“Ci vediamo all’inferno, fascista di merda!”
Nella serie Netflix Altered Carbon la memoria degli individui è custodita all’interno di “pile” che vengono, di volta in volta, inserite in corpi diversi detti “custodie”. In questo modo, alla morte dell’individuo, basta rimuovere le pile e inserirle in un altro corpo, vivendo di fatto in eterno.
Westworld, che condivide con Altered Carbon il genere narrativo (e il relativo mood) cyberpunk, sembra, in questo episodio, fare suo questo concetto usando la storyline di Maeve (l’ottima Thandie Newton) come scusa per un ulteriore viaggio introspettivo all’interno dei suoi personaggi-androidi.
Anche questi, infatti, come i corpi-capsule di Altered Carbon, non conoscono la morte. O meglio, la conoscono bene in quanto sono già morti e risorti più e più volte. E anche loro possiedono una memoria conservata a parte che può essere trasposta, volendo, in altri “contenitori” oltre i soliti corpi pre-fabbricati. È quello che capita per l’appunto, a Maeve, che, con un trucco da prestigiatrice, si libera dell’ennesima simulazione-attrazione a cui è sottoposta per offrire allo spettatore una meravigliosa sequenza “con gli occhi di un androide” in cui, con il corpo di un robot, si fa strada fra gli uomini della security del parco come se fosse dentro uno spara-tutto.
Non è questa però la trovata più geniale che gli autori di Westworld escogitano per questo scopo: con meravigliosi e incalzanti dialoghi tra Maeve e il redivivo Lee (Simon Quaterman) in pratica auto-citano il loro stesso lavoro e offrono una visione di come gli esseri umani vengono visti dagli stessi androidi, ossia più “rallentati” rispetto a loro. Un punto di vista che finora era stato solo esplicitato all’interno dello show ma mai sviscerato in maniera tale come in questo episodio. Un vero e e proprio viaggio all’interno della mente degli androidi di dickiana memoria.
A questo si aggiunge poi la storyline di Bernard (Jeffrey Wright) che qui ritrova finalmente un proprio scopo in questa stagione, anche lui accompagnato da un altro “sopravvissuto”: Ashley Stubbs (Luke Hemsworth), altro personaggio le cui considerazioni esistenziali (“free will sounds to be overrated”) sono tutt’altro che banali, anche per un essere umano!
“The Winter Line” è, di fatto, una puntata di raccordo in cui gli autori scelgono di staccarsi dalla storyline principale di Dolores (comunque presente in ogni dialogo), che aveva catalizzato tutta l’attenzione nel precedente episodio, per riannodare le file di tutti gli altri co-protagonisti dello show, colmando (ma solo in parte) quei buchi di trama che erano stati lasciati aperti sul destino di questi dopo la “grande fuga dal parco”.
Va detto che molte di queste rimangono, ad oggi, ancora lacunose sotto molti punti di vista e presentate in maniera alquanto raffazzonata. Altre, come quella, appunto di Maeve, sono per lo più una scusa per una ri-immersione nel mondo fasullo dei parchi a tema, stavolta sviscerando l’ambientazione “Warworld”, ossia l’Italia dell’occupazione nazista, comunque non priva di fascino.
Sembra a tutti gli effetti di essere ancora nella seconda stagione con tutte le dinamiche e contro-dinamiche annesse, ma per fortuna non si tratta di un semplice (e comunque ben riuscito) divertissement. Infatti anche questa soluzione narrativa ha un suo perché e trova una spiegazione nel cliffhanger finale che ricollega tutto al precedente episodio.
Si potrebbero dunque considerare questi primi due episodi come una lunga, ma comunque necessaria, introduzione a quello che avverrà nelle prossime puntate. Soprattutto sarà interessante capire quale ruolo giocherà la new entry di questo episodio: Engerraund Serac, interpretato da Vincent Cassel, che si va ad aggiungere alla lista di attori “all-star” presenti in questo show che ha fatto dell’eccellenza tecnica e artistica i propri punti di forza.
Nell’attesa di capire chi sia realmente questo personaggio (la vera mente dietro Westworld? O l’ennesimo androide all’interno di una simulazione?) e che tipo di accordo vorrà fare con Maeve, si può solo attendere la prossima puntata aspettando di vedere come si comporteranno gli androidi in quello che sembrerebbe essere “il mondo esterno”
“Tutto il mondo è un palcoscenico, donne e uomini sono solo attori che entrano ed escono dalla scena“, diceva il Bardo in tempi non sospetti. Mai come in questo caso si può dire che sia stato profetico!
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Parce Domine 3×01 | 0.90 milioni – 0.2 rating |
The Winter Line 3×02 | 0.77 milioni – 0.2 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!