Wilfred 3×12 – 3×13 – Heroism – RegretsTEMPO DI LETTURA 4 min

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In my opinion, actual heroism, like actual love, is a messy, painful, vulnerable business.
John Green

Maybe all one can do is hope to end up with the right regrets.
Arthur Miller

Quella che vi state accingendo a leggere è probabilmente l’ultima recensione di Wilfred non solo della 3° stagione ma di sempre (FX permettendo) e, con un finale del genere, è davvero un peccato.
Siamo arrivati fino a qui, dopo 3 anni, con ancora troppe poche risposte in mano per poter accettare una dipartita prematura di Wilfred, in particolar modo dopo che è stata rinvenuta la statua che lo raffigura. Sogno o realtà? Allucinazione di Ryan o entità misteriosa divinizzata da qualcuno? Potremmo non avere mai una risposta a queste domande, così come potremmo rimanere per sempre senza una spiegazione circa le effettive conoscenze di Henry Newman su Wilfred. Ma andiamo per ordine.
Sono Siamo rimasti shockati con il fugace bacio scambiato tra Jenna e Ryan, un bacio che in cuor nostro era una specie di rimborso spese per tutte quelle puntate a cui abbiamo assistito in cui il giovane Newman le sbavava dietro inutilmente, un bacio che poteva rappresentare una ventata di novità, un bacio che, invece, è volato via tanto velocemente quanto improvvisamente era arrivato. Nulla di fatto? Ma figuriamoci, peggio. Se già i comprimari di Wilfred si possono contare sulle dita di una mano, pensare di evirare il rapporto che li lega è equivalente al tentativo di suicidio perché, per quanto divertenti siano insieme, 13 episodi di solo Ryan e Wilfred sono pesanti anche per gli stessi attori. Tuttavia, anche se in notevole ritardo rispetto al fattore scontatezza, la scelta di quel bacio è frutto di un’attenta gestione della storyline principale volta a far sprofondare il nostro inquieto protagonista in un vortice di solitudine e paranoia. Tagliando i ponti con la bella vicina di casa, con Wilfred e con il padre, Zuckerman e gli altri sceneggiatori puntano ad una svolta, magari poco apprezzabile, della serie che necessità di uscire dagli schemi che si è costruita per andare ad ispezionare nuovi mondi ancora inesplorati che rendano fresca e genuina la narrazione, un po’ come “Uncertainty” insomma.

Dimenticando le critiche di cui sopra, questi due episodi sono da assaporare di fila come un’unica puntata di 40 minuti perché tanto è il tempo che ci serve per assorbire l’urto della rottura tra Jenna e Ryan e della prematura scomparsa di Henry Newman. E quando dico “prematura” intendo “assurda eliminazione di un character di importanza fondamentale per l’economia della serie”, ecco forse ora vi è più chiaro il tutto. 

Non vado millantando cose che non penso di sapere ma il fatto è semplice: Henry Newman era una fonte attendibile di risposte che è stata bruciata in malo modo dopo ben 2 anni di attesa. Il celeberrimo genitore, nonostante i burrascosi trascorsi familiari, rappresentava l’unica chiave di lettura per svelare i segreti nascosti nei meandri del cervello di Ryan, cancellarlo quindi è di certo una scelta coraggiosa ma di sicuro non la più apprezzabile. Quindi cari aficionados, se avete bestemmiato anche voi quando è rotolato giù dalle scale sappiate che non siete soli. 
Che altro aggiungere ancora ad un season/series finale di questo tipo? Potremmo parlare del fatto che le puntate siano state piacevoli e ben strutturate, potremmo dibattere sui possibili e probabili scenari futuri che aspettano Ryan ora che ha trovato una statua raffigurante Wilfred e che è a capo della sezione No Profit dello studio di suo padre oppure potremmo soffermarci a dibattere sul malsano utilizzo di Jenna, Drew e Henry, ma non faremo nulla di tutto questo. Gli episodi sono buoni ma la pressione psicologica data dalla probabile cancellazione è troppo forte per poter permettere un pieno apprezzamento del tutto, forse un giorno ma non ora.
PRO:

  • Finale da mascella sul pavimento
  • Litigio Wilfred-Ryan
  • Il tanto sospirato bacio a Jenna
  • Retroscena del rapporto Henry-Coinquilina-Ryan
    CONTRO:
    • Morte di Henry 
    • Il tanto sospirato bacio a Jenna

    Per andare avanti un’altra stagione ce n’è di materiale, il problema però non è questo ma piuttosto se FX scommetterà ulteriormente su Wilfred nonostante i ratings in picchiata. Certo le puntate non sono eccelse ma francamente in tv gira ben di peggio, inoltre i costi dello show dovrebbero essere abbastanza ridotti quindi un minimo di speranza c’è. Ai posteri l’ardua sentenza.

    VOTO EMMY

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    Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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