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Vendetta: Guerra Nell’AntimafiaTEMPO DI LETTURA 4 min

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recensione Vendetta Guerra Nell'AntimafiaIl cinema e le serie tv hanno delineato due modi principali di raccontare il fenomeno mafioso.
Da una parte la narrazione delle vicende dei martiri-eroi dell’antimafia, con le fiction RAI e Mediaset che ricalcano il modello delle Vite dei Santi, dall’altra l’epica famigliare che descrive (in maniera più o meno romanzata) il mondo mafioso, con annesse polemiche sull’eccessiva enfatizzazione della violenza mostrata e l’influenza sul pubblico giovanile e sulle mafie stesse. In entrambe queste narrazioni è la dicotomia bene-male a risaltare, mostrando un mondo in cui non esistono alcune sfumature fra le due fazioni in campo. Proprio per questo una docu-serie come Vendetta: Guerra Nell’Antimafia (ultima fatica italiana di Netflix, in collaborazione con la casa di produzione Nutopia e Mon Amour Films) è destinata a far discutere, proprio perché pone dubbi su questa presunta “purezza” da parte di coloro che più di tutti dovrebbero difendere il principio della legalità.

PINO MANIACI VS SILVANA SAGUTO


Tali protagonisti sono principalmente due:

  • Pino Maniaci, giornalista e fondatore dell’emittente televisiva siciliana TeleJato, noto per le sue inchieste giornalistiche contro i boss mafiosi siciliani. Nel 2016 viene accusato di estorsione ai danni di due amministratori comunali. Si scoprirà poi che le accuse erano infondate e che si trattava di un tentativo di gettare discredito sull’attività di Maniaci a seguito della sua inchiesta sulla mala gestione dei beni sequestrati dalla sezione Misure di Prevenzione Antimafia del Tribunale di Palermo;
  • Silvana Saguto, ex-giudice e magistrato antimafia ed ex-Presidente della stessa sezione Misure di Prevenzione Antimafia. Protagonista del processo contro il boss Totò Riina, verrà individuata come la “mente” dietro al “sistema” che gestiva in maniera corrotta i beni confiscati ai mafiosi. È la principale (ma non l’unica) accusatrice di Pino Maniaci;

Seguendo il modello già consolidato di di Sanpa, la serie riflette sulle contraddizioni e i vuoti legislativi della società italiana, puntando sul naturale effetto divisorio che queste provocano nell’opinione pubblica. In questo senso però, gli autori di Vendetta si dimostrano molto più attenti nel presentare i fatti narrati nella maniera più oggettiva possibile, senza schierarsi da nessuna delle due parti.
Nell’episodio pilota, per esempio, si fa bene attenzione a sottolineare i meriti di entrambi nella lotta alla criminalità organizzata in Sicilia. Ciascuno dei due inoltre è delineato con tutti i rispettivi vizi e virtù morali, per cui si può tranquillamente dire che non c’è un vero “vincitore assoluto” fra i due (nonostante la sentenza stabilita, che peraltro rappresenta un vero e proprio finale aperto). Piuttosto risultano entrambi vittime di un sistema che prima li ha esaltati come “paladini dell’antimafia” salvo poi scaricarli alla prima occasione o errore commesso.

CHI CONTROLLA I CONTROLLORI?


Ed è qui che sta, in fondo, tutto il tema centrale della questione: il rapporto fra il “Sistema” e i media, che può essere sia positivo che negativo a seconda di come viene utilizzato (e da chi viene utilizzato).
Sono di fatto i media ad avere creato la figura del personaggio-Pino Maniaci, e lui stesso se ne serve come principale strumento di lotta alla mafia. Ma proprio questa sua arma sarà quella che gli si rivolterà contro gettandogli addosso una macchina del fango incredibile.
Allo stesso modo viene resa attuale il famoso motto di Giovenale “chi controlla i controllori?”, chiedendosi se coloro che si trovano a dover gestire i beni sequestrati ai mafiosi (che non sono pochi e rappresentano un patrimonio di miliardi di euro) non possa essere tentato di approfittarsene, di fatto divenendo a sua volta una specie di mafioso.

DOMANDE NECESSARIE


Dubbi legittimi su cui però né la fiction né il mondo documentaristico si sono quasi mai soffermati. C’è d’altra parte una sorta di timore reverenziale comprensibile di fronte a tali argomenti, per cui di fatto mettere in dubbio l’operato dell’Antimafia sembra quasi un’eresia, come fare un regalo alla criminalità organizzata.
Invece lo show si pone proprio questa necessità e lo fa in una maniera impeccabile mostrando gli avvenimenti in maniera orizzontale e chiara, soffermandosi spesso sulle spiegazioni, anche molto tecniche, delle persone che conoscono da vicino questo Sistema (interessanti, da questo punto di vista, le considerazioni del pm Antonio Ingroia).
In questo lo show viene aiutato anche da una fonte pressoché inesauribile di materiale found footage (dato dalla stessa TeleJato) e da una regia incalzante a cura del duo di registi-produttori Ruggero Di Maggio e Davide Gambino.
L’aggettivo “necessario” ormai si spreca quando si tratta di prodotti fiction e non-fiction che trattano l’argomento-mafia. Ma in questo caso si può dire tranquillamente che Vendetta: Guerra Nell’Antimafia è un prodotto necessario per capire e comprendere meglio i mali e le storture che riguardano perfino quelle istituzioni considerate “intoccabili”.

…THEM ALL!


 

Dichiarazione Di Guerra 1×01
Il Grande Tradimento 1×02
Corruzione Ed Estorsione 1×03
 Trappole E Complotti 1×04
Verità E Bugie 1×05
La Resa Dei Conti 1×06

 

Dopo Sanpa un’altra docuserie made in Italy destinata a far riflettere (ma non a discutere). La vicenda di Pino Maniaci e del suo processo getta luce sul lato oscuro dell’antimafia e rende attuale la domanda di Giovenale: “Quis custodiet ipsos custodes?”.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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