The Walking Dead 6×01 – First Time AgainTEMPO DI LETTURA 5 min

/
0
(0)

I know this sounds insane, but this is an insane world. We have to come for them before they come for us. It’s that simple.

C’è un momento, nel fumetto di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, in cui si comincia a parlare di “gregge” per identificare un folto numero di zombie che vagano erranti come se fossero un’entità sola. Esattamente come gli stormi di uccelli o i branchi di pesci, il gregge di zombie va considerato come un soggetto unico che si muove a seconda di dove gli stimoli esterni indirizzano i primi della fila. Non è la prima volta che Gimple ed i suoi predecessori ci mostrano un “gregge”, ma è sicuramente la prima volta che ne vediamo uno di queste dimensioni. E apprezziamo molto l’impegno, il trucco ed il parrucco.
Non ci è dato sapere quante migliaia di zombie ci sono nel gregge di “First Time Again” ma la questura di Roma dice che sono solo poche centinaia di manifestanti e nemmeno ci interessa molto, quello che ci preme sottolineare è il come sia stato realizzato. Innanzitutto l’escamotage narrativo di una cava come punto di raccolta degli zombie è un qualcosa di estremamente banale ma pariteticamente intelligente. L’idea di far riaprire la stagione senza il prevedibile confronto tra Rick e Morgan è apprezzabile, soprattutto considerando che ci sarà tempo e modo per farlo più avanti e quindi Gimple, giustamente, ha considerato opportuno riservarsi questa carta per il futuro anche se già in questa ora di premiere si sono viste delle scintille. Il gregge di zombie non è quindi il soggetto della puntata quanto piuttosto il movente per un’evoluzione della trama, un’evoluzione di Alexandria.
Per tutta la seconda parte della scorsa stagione Rick & Co. hanno dovuto rapportarsi con gli abitanti della cittadella fortificata, dapprima come estranei, poi come ospiti, ora, con i propositi dello scorso season finale, come i cittadini proprietari. Deanna è solo di nome la leader di Alexandria, un capo di facciata che supporta volente o nolente il nuovo leader in carica: Rick Grimes. Le motivazioni sono ovviamente già chiare ma “First Time Again” punta di nuovo i piedi sulla questione un paio di volte e lo fa in maniera dapprima esplicita (“Do you have any idea who you’re talking to?” […] “You can try to work with us. You can try to survive.“) e poi subdola (“I wanted to kill him. But all that hit me and I realized I didn’t have to do it. He doesn’t get it. Somebody like that… they’re gonna die no matter what.“). È una dichiarazione d’intenti limpidissima e anche una dichiarazione di superiorità lampante, non che ci fosse bisogno di sottolinearlo, noi pubblico pagante già lo sapevamo grazie al lustro passato con i Grimes, tuttavia sentirlo dire ad alta voce rende tutto più manifesto. Se c’era ancora un minimo di dubbio ora è stato spazzato via: Rick & Co. governano Alexandria.
“First Time Again” è una chiara citazione al dialogo intercorso tra Rick e Morgan, di nuovo insieme per la terza volta, ma è anche un riferimento all’ennesimo tentativo di trovare una casa. Esattamente come la fattoria nella 2° stagione e la prigione nella 3°, Alexandria è il nuovo luogo predestinato ad essere chiamato “home” e, per la terza volta, si ricomincia a lavorare per renderla sicura, cosa che porta direttamente ad affrontare il gregge. Non c’è miglior difesa che l’attacco si diceva, quindi la scelta migliore è affrontare in maniera intelligente l’orda prima che travolga tutto e tutti: scelta encomiabile. Anche qui il tutto è posto in maniera funzionale allo sviluppo politico di Alexandria, alla legittimazione del nuovo leader, alla fine delle belligeranze interne (Carter prima morso e poi ucciso dallo sceriffo “in maniera profetica”).
L’accoppiata Gimple alla tastiera e Nicotero alla regia funziona molto bene, i due infatti se la intendono bene e scelgono di alternare in maniera coerente con la loro flemma le fasi del piano con quelle della pianificazione. L’uso del bianco e nero è forzatamente voluto sia per richiamare alla mente il fumetto (che per chi non lo sapesse è fin dalle origini in bianco e nero), sia per evidenziare i flashback dell’episodio, non che ci fosse bisogno di farlo comunque. Il tutto può piacere ma in 64 minuti di episodio il fastidio può prendere il sopravvento, è normale, bisogna portare pazienza. Per sopperire a tutto ciò però basta il piacere nel constatare l’enorme macchina che si è messa in moto per realizzare queste scene, quasi come se ci trovassimo di fronte ad un Resident Evil o ad un 28 Giorni Dopo. La cura dei dettagli negli zombie e nelle riprese sono encomiabili e si vede la mano di Nicotero dietro tutto ciò. Magari ci fosse più spesso.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ottimi effetti scenici e cura degli zombie
  • Uso del bianco e nero
  • Faida/non faida tra Rick e Morgan
  • Interessante il piano per liberarsi del gregge
  • Cliffhanger finale
  • “Do you have any idea who you’re talking to?”
  • Uso del bianco e nero
  • Nella scena in cui il camion crolla la CGI è talmente scarsa che si possono contare i pixel ad occhio nudo

 

“First Time Again” è un ottimo inizio, piacevole, mai soporifero come il suo fratello minore e dannatamente curato. Episodi come questo giustificano gli ascolti surreali della serie, purtroppo raramente ce ne sono stati di degni, tuttavia, con questo ottimo inizio, confidiamo in un cambio di rotta. C’è una prima volta di nuovo anche per The Walking Dead.

 

Conquer 5×16 15.8 milioni – 8.2 rating
First Time Again 6×01 14.63 milioni – 7.4 rating

 

 

Sponsored by Walking Dead Italia

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

Precedente

The Bastard Executioner 1×05 – Piss Profit/Proffidwyr Troeth

Prossima

How To Get Away With Murder 2×03 – It’s Called The Octopus