Tratta da un webtoon distribuito da Naver, piattaforma che da diversi anni produce fumetti in formato digitale, Tomorrow è la nuova serie Netflix made in Corea sul tema del suicidio con un’innovativa visione dei Tristi Mietitori, che qui salvano la gente. Nella cultura coreana, similmente a quella occidentale, il Triste Mietitore è il messaggero della morte, una figura vagamente umana in bilico tra due mondi. La carnagione pallida e gli occhi infossati sono stati recentemente sostituiti da rappresentazioni sempre più affascinanti che sottolineano l’ambivalenza di queste figure quasi divine: ciò ha portato a delinearne i tratti di un accompagnatore delle anime, una sorta di shinigami senza kimono che aiuta le anime a risolvere situazioni rimaste in sospeso.
IL JUMADEUNG
In Tomorrow la situazione è nettamente rovesciata: i Tristi Mietitori protagonisti non devono portare via le anime dal mondo terreno ma continuare a farle vivere nonostante il loro proposito suicida. Il tono leggero e scanzonato può portare a fraintendimenti e la distanza culturale può far male interpretare la prima sezione dell’episodio: il protagonista Joon-woong, dopo aver tentato di salvare un uomo dal suicidio finisce in coma e viene assunto dal Jumadeung, una vera e propria organizzazione ultraterrena con tanto di distintivi (si pensi a The Good Place), come Triste Mietitore ma l’obiettivo della squadra di cui fa parte non è condurre le anime nell’aldilà. A intervenire in queste terribili circostanze c’è infatti il Team di Gestione di Rischi con a capo Goo Ryeon, un Triste Mietitore dai capelli rosa e una missione ben precisa: ridurre il numero di vittime di suicidio e quindi il sovraffollamento dell’aldilà.
Il Direttore dell’organizzazione, l’Imperatore di Giada, una simpatica vecchietta preoccupata per la salute dei suoi dipendenti, promette a questi ultimi e, in particolare a Joon-woong, una vita agiata alla fine del servizio a patto che tutto funzioni come previsto e il numero dei morti non superi di troppo quello dei vivi.
UNA NUVOLA ROSA SI AGGIRA PER LA CITTÀ
Goo Ryeon: “Tutti gli uomini devono fare delle scelte e ognuna di queste ha delle conseguenza. Allora, volete vivere o morire?”
La figura di Goo Ryeon è imperscrutabile: viene dagli inferi e quindi non avrà una ricompensa per il suo lavoro. La sua dedizione è però molto evidente, in particolare nel salvataggio di alcune anime nei primi minuti dell’episodio che la vedono protagonista di una folle corsa in auto nella città, la cui concitazione è enfatizzata dalle fantasiose riprese da ogni direzione.
Il carattere scorbutico e chiuso della protagonista femminile è ben bilanciato da Joon-woong, interpretato dal cantante Rowoon, che è invece solare e anche un po’ ingenuo. Il duo promette bene grazie alla presenza di Lim Ryung-gu, un altro agente del Team di Gestione di Rischi che tende a farsi da parte alla fine del turno di lavoro, creando ottime situazioni per uno scontro diretto tra i Goo Ryeon e Joon-woong.
I RICORDI FANNO LA PERSONA
Joon-woong: “Perché fai così per dei ricordi?”
Goo Ryeon: “Come sono i tuoi ricordi? Hai solo bei ricordi?”
Joon-woong: “No, non esattamente”
Goo Ryeon: “Può essere molto spiacevole e spaventoso. Con i ricordi è così.”
Tema chiave della seconda parte dell’episodio è proprio il potere che la memoria ha sulle persone. La vicenda di Noh Eun-bi, giovane donna sul punto di suicidarsi, porta lo spettatore direttamente all’interno della mente distrutta della ragazza: Goo Ryeon e Joon-woong utilizzano la chiave della memoria e vengono catapultati in un insieme di scene surreali in cui la forza di gravità e la prospettiva diventano vaghe e indefinibili e le visioni oniriche si susseguono nel passaggio da una stanza della memoria a un’altra con una crescente suspense e concitazione che culmina con il cliffhanger finale.
L’espediente della chiave della memoria è del tutto funzionale nella vicenda e approfondisce i metodi usati dei Tristi Mietitori nel mondo terreno. L’episodio di Noh Eun-bi inoltre apre le porte alla trama orizzontale.
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Ancora non si vedono scintille ma ci sono buone premesse per una storia che intrattiene e forse qualche sorpresa in perfetto stile coreano. Non rimane che continuare a seguire questo nuovo prodotto Netflix.
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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.