Supernatural 15×07 – 15×08 – Last Call – Our Father, Who Aren’t In HeavenTEMPO DI LETTURA 3 min

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È tutto molto anticlimatico. Troppo anticlimatico per essere il midseason finale dell’ultima stagione e la puntata che lo precede. Eppure, questo è quanto offerto dalla premiata ditta Dabb-Singer, ed è estremamente distante da tutto quello che si era abituati a vedere nei lustri precedenti. Si ok, finalmente viene ripescato dal cilindro il coniglio (Michael), praticamente l’ultima storyline lasciata volutamente in sospeso dall’alba dei tempi della 5° stagione, ma può semplicemente bastare questo per chiudere col botto la prima metà e lasciare tutti col fiato sospeso? Francamente no.

FILLER NON RICHIESTO


Già solo la scelta di piazzare un episodio filler alla vigilia del midseason finale non sembra una grandissima idea. E non lo è, infatti. L’aggravante è ovviamente la qualità di “Last Call” che si rivela essere estremamente bassa, specie quando ci si accorge di strafalcioni importanti come l’omicidio di un altro essere umano (Lee) che dovrebbe essere bandito dalle regole dei Winchester.
Chiaramente ci sono tutte le attenuanti del caso (si lotta per la sopravvivenza, ha utilizzato un mostro per uccidere varie persone, non è redimibile e così via) ma rimane ancora non chiaro come, specialmente dopo 15 anni di serie, sia possibile venire meno ad una delle regole fondamentali di Supernatural solamente per favorire la conclusione, facile, di un episodio filler. Episodio filler che, tra le altre cose, è abbastanza soporifero proprio per il lato fin troppo umano che viene sbandierato costantemente.

FAKE MIDSEASON


Il titolo è magari un po’ esagerato ma la sensazione che “Our Father, Who Aren’t In Heaven” non sia un midseason finale è bella forte.
Il ritorno di Jake Abel nei panni di Adam Milligan, che tradotto vuol dire anche la rinnovata libertà di Michael, è un piacevole ritorno che aiuta sicuramente la serie nei suoi obiettivi di lungo termine. C’è però un rovescio della medaglia rappresentato dall’estrema facilità con cui la trama dell’episodio si sviluppa:

  • Michael si trasforma molto velocemente da nemico ad alleato dei Winchester (nonostante l’odio smodatissimo nei confronti di Castiel) per vendicarsi di Chuck;
  • Rowena ritorna in gioco, a sorpresa e con sommo piacere, nel ruolo che un tempo apparteneva a suo figlio, Crowley;
  • si è praticamente già trovato un modo per incastrare Chuck.

Se si guarda al numero di episodi mancanti (dodici, per dovere di cronaca), si può capire la necessità di arrivare ad un punto di svolta con dei chiari obiettivi davanti, però non si possono gestire così né le tempistiche né tanto meno dei personaggi chiave che si sono fatti attendere dieci anni. Specie se si considera il valore ed il potenziale totalmente inespresso di Adam/Michael.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Piccolo easter egg: dietro la macchina da presa di “Our Father, Who Aren’t In Heaven”, che per l’appunto vede il ritorno dell’Arcangelo Michele, c’è Richard Speight Jr., l’ex Arcangelo Gabriele
  • Il ritorno di Michael!
  • Molto bravo Jake Abel a sdoppiarsi in Michael e Adam
  • Rowena nuova King Queen Of Hell! Gran bella trovata…
  • Dean uccide Lee: uccidere esseri umani, che non sono mostri, in teoria sarebbe abbastanza contro le regole dei Winchester…
  • Plot twist finale: non serviva scomodare Chuck
  • Michael da nemico diventa alleato in una puntata sola: si poteva giocare un po’ meglio questa carta
  • …anche se un po’ faziosa visti tutti gli aiuti che possono arrivare così

 

Il voto è una media non proprio aritmetica tra il Burn Them All dato di cattiveria a “Last Call” e il Thank Them All un po’ regalato a “Our Father, Who Aren’t In Heaven”. I pesi specifici delle due puntate propendono per essere di manica un po’ più larga e quindi il Save Them All sembra quasi d’obbligo anche se, bisogna metterlo nero su bianco, c’è l’amarezza delle occasioni sprecate.

 

Golden Time 15×06 1.14 milioni – 0.2 rating
Last Call 15×07 1.06 milioni – 0.3 rating
Our Father, Who Aren’t In Heaven 15×08 1.09 milioni – 0.3 rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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