Dopo un episodio quasi totalmente “retrospettivo” come “Napkins“, lo show prosegue con la sua linea orizzontale tornando al presente.
Si tratta, all’apparenza, della solita puntata di The Bear in cui i vari personaggi non fanno che parlare riflettendo sul punto delle loro vite, in una serie di dialoghi che fanno della filosofia in situazioni incredibilmente banali e quotidiane, tanto da chiedersi se Storer alla sceneggiatura abbia un qualche fine per i vari character o stiano semplicemente trascrivendo i dialoghi che si fanno nelle pause caffè aziendali per puro sfizio.
La risposta esatta è ovviamente la prima, ma per arrivare al quid della puntata bisogna ovviamente aspettare il cliffhanger finale che ribalta (come un Alessandro Borghese qualunque) la situazione. E nel mentre, comunque, lanciando dei plot twist non da poco.
I DILEMMI INTERIORI DI SYDNEY
Uno di questi si palesa, in realtà, fin da subito ed è quello che riguarda Sydney (Ayo Edebiri). Subito dopo la bellissima introduzione, con la solita colona sonora azzeccata che si rivela adatta a svelare le tematiche che verranno affrontate, l’aiuto-chef di Carmy viene contattata dallo chef Adam (Adam Shapiro) per andare a lavorare nel suo nuovo locale, stavolta nelle vesti di “capo” della cucina e con uno stipendio niente male. Una di quelle offerte che “non si possono rifiutare“ e che capitano una volta sola nella vita.
Ovviamente però questo significherebbe abbandonare la “famiglia” del The Bear con tutto quel misto di voglia di riscatto personale per come spesso è stata trattata dallo stesso Carmy e volontà di non abbandonare le relazioni umane così difficilmente costruite nel tempo.
Insomma un bel dilemma esistenziale per Sydney e non solo, dal momento che la scelta influirà sicuramente anche sui vari character (fra cui lo stesso Carmy) e che, per questo motivo, rappresenta un bel plot twist la cui risoluzione sarà probabilmente il soggetto dei restanti episodi (o anche della prossima stagione già annunciata). E qui si getta ulteriore benzina sul fuoco della non-firma come socia.
ALLA RICERCA DEI C-FOLDS
Un passaggio che si rifà comunque alla tematica del cambiamento e del rimettersi in gioco, due leitmotiv che sono ormai l’ossatura di tutta la trama orizzontale di The Bear. Sulla paura del cambiamento e sulla sua improvvisa comparsa si rifà poi la seconda storyline preminente della puntata, quella riguardate Nathalie (Abby Elliott) che in questo episodio funge da “confessionale-collante”, lasciando che tutti gli altri character confidino a lei le loro paure e insicurezze.
Si tratta certamente di uno dei personaggi più amati dal pubblico dello show proprio per la sua capacità di empatizzare con i problemi degli altri. E, sempre per questo motivo, il cliffhanger (comunque ad un certo punto prevedibile) che la vede protagonista è ancora più impattante proprio per lo spettatore. Mentre è al supermercato per comprare scorte di C-Folds (i tovagliolini usa e getta dei locali per pulirsi), richiesti insistentemente da tutti, le si rompono improvvisamente le acque. E solo la visione dei restanti episodi potrà dire al pubblico come questa situazione si risolverà, lasciando così tutti con il fiato sospeso per la sorte della dolce Nathalie.
CONCLUSIONI
Un episodio, dunque, tutto giocato sull’effetto sorpresa che si prende i suoi tempi (come sempre) per inquadrare i sentimenti dei vari personaggi presenti, per poi rilasciare delle “bombe” ad hoc verso la fine. Ottimi i dialoghi e le musiche scelte, così come tutte le sequenze mostrate. Perfino quelle più da “comic-relief“ (come i meravigliosi dialoghi surreali fra Neil e Theodore) che possono all’apparenza risultare insulsi, ma in realtà sono un buon modo per stemperare la tensione fra un dialogo esistenziale e le situazioni più “drama” presenti nello show.
Rimangono comunque ancora un po’ di storyline abbandonate a sé stesse, come quella di Marcus (Lionel Boyce) che pure dovrebbe dare il titolo alla puntata. Ma con ben tre episodi ancora a disposizione e una quarta stagione in arrivo si può ancora dare fiducia a Christopher Storer e soci per come sta scrivendo une delle poche serie dramedy ancora degne di questo nome.
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Episodio decisivo per la trama orizzontale di The Bear. A Sydney viene fatta un’offerta decisamente allettante mentre la vita all’interno del locale sembra scorrere fra alti e bassi, anche se si avverte sempre più nell’aria che tale “serenità” finirà breve.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!