The Blacklist 5×11 – Abraham Stern (No. 100)TEMPO DI LETTURA 4 min

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The Homburg he wore during the Blitz. Under its brim, he beat back Hitler with style and grace and… unwavering confidence. I’m an eager, if unworthy, heir“.

The Blacklist taglia il traguardo del centesimo episodio e lo fa con tutti gli ingredienti canonici per organizzare una bella festa. Ci sono innanzitutto gli amici, di più o meno lunga data, dal regista Andrew McCarthy, a Glenn della Motorizzazione, alla contabile Hattie. C’è l’ospite di prestigio, Nathan Lane, nel ruolo del blacklister titolare Abraham Stern. Con lui, il villain di turno ridiventa figura incisiva (si perdoni il gioco di parole, in un contesto dove si parla di conio delle monete) e grande protagonista.
Tra Lane e James Spader corre grande stima reciproca, ciascuno è andato a vedere l’altro recitare a teatro e lo stesso Spader ha ammesso di avere fatto “atto di egoismo” a chiedere di ingaggiarlo per una puntata così importante. Forse per questo nell’episodio non si segue il solito schema, ovvero con il caso del giorno preso in carica dalla Task Force e Red arriva alla fine, magari per freddare il nemico. Stavolta fra Red e Stern c’è ampia interazione, anzi il Concierge del crimine si prende l’esclusiva e i ragazzi della Task Force vedono il nemico solo da lontano, se lo vedono.
I personaggi giusti per la festa dunque ci sono e non manca l’animazione, garantita da una bella caccia al tesoro, in cui Reddington si butta con entusiasmo ed energia. Questo dà modo a James Spader di sfoderare la sua arma forse più letale e che raramente può utilizzare in questo ruolo: il sorrisone beato da bimbo in vacanza illegale in 140 Paesi del mondo.
L’unica a non partecipare a tanta gioia è Lizzie, sempre a caccia degli assassini di Tom. Per l’ansia di celebrare uno dei blacklister peggiori incontrati sin qui, cioè lo Squagliatore – Stewmaker, la parte di episodio che la riguarda è ben lungi dall’essere perfetta. Tanto per dirne una, Miss Keen avrebbe dovuto raparsi a zero ed essere completamente nuda, mentre si occupava di far sciogliere nell’acido il corpo di Navarro. Chiaramente ciò non avviene, per ovvi motivi pratici (e, forse, rapandosi lei avrebbe firmato un’ammissione di colpevolezza fra le più evidenti). Restano comunque il momento struggente in cui ci si accorge che la vasca dove lei ha distrutto il cadavere è a forma di cuore e quello dell’incontro con Aram, pienamente contagiato dall’entusiasmo di Reddington per la caccia al tesoro. Non ha molto senso far tornare Lizzie all’Ufficio Postale per trarre dal dossier sullo Squagliatore le indicazioni sui solventi e sulle tecniche usate da quest’ultimo, ma serve per chiarire come lei, attualmente, sia “in sospeso” dal servizio e come gli amici attendano il suo ritorno. Tutto sommato, quindi, la vicenda è trattata in modo “emotivamente corretto”.
La miglior tradizione della serie viene inoltre rispettata con gli intriganti quesiti lasciati aperti: ci si chiede, infatti, se tornerà in scena e se avrà un influsso sugli sviluppi futuri l’occhio bionico di nuova generazione impiantato su Navarro, o se Red farà valere l’immenso credito accumulato nei confronti del governo degli Stati Uniti (da lui sempre chiamato your government, il tuo – vostro governo, tanto da far sospettare a molti che lui sia, in realtà, un agente straniero).
Viene da ripensare ai tempi della fuga (terza stagione), quando parlava della necessità di accumulare molti soldi per lottare contro il gruppo Cabala, sotto trama che sembrava abbandonata.
Per concludere degnamente una festa, però, non deve mancare il regalo. In mancanza, per esempio, di una Katarina Rostova pronta a saltar fuori dalla torta, c’è il cappello indossato da sir Winston Churchill durante il Blitz, cioè i durissimi bombardamenti dei tedeschi su Londra. Si tratta di una scelta decisamente trendy: da quando, infatti, il film Il Discorso del Re è stato pluripremiato agli Oscar, la storia britannica degli ultimi decenni è stata al centro di diversi prodotti di qualità, dalla serie The Crown al film L’ora Più Buia, attualmente nelle sale, dove Churchill, visto proprio all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, è interpretato da un ottimo Gary Oldman. Sinceramente, in testa a Red, quel cappello fa pensare più a geni della comicità come Totò o a Stanlio che ad un grande stratega pronto a guidare il suo popolo in guerra, ma non importa. Nulla toglie i sinceri auguri dei fans per molte altre di queste avventure.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Red divertito e divertente
  • Aram carico a pallettoni
  • Blacklister di giornata veramente protagonista
  • Il cappello di Winston Churchill
  • Lizzie Stewmaker

 

Episodio pimpante e divertente (esclusi, come detto sopra, i risvolti riguardanti Lizzie), che vuole continuare con i toni più leggeri visti all’inizio di stagione. Non per niente è protagonista il penny sottratto a Greyson Blaise. La celebrazione dei 100 episodi è ben riuscita, ma ora è tempo di tornare a parlare del vero, grande centro di interesse di queste ultime puntate: il cadavere nella valigetta. Nell’immediato futuro è previsto il ritorno in scena di Ian Garvey, per cui gli spettatori auspicano di non dover aspettare molto per ricevere risposte concrete in merito.

 

The informant 5×10 6.16 milioni – 1.0 rating
Abraham Stern 5×11 6.49 milioni – 1.1 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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