Mike: “You and I are supposed to be like Batman and Robin …”
Harvey: “You think we need to find our Commissioner Gordon.”
Con questo episodio la serie taglia il traguardo della centesima puntata. La ricorrenza, importante anche dal punto di vista psicologico, è stata vissuta dagli attori con gioia e trepidazione. Come hanno infatti dichiarato loro stessi, quando si inizia a lavorare ad un nuovo show per la tv, si è grati di aver trovato un ingaggio retribuito, ma quando gli anni passano, sempre sullo stesso set, si stringono amicizie e forti legami personali.
Carico di soddisfazione e responsabilità particolare per Patrick J. Adams, in cabina di regia per l’occasione.
Nell’episodio, si intrecciano due sotto trame. Lo spettatore è aiutato a distinguerle anche dalla scelta cromatica: filtri blu nei momenti “da battaglia”, colori caldi per i momenti più intimi e romantici.
Nelle ultime puntate i nostri protagonisti si sono ritrovati invischiati nel caso contro la Reform Corp., non sapendo come agire perché coinvolto anche Alex, nei confronti del quale Harvey si sente in colpa. Protagonista a sorpresa dei momenti conflittuali diventa così il super partes Robert Zane. A lui tocca anche portare nello show una nuova prospettiva, con un vibrante discorso su come la popolazione degli Stati Uniti rappresenti il 5% dell’umanità, ma abbia il 25% di prigionieri. Certo, il tutto è declinato a partire dal personale, dagli amici di gioventù finiti in carcere in nove casi su dieci, ma raramente in Suits si è visto un tale allargamento delle prospettive alla dimensione sociale e politica.
Il tutto lascia presagire una lotta in tribunale condotta con determinazione assoluta, all’ultimo sangue, fonte di grandi soddisfazioni per gli spettatori.
Sempre dal punto di vista della controversia legale, lascia invece l’amaro in bocca l’improvvisa scomparsa di Frank Gallo, potente figura di cui si rischia di sentire la mancanza.
Dal lato più sentimentale, invece, mentre la relazione tra Harvey e Paula procede toccando vette di rara noiosità, si intrecciano le storie di Louis e di Donna. Le vicende di lui strappano sorrisi e danno quasi soddisfazione, perché, al di là del piacere di vedere Rick Hoffman fare ciò che sa fare meglio, Sheila è la perfetta controparte femminile di Mr. Litt, il loro incontro è proposto in modo umoristico e resta la speranza che il progettato matrimonio di lei possa saltare.
Per Donna vale purtroppo il discorso opposto: fino all’ultimo istante, è rimasto vivo in chi scrive il sincero timore di vedere uno stupendo personaggio buttato nel cesso rovinato irreparabilmente. Vederla andare a letto con l’ex già sposato, per quanto lui sia attualmente ai ferri corti con la moglie, sarebbe stata un’umiliazione troppo grande per lei. Per fortuna c’è stato il ripensamento. Si spera che, da questo momento in poi Miss Paulsen possa solo risalire e ritornare ai livelli che le competono, cominciando magari a dare alla dottoressa Agard qualche risposta a tono. In questa puntata, per esempio, alla domanda su come facesse a sapere che era l’anniversario dei due mesi fra lei e Harvey, un “Io sono Donna, lo so” ci sarebbe stato tutto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Full Disclosure 7×07 | 1.35 milioni – 0.3 rating |
100 7×08 | 1.51 milioni – 0.4 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).