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Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 1×11 – The Magical PlaceTEMPO DI LETTURA 7 min

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Cosa succede quando una promettente serie non mantiene le promesse che aveva fatto tramite commenti dei vari produttori, deludendo tutte le aspettative? E ancora: cosa succede quando un serial tv che peggiorava di episodio in episodio (a parte qualche sporadica eccezione) confeziona un midseason finale dalla drammaticità di una farina morta? Succede che ha luogo il più triste degli scenari: l’inevitabile divorzio tra i fan e suddetta criminosa serie che tanto ci ha fatto perdere tempo e soffrire. Noi recensori di RecenSerie siamo dei drogati di serie TV abbastanza navigati, di serie ne abbiamo viste e continuiamo a vederle, quindi fidatevi quando vi diciamo che il latte pastorizzato che vi si è formato nei testicoli a causa dell’andazzo casuale della prima metà di stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. non è tra i peggiori, ci sono serie che vanno ancora peggio e che provocano un grado ancora superiore di infelicità, ed è proprio per questi motivi che eravamo abbastanza indecisi se guardare questa “The Magical Place”, undicesima puntata della prima stagione. Il punto è che un appassionatissimo di telefilm è un po’ come Zeno quando fumava le sue sigarette e si diceva sempre che era l’ultima per gustarla di più: è così assuefatto dalla sua passione che non riesce a staccarsi da essa; aggiungete poi il fatto che vi vogliamo un sacchissimo di bene, ed eccoci qua! Pronti per parlare di questo brand new start del Team Coulson che (mi venisse un colpo) è stato una sorpresa. E gradita anche.
Anche se questa serie, per utilizzare un termine porco garbato ed elegante, fa “schifo al cazzo” a qualcuno di voi, la produzione gioca una potente carta che potrebbe far salire la voglia di guardare la puntata anche ai più convinti haters dello show: quella di svelare il mistero su chi/cosa sia veramente Coulson. Tutti, nessuno escluso, sono rimasti sbalorditi nel vedere l’agente dello S.H.I.E.L.D., sacrificatosi per unire i Vendicatori, ritornare dalla tomba più in forma che mai e tutti, nessuno escluso, sono rimasti stuzzicati ed invogliati dal mistero che avvolge questo ritorno; ottima strategia di marketing, dunque, da parte della produzione, che anche se avesse sfornato un pessimo episodio si sarebbe comunque accaparrata un bel po’ di spettatori. A tutti piace sapere chi è il colpevole in un libro giallo, quindi, figuriamoci quanto piace alla gente scoprire i segreti! E parlando di questo, forse era un po’ troppo sperare che proprio tutto il mistero venisse svelato in questa puntata, ma il caro vecchio Phil viene strapazzato quanto basta per fargli venire qualche dubbio e fargli intraprendere una ricerca in prima persona su chi/cosa l’ha indirizzato verso questa nuova vita; forse molti rimarranno delusi perchè non c’è effettivamente stato un vero e proprio “big secret revealed”, ma fossi in voi mi accontenterei, quello che viene mostrato basta e avanza per stuzzicare la curiosità e la voglia di andare avanti.
Altra cosa degna di nota (oltre alla piacevole ricomparsata di Victoria Hand, interpretata da una Saffron Burrows splendidamente in parte) è l’incredibile affiatamento che il Team Coulson ha mostrato in questo episodio. Sembra che non siano passate davvero 36 ore dalla fine del decimo episodio e l’inizio di questo, come se il team avesse speso del tempo per allenarsi, ma la realtà è che quando gli esseri umani vogliono fare qualcosa per una persona a cui tengono, mostrano capacità inaspettate, e questo è il caso. Forse è presto per parlare, ma in questa puntata sembrano una grande macchina ben oliata che sfrutta al massimo le sue potenzialità per ottenere risultati: Fitz & Simmons sono i cervelloni, Ward (che scopriamo essere in salute, anche se malconcio) i muscoli, May la stratega che ha inquadrato subito i suoi polli e li mette in giusta posizione sulla scacchiera e Skye è la classica ribelle che pensa fuori dal coro, “fuori dal sistema”, come la descrive May. Grandissimo lavoro di squadra, non degno dei migliori team di supereroi, ma quasi; unica pecca è che dà ancora un po’ fastidio questa Skye. Ok che la vediamo seria, operativa e con le sue battutine ridotte al minimo, ma è proprio una cosa che va a pelle, anche se bisogna ammettere che in questo episodio (obiettivamente) non dovrebbe irritare così tanto. Però, c’è anche da dire, che dopo dieci episodi passati a farla fuori dal vaso e a fare l’assistente sociale di turno, un po’ di frustrazione è normale che sia rimasta.
In generale, tutto sommato, c’è una grande cura in questo episodio, nella sceneggiatura, nelle inquadrature, nella regia e soprattutto nella colonna sonora, portando degli accompagnamenti da brivido. Tuttavia, nonostante tutti questi grandissimi passi da gigante compiuti rispetto agli episodi precedenti, ci sono delle cose che fanno storcere un po’ il naso. La prima, è come la trama del Centipede venga archiviata in fretta e furia, le cellule della suddetta organizzazione neutralizzate dalle squadre S.H.I.E.L.D. come farfalle colpite da una bomba al napalm, e come Raina venga sbattuta in qualche buco dimenticato da Dio (ma sorvegliato dallo S.H.I.E.L.D.); ovviamente, nella puntata non viene specificato palesemente se tutta l’organizzazione sia stata ufficialmente e definitivamente smantellata e distrutta, è solo lasciato intendere. Questo però non incanta lo spettatore perchè:
1) Sarebbe da idioti introdurre un villain senza volto che si prende la briga di rimanere ignoto per poi essere battuto in quattro e quattr’otto in una fredda cella senza mai comparire;
2) Probabilmente, la produzione vuole che il ritorno del Centipede funga da cliffhangerone panico e paura, ma mi sa che non ci riuscirà. Detto questo sul fattore Centipede, mi sa che si farà sentire.
Magari non presto, ma un suo ritorno è parecchio telefonato. Altra cosa che non va molto bene è il ritorno di Mike Peterson dal regno dei morti. La sua era una fine perfetta che viene descritta in modo eccellente da Raina: tutto quello che voleva diventare, era essere un eroe agli occhi del figlio, e ce l’ha fatta, diventando anche un eroe agli occhi del Team Coulson. Farlo abbrustolire e gambizzare è stato un insoddisfacente colpo di spugna, una bella retromarcia rispetto alla coraggiosa e inaspettata scelta di ammazzarlo in “The Bridge; d’altro canto, la cosa potrebbe diventare un potenziale sviluppo narrativo, poiché Peterson potrebbe ricongiungersi con il Team Coulson e diventare una specie di traditore, ora che il cazzabbubbolo nell’occhio gli trasmette le direttive. In generale, la scelta di farlo tornare in vita non è che sia stata molto soddisfacente.

