Se invece si tratta di serie particolarmente originali, innovative o semplicemente di qualità, l’episodio finale si carica di aspettative e hype che non sempre vengono ripagati. Infine, se la serie nel suo complesso è stata una schifezza, l’episodio finale è chiamato a riscattare questo stato di cose in extremis.
Nel caso di “The Last Generation”, il compito è stato reso ancora più gravoso dal fatto di dover mettere la parola “FINE” a un viaggio iniziato ben trentasei anni fa, durato la bellezza di oltre duecento episodi e quattro film cinematografici. Un viaggio che ha avuto il suo fulcro nel percorso di crescita dell’indimenticabile Jean-Luc Picard.

“I NOW HAVE TO BE… A FATHER”


“The Last Generation” si muove, come un po’ tutta la serie Picard, in una dimensione mediana. Da una parte, è evidente l’influenza dei nuovi stilemi dell’intrattenimento del XXI secolo, ma senza gli eccessi caciaroni e la superficialità della sorella Discovery. Tuttavia è altrettanto forte l’impronta di The Next Generation, una serie cult talmente brillante da far risplendere di luce riflessa il suo sequel anche nei momenti meno convincenti.
Di conseguenza, nell’episodio c’è spazio per tanta azione, tante acrobazie aerospaziali, tanti effetti speciali e tanto fanservice (il presidente Cechov chissà di chi sarà figlio!), ma il fulcro della narrazione restano i personaggi e i loro rapporti. E poi ci sono loro, i Borg, gli indomiti nemici della Federazione. Dopo lo scivolone della scorsa stagione, i Borg tornano a essere nemici spietati e implacabili, ma soprattutto fieri, persino nella loro decadenza. Sono una specie giunta al capolinea, ma non per questo incapaci di tentare un ultimo colpo di coda.
E cosa può fermare la furia di questi esseri più macchine che biologici? Ma ovviamente l’amore paterno di Picard per Jack! E’ una scelta che può far storcere il naso per il suo buonismo e la sua semplicità, se rapportata alle soluzioni  ingegnose a cui Star Trek ha abituato il suo pubblico. Ma è in linea con il tema della stagione (il rapporto padre-figlio) e più in generale con il tema dell’intera serie (la progressiva apertura di Picard agli altri).
Alla fine Picard riesce a salvare la specie umana perché è capace di trasmettere al figlio la lezione che lui stesso ha dovuto imparare in tanti anni: bisogna avere fiducia nel prossimo, aprirsi, avere il coraggio di affrontare tutte le cose belle e brutte che la relazione con gli altri porta con sé.

UNA DEGNA CONCLUSIONE?


L’emozione di aver visto riunito e ancora una volta in azione l’equipaggio dell’Enterprise è innegabile. Certo, più volte in queste recensioni è stato stigmatizzato l’uso eccessivo e superficiale del fanservice, ma a conti fatti si può dire che la reunion è stata tutt’altro che forzata. Fermo restando le perplessità sul ritorno di Data, ovviamente.
La scena finale con Picard e i suoi compagni di mille avventure intenti a giocare a carte trasmette lo stesso senso di cameratismo delle vecchie serie, che da Discovery in poi si è decisamente perso. Ed è un peccato che per ottenere questo obiettivo bisogni necessariamente riesumare le glorie del passato, anche quando non hanno più nulla da dire. Non sarebbe più semplice puntare su nuovi personaggi ben costruiti e su relazioni più genuine, rispetto ai drammoni esistenziali di Discovery? E’ una lezione che il franchise dovrà apprendere, se intende continuare ancora a lungo.
Nel complesso, “The Last Generation” e in generale la terza stagione di Picard sono riuscite a rendere giustizia a ogni singolo eroe della vecchia generazione. Già, fa uno strano effetto definire “vecchia” quella stessa generazione che era “next” trentasei anni fa. Ma è anche un segno dei tempi che cambiano. Adesso toccherà ad altri eroi portare avanti la saga.

THE NEXT NEXT GENERATION?


Non sempre la fine di una storia chiude completamente le porte a un seguito. E “The Last Generation”, molto prevedibilmente, getta le basi per una potenziale nuova serie.
La scelta di ribattezzare la Titan come nuova Enterprise e le promozioni di Sette di Nove, Raffi e Jack Crusher vanno tutte in un’unica direzione: confezionare un happy ending che però è anche trampolino di lancio per un sequel che possa piacere ai giovani e al contempo attirare i nostalgici, grazie appunto alla presenza dell’ex Borg.
La prova più concreta, però, viene data dalla scena post-crediti in pieno stile Marvel, che vede protagonista nientemeno che un redivivo Q. Al di là del fastidio di vedere l’ennesima morte vanificata con qualche cavillo fantascientifico, come già successo con Data, il ritorno dell’istrionico alieno grida “Sequel in arrivo!” a chiare lettere e promette per Jack Crusher un destino non molto diverso da quello di Picard come salvatore della galassia e della Federazione un giorno sì e l’altro pure.
Del resto, va tenuto presente lo stato attuale dell’universo Trek. Tolte le serie animate, Discovery si concluderà per fortuna con la prossima stagione. Strange New Worlds, nonostante la pregevole fattura, da sola non potrà reggere sulle spalle il peso dell’intero franchise. Un nuovo show è obbligatorio e una nuova Next Generation potrebbe essere la soluzione migliore.
Ma come si suol dire, chi vivrà vedrà. La prospettiva di una nuova serie con Raffi primo ufficiale non è allettante, ma gli autori potrebbero sempre farla crepare uscire di scena nel primo episodio, no?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Picard salva la galassia con il potere dell’amore paterno: una scelta in linea con l’argomento della stagione…
  • Il cameratismo tra Picard e i compagni che si respira fin nell’ultima scena
  • Il presidente Cechov!
  • … ma eccessivamente buonista per alcuni versi
  • La scena post-credit vanifica l’addio di Q nella seconda stagione
  • La prospettiva di una nuova serie con Raffi primo ufficiale

 

Star Trek: Picard giunge al capolinea. E al netto di qualche sbavatura, offre un finale soddisfacente, che mette la degna parola “fine” all’epopea di Jean-Luc e degli altri membri della USS Enterprise NCC-1701-D. Ora sembra che il futuro sia nelle mani dei giovani, e chissà che non si torni presto a recensire una nuova serie incentrata su Crusher, Sette di Nove e Raffi.

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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.

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