Con la sua ottava ed ultima puntata cala il sipario, per lo meno quello della prima stagione, sullo show britannico prodotto da HBO e BBC. Arrivati al final season, si può dare una valutazione generale sul prodotto e su tutto ciò che lo show ha trasmesso al proprio pubblico. Inoltre, si può facilmente affermare che Rain Dogs abbia pareggiato, se non superato, le premesse del pilot, dimostrando così (per l’ennesima volta) la qualità dei prodotti made in HBO che sempre di più si dimostra come l’eccellenza massima per quanto riguarda i prodotti seriali televisivi.
Con questo, tuttavia, non si vuole affermare che il prodotto ideato da Cash Carraway sia nell’olimpo dei migliori show del canale televisivo, ma sicuramente tra quelli più meritevoli di una visione, specialmente considerata la nomea limitata.
Iris: “You look like shit. And you stink of wine.“
Jones: “I lost the book. They took it. There’s no way out.“
Iris: “I get really scared when you’re drunk. I need you to be normal. You know, not trying to be something all the time. It’s hurting the both of us.“
UNA CONCLUSIONE CORALE
Nel corso delle precedenti puntate si è criticato più volte la mancanza di peso dei vari personaggi secondari dello show e anche, a volte, della tridimensionalità non così marcata di Selby nel corso della stagione. In questi ultimi due episodi, però, questi fattori negativi sono stati del tutto limati, facendoli addirittura arrivare dei punti di forza. Questo ha aiutato Cash Carraway a rendere le puntate ancora più digeribili, limitando così anche il peso sulle spalle di Jones Costello che, in fin dei conti, è stata la vera stella dello show almeno in questi primi otto appuntamenti.
Ed ecco quindi che i momenti in cui Selby, Gloria e Lenny partono per arrivare il prima possibile dalla disperatissima Jones sono tra i momenti migliori di tutta la stagione visto che ogni character riesce a dare il proprio contributo. Il personaggio interpretato da Jack Farthing, grazie al suo percorso riabilitativo, ha avuto un’ottima evoluzione riuscendo a diventare finalmente centrale ed essenziale nella narrazione. Per merito suo, infatti, l’improponibile gruppo di compagni riesce ad arrivare in tempo per riuscire a salvare la vita a Jones, dopo che questa aveva provato, fortunatamente fallendo, il suicidio. Momento della salvezza che si può tranquillamente affermare come tra i migliori di tutta la serie fino ad ora.
CRISI E DOLORI
Nel corso delle varie recensioni ci si è chiesto varie volte quanto sia complesso e tossico il legame tra Selby e Jones, i risultati del loro stretto rapporto e della loro convivenza si sono ampiamente visti nelle scorse puntate, ma in questi ultimi due episodi la separazione dei due personaggi ha portato a dei momenti veramente disperati, come il tentativo di suicidio di Jones. I due personaggi principali risultano essere al momento imprescindibili l’uno per l’altra, nonostante tutte le divergenze e i dolori che si sono causati vicendevolmente. I due hanno bisogno reciprocamente dell’altro, così come Iris ha bisogno di tutti e due, ed ecco quindi che per la prossima stagione (ancora non ufficializzata) si prospetta un nuovo avvicinamento dei character, come anticipato negli ultimi istanti della stagione.
In ogni caso i momenti più intensi dello show sono stati quelli più disperati in cui i personaggi hanno sofferto maggiormente. Durante “You Just Haven’t Earned It Yet, Baby” e “This Is Not an Exit” la vita di Jones è peggiorata ulteriormente a causa del suo comportamento e della sua autosabotazione, portandola in modo un po’ troppo ingenuo a perdere il contratto per il libro e a non riuscire a trovare un vero lavoro. Selby, al contrario, è maturato anche grazie alla terapia con lo psicologo della struttura in cui ha alloggiato, limitando così il suo carattere distruttivo e pericoloso. L’evoluzione dei personaggi è evidente ed è merito di una sceneggiatura che è rimasta sempre coerente a se stessa, quindi i complimenti vanno a Cash Carraway che ha creato e firmato tutti e otto gli episodi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Rain Dogs saluta il proprio pubblico con due ottimi episodi non riuscendo, tuttavia, a proporre picchi narrativi meritevoli di “benedizioni”. Rimangono, in ogni caso, puntate qualitativamente maggiori rispetto la media e la serie ha tutte le carte in regola per fare lo step successivo. Non resta che incrociare le dita per un rinnovo che sarebbe più che meritato.
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.