Chi ha detto che un buon thriller è materia esclusiva delle stagioni invernali?
Certo, i mesi estivi non si sono mai contraddistinti per l’eccezionalità dei prodotti portati sullo schermo, e questo per più di una buona ragione. Tuttavia, seppur ridimensionata, la programmazione non può fermarsi e anche i palinsesti estivi hanno bisogno di materiale. Meglio ancora se questo materiale riesce ad elevarsi su di un livello adeguato alla norma.
Ed è qui che si pone la nuova serie proposta dalla rete AMC per questo caldo luglio. The Beast Must Die è in realtà un prodotto del servizio online meno noto Britbox, che al momento sta già pensando ad una possibile seconda stagione. I rumors parlano infatti di uno show sviluppato in versione antologica che ricorderebbe tanto la struttura di serie come The Sinner: un nuovo caso, una nuova ambientazione con nuovi personaggi ma tutti collegati dalla stessa figura del detective.
STORIA GIA’ VISTA MA…
La storia raccontata in questi cinque episodi sulla carta non si presenta come niente di eccezionale, seppur il trailer ben montato aiuta ad incuriosire sin da subito. Va detto che, come ormai sempre più spesso accade, anche The Beast Must Die non è un prodotto originale, bensì si basa sull’omonimo romanzo di Cecil Day Lewis, la cui prima pubblicazione risale al 1938.
E’ una storia di dolore e vendetta che, nel corso del pilot, viene presentata in modo coinvolgente. Innanzitutto aiuta l’alto tasso emotivo che si instaura sin da subito con quelli che sono i protagonisti principali. Da un lato, infatti, vi è il detective Nigel Strangeways, destinato a guidare l’eventuale seconda stagione a cui si accennava prima. Dall’altro lato poi, vi è la “vittima”, seppur non nel senso stretto del termine, il personaggio di Frances Cairnes, donna e madre alle prese con la tragica morte del figlio che, non trovando collaborazione da parte delle forze dell’ordine, decide di intraprendere la vendetta di proprio pugno.
“I am going to kill a man. I don’t know his name. I don’t know where he lives. I have no idea what he looks like. But I’m going to find him… and kill him.”
La forza della trama in questo primo frangente, sta quindi tutta in questi due personaggi sfaccettati ed entrambi alle prese con una dura battaglia personale. Due situazioni e modi di affrontare il trauma diversi, ma decisamente ben caratterizzati che riescono a far empatizzare sin da subito con entrambi, dando maggiore profondità alla storia.
E se il percorso di Frances viene subito definito in questo pilot, con la donna che prende in mano la situazione raggiungendo un primo fondamentale passo nella sua “missione”, ancora tutto da scoprire sembra il percorso del detective. In questo i due character infatti si distinguono nettamente, con una diversità di esecuzione che probabilmente deriva proprio dal progetto a lungo termine per un’eventuale prossima stagione. Se la storyline di Frances è infatti destinata a terminare con questi cinque episodi, quella del detective sembra più come un primo capitolo. Proprio per questo, la caratterizzazione di Nigel Strangeways appare sin da subito più lenta e più avvolta nel mistero, seppur riuscendo ugualmente a porre delle basi interessanti e portare lo spettatore ad incuriosirsi nei confronti della sua storia.
IL CAST
Detto di trama e personaggi, fondamentale è anche l’apporto che, da questi due punti di vista, viene dato dagli attori scesi in campo. Per essere una serie arrivata un po’ in sordina, va detto che The Beast Must Die ha dalla sua un cast per niente anonimo.
Innanzitutto, nei panni del detective Nigel Strangeways vi è l’attore Billy Howle, recentemente visto nella serie The Serpent. Ad interpretare la protagonista Frances Cairnes, invece, si ritrova la veterana di The Good Wife e successivamente del suo spin-off The Good Fight, Cush Jumbo. Mentre il ruolo del villain sembra appartenere ad un altro volto decisamente noto, ossia Jared Harris, tra i cui ultimi lavori spicca la parte da protagonista nella serie evento HBO del 2019, Chernobyl.
Tutti attori di rilievo dunque, le cui peculiarità sono risultate fondamentali sin da subito nel pilot, favorendo una maggiore vicinanza dei personaggi verso gli spettatori e lasciando emergere, a seconda dei casi, empatia o disturbo per una buona prima impressione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Ovviamente non si sta assolutamente parlando di un crime ai livelli di recenti serie quali The Undoing, Mare Of Easttown o anche Your Honor. Tuttavia, The Beast Must Die si presenta come un piacevole ed intrigante passatempo stagionale, sperando in una conferma nei prossimi episodi.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.