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Supernatural 13×14 – Good IntentionsTEMPO DI LETTURA 3 min

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Non si fa in tempo a lamentarsi di qualcosa (nello specifico dell’assenza ingiustificata di Jack, e anche di Mary, nella scorsa doppia recensione di “Various & Sundry Villains” e “Devil’s Bargain“) che gli sceneggiatori vi pongono rimedio, quasi leggessero le nostre recensioni. Sfortunatamente, per quanto bello, così non è, ma a quanto pare almeno viaggiamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda e finalmente viene riportato in gioco un personaggio che non ha alcun senso tenere in panchina (se non per una questione di cachet dell’attore, ma non ce n’è alcun motivo non essendo Alexander Calvert per niente famoso, al contrario del suo padre televisivo Mark Pellegrino).

Mary:Jack’s a nephilim.
Bobby:Excuse me? […] What I don’t get is why the hell you would bring one into my camp. You know what angels have done to us. I trusted you. I want him gone by morning.
Mary:If he goes, I go with him.
Bobby:Well, then that’s your choice.
Look, Mary, when this all started, when Lucifer and his demon army rose out of hell, we thought the angels were on our side. But one by one, they turned on us. He will, too. It’s just a matter of time.

La puntata è generalmente ben strutturata ed è divisa principalmente in due trame legate ai due universi in cui si trovano i protagonisti che vengono alternate in maniera ottimale durante tutto l’arco dell’episodio. Vengono infatti portati avanti entrambi i filoni narrativi, mantenendo sempre alto l’interesse durante i rispettivi salti.
La regia in questo caso è infatti estremamente apprezzabile per il modo in cui è stato portato avanti il montaggio, spesso estremamente accademico in serie come Supernatural ma in questo episodio è giusto evidenziarne la funzione. Basti pensare all’alternanza tra uno scontro con Gog e Magog ed una chiacchierata in prigione tra Jack e Mary, oppure tra giochi di ombre nella colonia del (sempre sia lodato) Bobby Singer e la tortura di Castiel a Donatello.

Castiel:We would be wasting time. And it’s time we don’t have, Dean. I told you, war is coming. War. And I did what soldiers do. Now we needed the spell to open the rift, and I got it.
We need four major ingredients: the grace of an archangel, a fruit from the Tree of Life, the Seal of Solomon and the blood of the most holy man. We find those things, we can bring everybody home. And together, we can beat Lucifer and Michael.
This is the only way we win, and this is the only way we survive. It’s like you said, Dean: whatever it takes.

Inoltre, come era già capitato nel tentativo di chiudere le porte dell’Inferno, esattamente in vista dell’ultima tornata prima del season finale, viene tirata fuori dal cilindro una nuova mission per i Winchester e Castiel: trovare i 4 ingredienti per aprire il portale che riporterà indietro Jack e Mary.
Ora, se si considerano le parole di Jack (“These angels, what they’re doing, they’re not gonna stop. As long as Michael’s out there, this war will never be over. I have to kill him.“) ed il tentativo di Sam, Dean e Castiel di aprire il portale, non si può che immaginare un qualche tipo di miscuglio tra le trame che presumibilmente andranno a fondersi tra di loro in vista nelle prossime puntate. Ed il risultato non può che eccitare lo spettatore, vista l’abbondanza di arcangeli e di trame orizzontali che si stanno costruendo in questo momento. Il tutto mantenendo alto il livello e gestendo tutto sommato bene i vari filoni. E c’è ancora Gabriel da sfruttare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ottima gestione delle due trame
  • Montaggio praticamente perfetto che influenza positivamente l’intera puntata
  • Ritmo sempre molto alto
  • Finalmente riportato in gioco Jack (e Mary)
  • Ritorno di Bobby
  • Scontro di opinioni tra Sam-Dean e Castiel
  • Donatello Il Pazzo
  • Nuova direzione per il finale di stagione
  • Niente di rilevante

 

Davvero un ottimo ritorno dopo la breve pausa per Supernatural. Il tutto senza neppure usare il cliffhanger dello scorso episodio per rimpolpare la trama. Come a dire che di frecce al proprio arco il duo Singer-Dabb ne ha davvero molte…

 

Devil’s Bargain 13×13 1.81 milioni – 0.6 rating
Good Intentions 13×14 1.61 milioni – 0.6 rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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