Supernatural 9×11 – First BornTEMPO DI LETTURA 4 min

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Venendo da una puntata come la scorsa “Road Trip” erano decisamente molto alte le probabilità di assistere ad un episodio spartiacque che ci lasciasse crogiolare nel nostro brodo, in pratica il filler era dietro l’angolo. Errato. “First Born” continua elegantemente a percorre l’audace strada iniziata la scorsa settimana e lo fa ripristinando la strana coppia Dean-Crowley e sostituendo al posto di Castiel un nuovo e, è proprio il caso di dirlo, dannatissimo character. Il dannatissimo è in senso buono ovviamente.
La bellezza di questa “First Born” risiede tutta nello scambio di coppie nonchè nell’introduzione di Cain e del suo fantomatico marchio. Si approfondiscono e si creano nuovi legami tra Castiel e Sam da una parte e tra Crowley e Dean dall’altra: i primi due non sono mai stati molto legati anche e soprattutto perchè c’è sempre stato molto più feeling tra l’angelo ed il maggiore dei Winchester piuttosto che con il più cappellone dei due; sull’altro versante il rapporto tra Dean e Crowley riceve un’accelerata brusca ma piacevole che però è basata su una serie di bugie che gravano pesantemente sulla credibilità reciproca. Ma se dal Re degli Inferi non ci si aspetta niente di meno, sorprende in positivo la saggezza acquistata da Castiel durante il suo periodo come essere umano, una saggezza portata avanti con il burro d’arachidi ma che è comunque efficace e gli dona molta profondità, soprattutto in confronto ad un Sam in modalità lagna e piagnistei.
Non si era ancora mai parlato della storia di Caino e Abele, non se ne era mai sentita la necessità a quanto pare ma quella testa brulicante di idee chiamate Jeremy Carver ha fatto i compiti a casa e ha sfruttato il racconto biblico per costruirci su un personaggio veramente intrigante visto e considerato che Cain è diventato il primo Cavaliere sulla faccia della Terra. Intrigante e decisamente sopra le righe è anche la storia che si nasconde dietro il racconto biblico, una rivisitazione passata magari inosservata ma che affonda le sue radici anche nel passato di Supernatural oltre che nella sua mitologia. La vera storia di Caino e Abele scomoda un personaggio di assoluto rilievo come Lucifer che a suo tempo si spacciava per Dio e stava praticamente intortando Abele per fargli fare ciò che voleva e, anche in questo caso e non a caso, viene tirata in ballo la tematica tanto cara a questa serie: l’amore fraterno.
I feel connected with you right from beginning” e “You and I are very much alike” anticipano in parte il vero background di Cain ed il suo apprezzamento verso Dean in cui rivede sè stesso ma in una versione come di un futuro alternativo visto che, come dice sprezzante quest’ultimo, “Except I didn’t kill my brother“. Questo ed il fatto che Dean è una specie di serial killer demoniaco sono i motivi per i quali ora il Winchester più grande ha un nuovo tatuaggio chiamato “Mark of Cain”, un nuovo peso sulla coscienza ma anche l’unico metodo per uccidere Abaddon e, magari, anche il buon vecchio Crowley con la misconosciuta First Blade.
Nell’episodio c’è però una piccola sbavatura che porta la firma di Dean Winchester. Nel momento del passaggio del marchio, Cain accenna ad un pesante fardello che però non si viene a sapere per la frettolosità e l’irrequietezza di Dean. Ora, sarà un paragone un po’ azzardato ma è come se uno andasse con una prostituta senza precauzioni sperando di non contrarre alcuna malattia venerea. Lo so che come metafora è esagerata ma penso che più chiara di così non ce ne siano. Ad ogni modo questa è una svista chiaramente voluta ai fini della trama e che avrà risvolti importanti nelle puntate a venire per cui ci può anche stare se vista da questo punto di vista, un po’ meno sul piano logico visto che chiunque dopo un’esperienza più che decennale nel mondo dei patti demoniaci dovrebbe sapere che ci sono sempre i pro ma i contro sono sempre più pesanti.

PRO:

  • Cain: gran personaggio e dannatamente ben interpretato da Timothy Omudson
  • Crowley sempre un passo avanti a tutti ed eccezionale nei suoi momenti di terrore quando si fa il segno della croce o tenta di bere il the
  • Castiel si scopre molto più profondo e umano di quanto ci si aspettasse
  • Coppia Dean-Crowley: un piacere da rivedere all’opera il prima possibile
CONTRO:
  • Dean che si disinteressa del fardello portato dal “Mark of Cain”. Suvvia…
  • Sam un po’ troppo lagnoso

 

Non c’è che dire: se già lo scorso anno eravamo rimasti impressionati positivamente dalle scelte degli sceneggiatori, dopo questi ultimi due episodi le aspettative e la stima non può che aumentare ulteriormente. Così come fanno gli ascolti che non superavano quota 2.7 milioni dal 15/10/2010 con “Weekend At Bobby’s” e che con questo dato proclamano “First Born” come season high delle ultime tre stagioni.

 

Road Trip 9×10 2.21 milioni – 1.0 rating
First Born 9×11 2.7 milioni – 1.1 rating

 

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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