Mentre si scrivono queste righe, negli Stati Uniti ed in Canada, ovvero dove si svolgono le riprese di gran parte delle serie tv di The CW grazie ai generosi sgravi fiscali canadesi, si apprende che le produzioni attualmente attive a Vancouver (cioè tutte) sono state messe in pausa per un periodo di tempo indeterminato che, ovviamente, è collegato alla protezione di tutte le crew dal Coronavirus. Quindi tutti, dagli attori ai registi, passando per gli addetti coinvolti nella produzione (inclusi effetti speciali e mix sonoro) sono stati sciolti dagli obblighi contrattuali ed è praticamente certo che la produzione degli ultimi episodi non avverrà nel breve periodo.
La situazione attuale, per certi versi, ricorda molto lo sciopero degli sceneggiatori del lontano 2007/08 quando tutta Hollywood era stata paralizzata per la mancanza di un rinnovo contrattuale soddisfacente per la categoria. Si tira in ballo questo scomodo paragone perché, all’epoca, molti show si videro costretti ad interrompere la stagione lasciando le diverse storyline in un punto che non era stato previsto.
Con lo stop alle produzioni di praticamente tutti gli show del piccolo schermo, Andrew Dabb ha già confermato che il series finale non verrà girato nelle prossime settimane e questo implica un grosso posticipo, probabilmente all’autunno (coronavirus permettendo), prima di poter mettere la parola “fine” allo show. A peggiorare la fame di Supernatural degli spettatori, c’è anche la decisione di The CW di mettere in pausa, anche qui indeterminata, lo show (e anche tutto il palinsesto) pur avendo altri episodi già pronti alla messa in onda. Ed il motivo è presto detto: incertezza totale. Va comunque detto che, qualsiasi siano i prossimi sviluppi, visto come si sta muovendo la serie in quest’ultima stagione, magari un’ulteriore pausa per schiarirsi le idee non fa male.
Fatta questa doverosissima premessa per avere una maggior comprensione dei retroscena, non si può che partire da un commento generale che è valido sia per “Galaxy Brain” che per “Destiny’s Child”: si sta chiaramente cercando di guadagnare un po’ di tempo, vuoi riproponendo guest star (Dark Kaia, Meg, Ruby), vuoi sfornando qua e là alcune sottotrame molto filler.
L’inizio di “Galaxy Brain” è molto promettente, con un Chuck in piena modalità “Apocalypse Now” (non il film) che sta fondamentalmente facendo le classiche pulizie di primavera dei suoi giocattoli, poi però tutto sfocia in una missione secondaria che diventa improvvisamente la priorità anche per un Jack senz’anima. Ecco quindi che l’attenzione si sposta su Earth-2 e Kaia.
Una situazione simile, ma con un risultato migliore, si vede in “Destiny’s Child” con l’arrivo (in questo caso divertente e stuzzicante) di due versioni alternative di Sam e Dean e le varie missioni di ogni character tra Inferno, Eden e Empty. Purtroppo anche qui, lo spettatore è talmente abituato a questo tipo di viaggi che il tutto diventa pressoché normale, perdendo purtroppo la valenza in sé e per sé del viaggio stesso: Castiel chiaramente verrà salvato in tempo, Sam e Dean sopravviveranno facilmente all’agguato all’Inferno e Jack farà, a caso, tutto giusto. Divertente sì, ma niente che non si sia già visto.
E allora, mentre si aspetta il vero scontro finale con Chuck per la sopravvivenza dell’universo, non resta che aspettare la fine della quarantena nel mondo reale per scoprire quali saranno i prossimi passi previsti nei mancanti 7 episodi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Gamblers 15×11 | 1.07 milioni – 0.3 rating |
Galaxy Brain 15×12 | 0.98 milioni – 0.2 rating |
Destiny’s Child 15×13 | 1.06 milioni – 0.3 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.