 

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo

  1. L’aggeggio che il Chiaroveggente
    usa per uccidere Edison Po è simile al congegno che Odabiah Stane
    usa in Iron Man per stordire Tony Stark e rubargli il Reattore Arc
    che tiene in vita il suo cuore per far funzionare la sua armatura.
  2. Ad inizio puntata, quando Fitz e Simmons stanno provando una delle loro invenzioni in una maniera mai tentata prima, Leo commenta a Jemma questa scelta dicendo la frase: “Accetta il cambiamento”. In originale, la frase sarebbe: “Embrace the change” ed era la tagline che pubblicizzava il crossover Marvel del 2008 intitolato “Secret Invasion”; il maxi-evento, che ha coinvolto più e più testate Marvel, raccontava dell’invasione degli alieni mutaforma conosciuti come Skrull (celebri nemici dei Fantastici Quatto e Vendicatori) catturando gli eroi, sostituendosi a loro prendendone le sembianze e integrandosi nella società al posto loro.
  3. In questo episodio ricompare Victoria Hand. Se vi siete persi l’episodio del suo debutto, vi consigliamo di consultare la recensione di “The Hub e soprattutto di andare a cercare il nostro specchietto “Facce da Fumetto” dove troverete delle informazioni su di lei.
  4. Nick Fury fa un brevissimo cameo durante la puntata, lo si può intravedere nel momento in cui Coulson cerca di ricordare la verità su Thaiti. La verità, è che in realtà è una scena riciclata del film Avengers.
PRO:
  • Il mistero di Coulson
  • Team Coulson: una vera e propria squadra
  • L’episodio in generale è una boccata di ossigeno
  • Ci si rivede eh, Victoria Hand?
CONTRO:
  • Skye seria? Ancora non ci crediamo
  • Trama del Centipede
  • Mike Peterson
A causa di alcune cocenti delusioni della prima metà della prima stagione, l’undicesimo episodio di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. si becca solo un 3 su 5 Emmy, anche se obiettivamente si meritava un 4 su 5; la nostra fiducia di telespettatore è stata abbastanza minata per troppi episodi e vogliamo che lo show ci chieda scusa per alcuni terribili scivoloni attraverso episodi ben costruiti come questo. Grazie a “The Magical Place”, il serial Marvel riesce a ridare speranza a chi l’aveva persa nella prima metà, riuscendo a far ripartire lo show con sufficiente grinta grazie ad una solida cura generale dell’episodio in ogni suo aspetto e personaggio. La puntata riesce nell’impresa di dare motivi sufficienti per convincere lo spettatore a riaccendere quella passione affievolita episodi fa e a non firmare nessuno immaginario divorzio tra i fan e questa serie.

 

The Bridge 1×10 6.11 milioni – 2.0 rating
The Magical Place 1×11 6.63 milioni – 2.1 rating

 

VOTO EMMY

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