Tanto gli estimatori dei romanzi di Dan Brown, quanto i fan dei film dove Tom Hanks si è calato nei panni del professor Robert Langdon, attendevano questa serie con grande emozione.
Si tratta della terza avventura avente come protagonista il simpatico docente di simbologia, il quale viene coinvolto da un misterioso quanto inquietante personaggio nel rapimento del suo mentore, Peter Solomon. Per entrare subito in un clima ricco di pericolo e adrenalina, il primo indizio utile a ritrovare Mr. Solomon prima che sia troppo tardi è una mano mozzata del medesimo. Il sequestratore ha voluto fare le cose per bene e l’ha situata in Campidoglio, a Washington, sotto un affresco ricco di valori etici e simbolici riguardante il primo presidente degli Stati Uniti.
UN GRAVE PASSO FALSO ALL’INIZIO
Fin qui tutto bene: viene adeguatamente ritagliata, rispetto al libro, la minuziosa spiegazione dell’Apoteosi di Washington e si conserva il carattere pittoresco della narrazione.
Il problema sorge quando, a schiaffo, viene introdotta la sequenza flashback dove si spiega come Robert Langdon conobbe Peter Solomon.
Il problema non sono i pochi istanti richiesti allo spettatore per capire il cambio di cronologia, quanto il clima generale. Lo snobismo della famiglia Solomon, che tratta il nuovo ospite come un cagnolino, è disgustoso.
I libri di Dan Brown hanno l’innegabile qualità di far sentire i lettori persone “di mondo”, più colte. (Qui si eviterà ovviamente ogni disamina di quanto ci sia di vero nelle teorie esposte durante le indagini. Essa esula dai termini della presente recensione).
Con una scena del genere, invece, lo spettatore si sente respinto, senza che inoltre la questione venga adeguatamente approfondita visto lo scarso screen time dedicatole.
IL PROTAGONISTA
Per questioni anche anagrafiche, Ashley Zukerman è subentrato a Tom Hanks. (In realtà questa avventura, nella cronologia dei libri, viene dopo Angeli e Demoni e Il Codice Da Vinci).
Il nuovo protagonista forse non ha la qualità “Everyman” del suo predecessore, quella di portare tutti ad identificarsi con lui, mentre diffonde buoni sentimenti e sani principi. Risulta comunque simpatico, convincente e ancora di più potrà dare nelle prossime puntate, dove sono previste scene d’azione. (Su quelle, invece, Tom Hanks ha lasciato parecchio a desiderare, soprattutto nel film Inferno).
Per ora regala la scene migliore dell’intera puntata: quella dove rimane chiuso in uno spazio stretto e si sente finito in fondo ad un pozzo profondissimo. Non occorre avere letto i libri per sapere che Langdon soffre di claustrofobia, dopo la caduta in un pozzo da ragazzino, per godersela.
L’ANTAGONISTA
Per fare una storia convincente ci vuole un villain adeguato. Per ora Malakh si rivela all’altezza della situazione, non solo per il corpo tutto tatuato stile Red Dragon. Già il nome con cui si presenta parla di letture mistiche, religiose e filosofiche e di ansie di rinascita, però non disdegna nemmeno il culto del corpo e le risse.
Malakh porta nella storia la giusta dose di elemento pittoresco e fumettoso per parlare di scienze, pseudoscienze, miti e religioni. Questo va a tutto vantaggio della resa scenica e della sostanza della storia.
In questa versione filmata, inoltre, gli sceneggiatori e i produttori (tra cui lo stesso Dan Brown) potrebbero cogliere l’occasione per evitare alcune goffaggini presenti nel libro. Una su tutte: presentarsi con il nome di un mostro biblico, il quale dovrebbe essere ben noto ad un professore di simbologia.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Gli schiaffi servono non tanto a sconsigliare la visione, quanto da avvertimento alla produzione.
Nelle prossime puntate, infatti, si attendono approfondimenti sulla scienza noetica, ramo professionale della figlia di Solomon. Ancora di più si attendono nuovi elementi per capire da che parte stiano, in realtà, quest’ultima e l’agente della C.I.A. Inoue Sato.
Sarà però essenziale cercare di mantenere quello spirito popolare che ha reso i romanzi di Dan Brown così graditi al grande pubblico, senza rovinare tutto con snobismi fuori posto. Gli elementi della narrazione sono importanti, ma altrettanto, se non di più, lo è la relazione fra di loro.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).