Sneaky Pete 1×07 – Lieutenant BernhardtTEMPO DI LETTURA 5 min

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Il settimo episodio porta delle gustose novità nell’andamento di Sneaky Pete. Come si è visto, tutto si regge sullo scambio di persona, di conseguenza lo spettatore, più di tutto, è spinto alla visione dalla morbosa voglia di vedere la famiglia di Pete scoprire l’impostore.
Il settimo episodio rivolta le carte e permette a Marius di compiere alcune mosse – perfettamente in linea con la sua vena di improvvisatore – e porre rimedio a tutte quelle situazioni rischiose che avrebbero potuto porre la sua “copertura” a rischio. Le prime scene dell’episodio, infatti, vedono scoprire il primo altarino: Pete è stato in galera. La cosa però riesce a risultare un vantaggio: sacrificare un segreto più piccolo per creare copertura più grande. In tal senso gli hacker che modificano il pericoloso database della prigione risultano come degli accettabili deus ex machina. In questo modo, la maggiore copertura di Marius potrà assicurare alla serie un futuro più solido. In due modi: facendo sì che Marius venga scoperto in qualche maniera assurda e imprevedibile, verosimilmente nel finale di stagione, oppure rendendo più solida la sua posizione, garantendo così allo status quo attuale della serie un futuro anche nella prossima – già confermata – stagione.
Se Carly è riuscita a smascherare il passato criminale di Pete/Marius (in effetti si sarebbe trovato in una situazione simile anche il vero Pete), sembra proprio che sarà Taylor a porsi da adesso in una condizione di ostilità verso il finto cugino. In realtà, però, è difficile individuare con lucidità, nelle singole storyline, delle direzioni prevedibili. Taylor che cerca di recuperare il video della sera della rissa è soltanto una delle tantissime tracce che la storia sta lasciando. L’incredibile mole di personaggi trattati e di storie ramificate lungo ogni episodio sta lasciando allo spettatore pochi punti di riferimento.
Se nella prima parte di stagione, però, era quasi irritante veder sopraggiungere innumerevoli figure legate a Marius o alla famiglia Bernhardt, quasi come se non si volesse andare più di tanto al punto, alla fine di questo 1×07 qualcosa inizia ad essere più chiaro. O meglio, la direzione della trama diventa sempre più imprevedibile, ciò che però può essere facilmente intuibile è il fatto che ogni singola parentesi diverrà funzionale per i successivi progressi scenici. Come le migliori serie TV insegnano, questo non può non essere considerato come un punto a favore.
Per delle storyline che acquisiscono interesse, per i (tanti) personaggi che iniziano ad incuriosire ed intrigare, è quasi normale che vi sia una voce stonata all’interno di questo nutrito coro. Il peccato originale emerge, ora che la serie inizia a camminare sulle sue gambe, e assume le sembianze di Julia. Suddetto peccato originale è rappresentato dal cambio di showrunner di cui si è parlato nell’episodio 1×02. Ripensando ora al primo episodio, è indubbio che la cugina del vero Pete doveva eventualmente assumere tutt’altra funzione. La vediamo quindi, almeno per ora, aggirarsi nelle varie scene senza un’utilità ben precisa, soprattutto considerando che Lance poteva esistere tranquillamente anche senza il legame con un personaggio per cui probabilmente era pensato tutt’altro destino.
Nei primi episodi si era poi parlato di una percepibile verticalità nella scrittura dei singoli episodi. Da quanto emerso in questa recensione, è lecito pensare che tale elemento sia andato scomparendo. In parte è vero, come poi era normale che fosse per una serie di 10 episodi. L’inserimento di Porter, tuttavia, nella Justice League di Marius, mantiene ancora un sentore di questa caratteristica, grazie ad una particolare marca applicabile, in questo caso, a questo specifico episodio. Non certo segno di pura orizzontalità tipica dei “film da 10 ore” di piattaforme come Amazon e Netflix.
Tirando alcune conclusioni, sembra come se Sneaky Pete avesse avuto bisogno di tempo per dichiarare i suoi intenti. I tentativi di vendetta nei confronti di Vince, così come il sempre maggior minutaggio lasciato a Giovanni Ribisi per far destreggiare il suo personaggio con le truffe, donano un colore specifico alla serie. Né un procedurale su una compagnia di assicurazioni, né un family drama, né un vero e proprio crime. Se ne era parlato nella 1×04: lo stesso Villain interpretato da Bryan Cranston non è così terribile da giustificare una serie di stampo criminale. Guardando Sneaky Pete, a tre episodi dal finale, l’impressione è la rappresentazione della truffa come forma d’arte, per cui anche il cinema ha sfornato numerosi capolavori.
Infine, gli ultimi minuti forniscono un’interessante lettura sui piani di narrazione strutturati in questa serie targata Amazon. Nel fulcro del finale si assiste ad uno straziante monologo, ovvero il racconto che “Pete” riporta a sua “cugina” riguardo il fatidico undicesimo compleanno. La storia è commovente e sprizza emotività da tutti i pori. Rapiti come Carly ascoltiamo il tutto, salvo poi ricordarci che è tutta una grande menzogna. Il racconto è stato estorto dal vero, e ingenuo, Pete ancora in galera. Poi si passa alla scena conclusiva: Otto che assume un killer per farsi uccidere.
Dunque, agli spettatori importa veramente di quella famiglia? Lo spettatore è fedele al protagonista e segue le sue gesta ovunque egli vada. Se il protagonista sfrutta una famiglia neanche messa tanto bene, per le sue finalità, significa che non ne è poi così coinvolto, almeno in partenza. Ne consegue che l’intera famiglia in questione risulterebbe, anche per il fan, come entità più lontana, per cui non è il caso di farsi coinvolgere emotivamente. Le loro questioni non riguardano Marius, meno che mai, di conseguenza dovrebbero interessare noi. Almeno in linea teorica. Lo scopo delle scene finali sembra, quindi, quasi quello di mettere in risalto questo aspetto, cogliendo però protagonista e spettatori in contropiede: il coinvolgimento di Otto, Audrey e gli altri è stato incidentale, ma ora siamo tutti in ballo con le loro vite. Per questo, risvolti tragici e toccanti che li riguardano passano in primo piano, con un evidente ed efficace coinvolgimento emotivo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Nuovo stadio del segreto di Marius all’interno della famiglia
  • Finale
  • Monologo di Marius su una storia che non ha mai vissuto
  • Le tante trame sembrano remare dalla stessa parte, pur restando imprevedibili nella loro risoluzione
  • Il personaggio di Julia sembra superfluo

 

Da serie minimale come sembrava essere in partenza, Sneaky Pete conferma una tendenza alla complessità, nelle trame e nella quantità di personaggi. Non poteva non essere rinnovata.

 

Coyote Is Always Hungry 1×06 ND milioni – ND rating
Lieutenant Bernhardt 1×07 ND milioni – ND rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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