The Big Bang Theory 7×23 – The Gorilla DissolutionTEMPO DI LETTURA 4 min

Se i voti che stiamo dando agli ultimi episodi stanno seguendo una progressione ascendente, se la crescita dei personaggi è stata esponenziale, se lo spessore delle trame si è andato irrobustendo con il tempo, risulta ovvio di come gli sceneggiatori abbiano sempre avuto il controllo delle loro azioni. Non mi
stancherò mai di ripetere che un rinnovo di tre stagioni non viene dato a tutti dall’oggi al domani. “The Gorilla Dissolution”, episodio con gli ascolti più bassi della stagione (14.17 milioni di spettatori, non c’è bisogno di aggiungere altro) dimostra un livello invidiabile di maturità. Non sarebbe più opportuno parlare di brillantezza, comicità, ritmo, per una sit-com (forse l’ultima, pura nel suo genere)? Vero. Però dopo sette stagioni fatte di lente ed invisibili evoluzioni ed introspezioni, mascherate da gag superficiali e da caratterizzazioni “macchiettistiche”, si è raggiunto forse l’equilibrio massimo. Con la sola mancanza di Amy (qualcuno se ne è accorto?), l’episodio mantiene un andamento corale, dove ogni personaggio (o nucleo di personaggi) ha un suo ruolo imprescindibile ed è lanciato verso un’evoluzione ulteriore. Partiamo da dove eravamo rimasti. Dopo esserci trovati davanti ad un tenerissimo approfondimento sull’amicizia Sheldon/Leonard e dopo aver creato diversi confronti tra Sheldon e Howard, vediamo questa volta il dottor Cooper fare da mentore ad un combattuto Raj. Con brillantissimi slanci comici inseriti con sapienza, viene così affrontato l’ultimo e decisivo passo verso il ricongiungimento tra Raj e il genere femminile. Ed è incredibile che a dare lo slancio finale sia il personaggio più asessuato di tutto lo show. Ecco quindi (a meno di sorprese) l’ultima coppia formarsi. Tirando le somme di questa prima sezione, ci troviamo di fronte ad uno Sheldon capace di saper risollevare un amico e un Raj finalmente pronto e sicuro ad immergersi in una relazione, compresa ed accettata la sua paura della solitudine. A quanto pare è una dottrina diffusa quella di far scappare qualcuno quando ci si aspetta ogni volta di aver trovato la persona della propria vita, come un Ted Mosby qualsiasi.
A proposito di persone della propria vita. Sicuramente abbiamo a che fare con una tematica molto più “coniugale”, affrontando le sotto-trame di Howard&Bernadette e Leonard&Penny. I primi vedono davanti a loro una nuova strada nel progredire della loro funzionante vita matrimoniale. Sebbene mai nominata esplicitamente, si fa largo nei loro (e nostri) pensieri una possibile paternità/maternità mascherata dall’accudimento dell’invisibile madre di Howard, costretta a letto. Le gag non brillano in originalità, l’alchimia tra i due come al solito funziona bene ed è possibile notare una piccola evoluzione in quello che era il reparto più statico del cast. Veniamo, infine, al clou dell’episodio. E’ stato giustamente fatto notare nella scorsa recensione come la gag della proposta di matrimonio fosse leggermente ripetitiva e fuori luogo. Però alzi la mano chi non aveva capito da parecchio dove fosse diretta questa coppia (e questa stagione). Forse poteva risultare irritante il continuo girarci intorno. Bé, ne è valsa la pena.
Con un terzo di episodio, Leonard e Penny hanno affrontato tutte le tematiche della loro storia. Carriera e sostegno reciproco: Leonard che ripete con il labiale tutte le battute del film, guardando ammirato la compagna, mentre il regista si fa beatamente gli affari suoi, è stata una delle trovate più romantiche di sempre. Penny decide infine di non essere poi così attratta dalla celebrità. Definizione di un rapporto: è meglio essere un muffin integrale o un dolce iper-calorico? Un compagno di vita stimolante e imprevedibile, oppure una figura rassicurante e stabile? Essere (forse) 1.70 cm basterà mai per stare con una donna troppo bella? Non importa, a quanto pare, nell’anticlimax della proposta (che se vista a grandi linee, è un climax pazzesco) tutte queste questioni sono ormai superate. Una proposta alla pari: alla fine chi si è proposto a chi? Non si sa e poco importa. Sta di fatto che ci siamo trovati davanti ad una delle più classiche svolte di una comedy, affrontata in maniera totalmente bizzarra. Molto reale, piena di balbettamenti e insicurezze, eppure con intorno il clima sfarzoso e multicolore di una sit-com. Con il pubblico a fare da sfondo, con una stanza disordinatissima alle spalle, con un look stanco e trascurato da parte di entrambi. Eppure niente mi è mai sembrato così simile alla storica proposta tra Chandler e Monica, reminiscenza di un’altra serie che ha fatto la storia della commedia televisiva, come forse ormai anche TBBT sta facendo.  

VOTO EMMY