L’esegesi del nulla, il trionfo del vuoto esistenziale, l’apoteosi del tutto, il contrario di tutto: The Lady, produzione della camaleontica Lory Del Santo, è questo e molto di più. Basti guardare lo sguardo vacuo ma convinto del playboy Nuzzolino, uno dei protagonisti della sfavillante web serie che, come detto anche nella precedente recensione, quest’anno tocca vette altissime grazie alla perfidia patinata.
Ad inizio di questo episodio si presentano gli eroi targati Del Santo, i Black Angels, un chiarissimo riferimento ai Power Rangers, con la differenza che questi ultimi risultano robetta per ragazzini in confronto ai valorosi e virilissimi guerrieri di Lori. Zora, come sempre, dispensa piani e perle di saggezza al di sotto dei piloni della tangenziale di Milano e, già da questa location, capiamo la genialità della regista: scegliere un comunissimo oggetto della vita quotidiana e trasformarlo in qualcosa di diverso, più alto, simbolo di qualcosa, qualcuno, tutti o nessuno.
La bella Lona si sente tradita dai suoi fidi collaboratori e si confida con la cervellotica amica bionda, dotata di intelletto fino e consigli al di sotto della media; notiamo il grande assente Chang, che sia proprio lui l’infedele? Il mistero si infittisce e a nulla valgono le distrazioni messe in atto dalla sceneggiatura.
La nuova segretaria Ella mette a punto il suo doppio gioco e l’adrenalina sale, la paura di essere scoperti travolge, ma del resto lei lo dice chiaramente: “quando vengo retribuita, sono infallibile“.
In quasi tredici minuti di capolavoro assoluto, c’è anche spazio per corse sulla spiaggia spiati da una stalker in costume, cieli azzurri e attimi di vita vissuta come ci insegna il dialogo tra l’acuta Starlight e il suo poetico spasimante:
Poetico spasimante: “Mi piaci, voglio conoscerti meglio, entrare in te, unire i nostri umori, condividere lo stesso spazio”
Starlight: “Non farla troppo lunga, ho capito, vuoi s*****e”
Non le manda a dire Lory e nemmeno Starlight, donna fiera della sua indipendenza a cui non interessano le parole ma soltanto i fatti. A cosa servono tante parole se il desiderio di patonza lussuria è più forte? Meditate gente, meditate.
Gli orizzonti artistici della Del Santo sono in continua espansione, così come la forza comunicativa delle immagini e delle sue idee, degli obiettivi mai raggiunti dalla narrazione, del sorriso scaltro di Zora e della dolcezza senza fine di Lora.
Insomma, qui le chiacchiere stanno a zero: il pubblico benedetto assiste ancora una volta ad una qualità inutilmente eccelsa, fintamente zen, bonariamente perfida. Tante domande, tanti dubbi e sempre meno risposte: The Lady è una gioia per gli amanti del giallo e del verde, incapaci di notare altri colori ma attenti allo svolgersi di una storia che sfugge alle menti più becere. Peccato per chi non capisce cotanta magnificenza.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.