Under The Dome 1×11 – Speak Of The DevilTEMPO DI LETTURA 5 min

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Il titolo della scorsa puntata era:
“Let The Game Begins”, che tradotto in Italiano vuol dire: “Che
Il Gioco Cominci”. Beh, il gioco è cominciato e se già sapevamo
che quelli di Chester’s Mill non sono tipi che vanno alla leggera, a
sto giro diventano la proverbiale incarnazione del detto: “Quando
il gioco si fa duro, i

duri cominciano a giocare”. Questo undicesimo
episodio non schiaccia il piede sull’acceleratore…mette la quinta,
poi ci piazza una pietra sopra e lascia che la macchina sgasi a piena
velocità imboccando strade narrative nuove e sconosciute che
sicuramente nessuno si sarebbe aspettato e contro ogni pronostico.
Digiamogelo (come dice La Russa), questo episodio è fatto
così bene ed è così soddisfacente che c’è poco da dire contro di
lui…quindi, vediamo prima cosa non va bene (almeno così ci
togliamo il disturbo).
In “Speak Of The Devil”
appuriamo che il Club dei Cavalieri Epilettici, un nome che, come
prima cosa, suona molto meglio de “I Prescelti della Cupola” (che
fa tanto curva nord della Roma) e come seconda, spero che vi ci siate
affezionati un po’, perchè li chiamerò sempre così…ma si diceva,
che questi Quattro non esattamente Fantastici portano un po’ sfiga.
Fateci caso, ogni volta che decidono di fare qualcosa succede sempre
un casino, quanto successo a Julia nell’episodio è un esempio
lampante e si, anche quella storiaccia dell’uragano, ma forse
quello è da attribuire all’ormai indigeribile “Angie/Junior Drama”
che ha raggiunto il culmine della sopportabilità. Nonostante quanto
succede tra questa…ehm…”coppia” sia l’ulteriore e
schiacciante prova che la Cupola sembra avere una volontà capace di
intere e di volere alla sua maniera, nulla toglie che ormai la
relazione tra i due (relazione intesa come rapporto tra due esseri
umani) deve o raggiungere una fine oppure un nuovo status quo, perchè
così sta diventando assillante e fastidioso, sopratutto è snervante
il fatto che in ogni sacrosantissimo episodio, gli sceneggiatori di
Under The Dome ci devono ficcare una scena di disagio relazionare di
questo inetto d’uomo. E’ palese che con Angie non s’à
da fare, e questo continuo provarci e parlare del fatto che Junior ci provi non fa altro che farci crescere il desiderio di morire come la madre di Maxine. Ok, era una scusa per rendere le
cose molto più dark e in tinta con il tenore dell’episodio, ma non
si può certo nascondere che è nato tutto da un motivo
classificabile nella categoria “inzomma”. Ma anche questo, da una
parte, gli viene scusato perchè questi quattro disperati portano a
casa una mezza-risposta che crea un twist finale da salto sulla
sedia: per avere la libertà, Big Jim deve morire e raccattare
Barbie, che forse è il tanto decantato Monarca. Perchè ho detto
mezza-risposta? Fateci caso: tutti e quattro vengono visti con i
coltelli in mano nella “visione” ma le ferite di Rennie Sr.
sono solo due e questo mi porta a pensare che solo due dei quattro
prenderanno la difficile decisione, ma forse sono solo io che
deliro! Del resto, sarebbe brutto vedere questo telefilm senza il suo
più iconico villain.
E a proposito del Grande Jim. Di
episodio in episodio, la sua figura, così come quella di Barbie, non
ha fatto altro che acquistare spessore ed insieme allo stesso e a
Maxine giocano un triangolo importante al centro di tutta la trama di
questo “Parlando Del Diavolo” e del suo inaspettato oscuro
risvolto. Dopo l’altro aspetto deludente dell’episodio, cioè, il
confronto con Linda (l’allieva di Duke, il Robocop di campagna) di
cui ci si aspettavano almeno sberloni e parole di maleducazione, non
solo la poliziotta se ne sta zitta ma si fa pure raggirare da Big Jim
con qualche parola da prestigiatore delle tre carte, mettendola
contro Barbie, unica persona che può fermare la sua scalata del
potere. A causa di un colpo di scena iniziale, il nostro protagonista
finisce in una trappola di fortuna ordita da Big Jim prendendo al
volo le occasioni che gli venivano servite; non credete anche voi che
siano bellissime queste alleanze dove nessuno si fida di nessuno ma
si riesce comunque ad essere un grande team? Non ci sono parole per
descrivere come in 40 e passa minuti, gli sceneggiatori abbiano
regalato una sequenza di azioni adrenaliniche, che tenevano il fiato
sospeso per poi essere rotta dai repentini colpi di scena che hanno sfociato nel nuovo
cambio di direzione che il telefilm ha preso. Ora come ora, si sta
letteralmente sul “chi vive”, un po’ come Game Of Thrones, dove
li la gente viene uccisa con la stessa rapidità e quantità di un
bulimico che svuota il frigorifero. Dispiace per Maxine, che
fisicamente non resta nel cast di Under The Dome, ma il suo arrivo ha
generato parecchi danni che si faranno sentire non sono negli ultimi
due episodi rimasti ma anche per le serie a venire (per la seconda,
almeno, ne siamo sicuro)…anche perchè, la bionda ha sempre detto
che se sarebbe morta sarebbe successo qualcosa di spiacevole riguardo
i loro segreti…se fosse vero? Anche qui, staremo a vedere certo che tenerla in vita qualche altro episodio non avrebbe fatto male nè alla storia nè ai nostri occhi.
PRO:
  • Colpi di scena a go go
  • Finalmente, qualche risposta alla
    tante domande
  • Triangolo Barbie/Big Jim/Maxine
  • Barbie in fuga e braccato
  • Una puntata intera senza Julia e gli indici di gradimento si innalzano

CONTRO:

  • Angie/Junior Drama. Come diceva
    Maccio Capatonda: “Emmobbasta veramente però”
  • La reazione di Linda
Ormai, mi sembra che le previsioni e
predizioni siano abbastanza inutili; siamo letteralmente nell’occhio
del ciclone e nel pieno della tempesta, chissà cosa ci aspetta…ma
se sono tutti episodi così, allora non vediamo l’ora di tuffarci a
capofitto nei prossimi episodi. Ben fatto ragazzi!

VOTO EMMY

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