Uno dei punti cardine era sapere come avrebbero reagito gli amici della task force alla notizia che Lizzie è viva e si era finta morta solo per ingannarli. Gli showrunner Bokenkamp e Eisendrath, nello scrivere l’episodio, l’hanno tenuto presente e hanno fornito la risposta. Innanzitutto hanno fatto cominciare la storia poco dopo la conclusione della terza stagione, così hanno potuto mostrare Samar Navabi offesa e intransigente, Aram possibilista, Ressler in modalità cavaliere al salvataggio della donzella, con facoltà di rimandare a dopo eventuali discussioni e il capo Cooper combattuto fra sollievo e indignazione, per fortuna con una solida bussola morale e professionale per guidare i prossimi passi suoi e della sua squadra.
Altra domanda a cui gli spettatori attendevano una risposta era la sorte di Kate Kaplan, colpevole di quello che Red considera un vero e proprio alto tradimento nei suoi confronti, cioè aver coperto la fuga di Lizzie. Il fatto che la signora non sia stata uccisa dal suo datore di lavoro è già fattore molto positivo: più passa il tempo più c’è la possibilità che gli animi si plachino. Intanto, la situazione offre l’opportunità per diverse scene interpretate in modo sempre incisivo, anche senza troppe parole, da James Spader che deve calarsi nei panni di un Reddington incazzato nero furioso e da Susan Blommaert, con il suo personaggio che prova a spiegarsi. Per ora, lui si limita a sfogarsi con i nemici, infierendo su di loro senza misericordia. Ci vorrà un po’ di tempo, invece, per capire se l’oligarca russo sia davvero il padre dell’ex agente Keen. Ulrich Thomsen pare sia stato scritturato per una decina di puntate, quindi è lecito supporre che la corsa per salvare Lizzie sarà il filo conduttore della prima parte di stagione, con piccole rivelazioni qua e là. In questo episodio egli ha dichiarato che la sua amata bimba fu rapita dal malvagio Reddington, amante della madre, molti anni fa.
Gli si può credere, ma certamente la vera spiegazione è un po’ più articolata e complessa di così. Il sapere che il suo problema di salute è invece legato al sangue potrebbe rafforzare la teoria di quanti ipotizzano una parentela fra la famiglia Rostov e i Romanov, cioè gli ultimi zar. Nella famiglia Romanov c’era infatti un problema di emofilia, malattia che impedisce la coagulazione del sangue, ereditata a causa della parentela fra la moglie dell’ultimo zar Nicola II e la regina Vittoria d’Inghilterra, portatrice sana del gene. Insomma, sono stati messi sul piatto ottimi elementi su cui lavorare e, se ancora non bastasse, c’è stato anche spazio per un’esibizione di Tom Keen in qualcuno dei suoi numeri stile Mission Impossible. Il ritmo incalzante è un vero punto più della storia. Spiace solo vedere coinvolta in tanto bailamme una creaturina innocente come Agnes, ma forse è stata proprio la sua nascita (dovuta, ricordiamolo, ad una vera gravidanza della protagonista Megan Boone) ad accelerare i tempi della narrazione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Alexander Kirk: Conclusion 3×23 | 6.88 milioni – 1.3 rating |
Esteban 4×01 | 6.40 milioni – 1.3 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).