The Watch 1×07 – Nowhere in The MultiverseTEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione The Watch 1x07Dopo le terribili parole di Wonse del precedente episodio, “Find us the worst version of Sam Vimes and we’ll make him murder Sybil Ramkin”, niente può sembrare più facile. L’unione delle forze di Carcer e Wonse, infatti, ha dato i suoi frutti e i due villain sono pronti ad assestare il colpo finale.
A un passo dall’episodio conclusivo della sua prima stagione, The Watch si conferma come un prodotto di qualità, una punta di diamante nella marea quotidiana di serie tv proposta da ogni genere di piattaforma. Certo, non è per tutti i palati ma la sua bellezza sta anche in questo.
In “Nowhere In The Multiverse” le cose si fanno interessanti in città, o meglio, nelle città! Dopo un inizio di episodio scoppiettante, con il solito battibecco tra Sam Vimes e Lady Sibyl Ramkin, questa volta giustificato dalla posizione di Skimmer, membro della Gilda Degli Assassini che, come appreso dai precedenti episodi, ha ucciso i genitori di Sibyl e che viene rilasciato da Vimes.
È proprio Skimmer, comunque, a rivelare qualcosa di davvero importante per Vimes: il destino di King Veltrick, il fondatore della The Watch assassinato da un membro della Gilda Degli Assassini con indosso il suo badge da capitano, lo stesso che indossa Sam Vimes!
Il motivo ricorrente nell’episodio del “there is always a choice between what you have to do and what you should do” di Sibyl Ramkin è la chiave di volta per districarsi nel multiverso presentato.

SOMEWHERE IN A DISTANT SECONDHAND DIMENSION SOMEONE SAYS “THE BLOOD AND THE BADGE”


Il motivo dello scambio delle due versioni di Vimes (e, in particolare, la resa grafica della scena del cassetto) è interessante sotto vari aspetti: innanzitutto permette di mostrare allo spettatore a 360 gradi l’evoluzione e il punto di partenza del personaggio di Richard Dormer; in secondo luogo si può confrontare bene il modo in cui si sono evoluti i personaggi intorno a lui, in particolare Carcer, liberi dalla sua presenza.
Le cose, infatti, sarebbero andate diversamente se il protagonista avesse preso decisioni differenti e si capisce bene che l’evoluzione di Carcer in negativo non ci sarebbe stata se non fosse caduto dalla Unseen University quella piovosa notte.
In particolare, le scene tra il vero Sam Vimes e il Sarge/Detritus della dimensione parallela sono davvero commoventi e strappano qualche lacrima in quanto già la morte improvvisa di Sarge nel primo episodio avevano messo a dura prova. Il personaggio dell’uomo di pietra era riuscito a entrare nei cuori nonostante il poco tempo a disposizione per una sua presentazione effettiva. Qui viene di nuovo alla luce il suo carattere buono e, soprattutto, il sentimento d’affetto per il suo (nuovo in questa dimensione ma vecchio nell’altra) migliore amico. Per questo colpisce il racconto della sua morte da parte del capitano della città e l’aiuto che l’amico di pietra gli offre per fuggire. È da riconoscergli anche il merito di essere stato il primo ad accorgersi dello scambio, dopo Carcer che lo aveva pianificato.

Detritus: “This is Great-Great-Great-Grandmother.”
Vimes: “It’s a pleasure to meet you.”
Detritus: “These are the oldest rocks in Tanty’s foundations.”
Vimes: “Should you, er, be touching Grandma like that?”
Detritus: “Hmm…”
Vimes: “You’re communing.”
Detritus: “Not your world. Not my Vimes. You been swapped.”
Vimes: “Did, did, did Grandma tell you that?”
Detritus: “Stone speaks stone. Even across splintered worlds like yours and mine.”
Vimes: “Splintered by what?”
Detritus: “Decisions, mostly.”
Vimes: “Swapped by who?” Are… Are you telling me that the Vimes from this world is back in the world that I come from?”
Detritus: “Maybe. What’s Tanty like over there?”
Vimes: “Oh, I don’t know. I’m not in Tanty. I’m the Captain of The Watch.”
Detritus: “Captain of The Watch! Ha! That is one messed-up world.”

Si spera che il personaggio di Sarge/Detritus non rimanga confinato a quest’unico episodio ma di poterlo vedere nuovamente nel finale di stagione.
In ogni caso, le doti attoriali di Richard Dormer emergono con forza soprattutto nel momento in cui si trova ad affrontare due ruoli distinti pur rimanendo nello stesso personaggio.

LAST BREATH, LA CANZONE DELLA MORTE


Nota di merito va al siparietto della Morte che con la sua canzone, Last Breath, fa estremamente annoiare il team di Vimes ma divertire lo spettatore che non può non volerne di più. I personaggi di Cheery (mostrato ancora con la barba), Angua e Carrot si muovono secondo i piani di Carcer e questo non depone a loro favore ma è anche vero che le due guide di Vimes e Lady Ramkin sono momentaneamente fuori dai giochi. Inoltre, il non essersi resi conto dello scambio dei due Vimes non può che aggravare la loro posizione, dato che sarebbero dovuti essere i primi a capirlo.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La canzone della Morte è geniale
  • Lo scambio dei due Vimes con le relative conseguenze
  • Lady Ramkin sempre più combattiva
  • La versione di un altro universo di Sarge/Detritus e l’amicizia con Vimes è davvero commovente
  • Il differente modo in cui potevano andare le cose con differenti scelte da parte di Vimes
  • Nulla di particolare da segnalare

Gli autori sono riusciti a stupire anche questa volta e con un finale di episodio simile è una tortura aspettare una settimana per sapere come tutto andrà a finire!

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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