sia l’emittente, sia il team creativo ha già dei trascorsi per quanto riguarda cali e perdita del controllo della trama. La caduta potrebbe essere vertiginosa. Sia chiaro, non mi permetterei mai di definire The Vampire Diaries “letame”. E’ (stato?) un ottimo show di intrattenimento, però, mi perdoneranno le fan più affezionate, il trash dei più beceri è dietro l’angolo in continuazione. Chi si poteva aspettare uno spin-off del genere?
Vorrei spendere due parole sul tipo di scrittura dei vari episodi. Trame di potere, famiglia, tradimenti, monologhi. Ma non sembra di stare a teatro? Senza scomodare grossi nomi, TO mette su di un piedistallo la sua bizzarra storia, come nelle più antiche delle mitologie (io non riesco a capacitarmi che Rebekah abbia più di mille anni) e la eleva aggiungendoci introspezione e qualità (nella regia, nella recitazione, nella musica). A tal proposito veniamo a parlare di “Reigning Pain In New Orleans”. La puntata è meno epica della precedente, però grazie alla visione di
PRO:
- La scena dell’agguato a Klaus.
- La recitazione complessiva.
- Le musiche.
- Maggiore presenza di scene “splatter” rispetto a TVD.
- Botta e risposta di violenza tra vampiri e umani.
- Dialogo tra Klaus ed Elijah.
CONTRO:
- Sottotrame che potrebbero prendere una brutta piega (Cami e la dinastia dei lupi tra le candidate).
- Poco convincente il terzetto un po’ bimbominkia formato da lupa mannara, strega, vampiro sfigato.
- Basta con queste presentazioni di inizio episodio! Sa di antichissimo. A questo punto preferirei una lunga sigla.
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.